Cap. 15

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ATTENZIONE: prima di procedere con la lettura, assicuratevi di aver letto fino al Cap. 11 di come Acqua e Fuoco (taekook), se la state seguendo.

***
Non riuscivo a non pensare al corso pre-parto. Ne ero venuto a conoscenza il giorno precedente, quando Jimin mi aveva avvertito che si sarebbe assentato da casa per circa tre ore per partecipare all'ultima seduta. Non aveva fatto parola di Namjoon ed io non glielo avevo chiesto per non starci male e aggiungere un'ulteriore ferita al mio povero cuore.

Mi stavo pentendo di non aver fatto domande perché immaginarlo solo mi deprimeva ancora di più e mi dava la sensazione di starmi perdendo un passo importante per la nostra vita.

Rassegnato al fatto che non avrei concluso nulla di buono, rischiando di non ottenere il massimo dalla traccia che stavo sistemando, decisi di chiamare il pulcino.

Rispose dopo mezzo squillo, con voce tesa. «Hyung, stavo per chiamarti. Tutto bene? Ti sento agitato.»

Andai dritto al punto: «Andrai con Namjoon al corso?»

Sospirò, facendo gracchiare il microfono. «No, vado solo.»

«Non ci sarà neanche tua madre?»

«Ehm, solo significa solo

Controllai l'ora sul pc. «È alle dieci?»

«Sì, l'autista sarà qui per le nove e trenta.»

Avevo venti minuti per farmi passare a prendere e arrivare in orario dal pulcino. «Fammi sapere quando sarai arrivato.»

«Va bene» borbottò deluso. Sicuramente sperava mi proponessi di andare con lui, ma non aveva avuto il coraggio di chiedere. «A dopo, buon lavoro, hyung.»

Ricambiai il saluto e riagganciai, poi chiamai subito Jung-Hwa per avvertirlo di dovermi passare a prendere. Il passo successivo fu inviare un messaggio al Presidente Min per dirgli che mi sarei assentato fino all'ora di pranzo; la risposta fu tempestiva e quasi mi caddero gli occhi dalle orbite: Va bene, salutami il piccolo Jimin e fai tesoro della lezione.

Mi guardai intorno per controllare se ci fossero telecamere nel mio studio, ma niente sembrava fuori posto. Composi il numero e lo chiamai.

«Come fai a sapere che sto andando al corso?»

«You-Ra l'ha detto alla mamma, che l'ha detto a me. Non credevamo ci andassi.»

«Neanch'io, fino a cinque minuti fa. E non lo sa neanche Jimin, gli farò una sorpresa. Se in questo lasso di tempo lo scoprirà, vi ucciderò.»

«Ricevuto. Fammi tornare a lavorare. Almeno uno dei due deve fingersi responsabile.»

«È proprio perché sono responsabile che do priorità a ciò che mi sta più a cuore.» Gli riagganciai il telefono in faccia e mi alzai dalla poltrona girevole per indossare il cappotto.

Scesi nella hall e avvertii anche le ragazze all'accoglienza, nel caso in cui si presentasse qualcuno per me. Avevo autorizzato di contattarmi soltanto in caso di necessità da parte di Kim Taehyung o Jeon Jungkook.

Salii in auto dieci minuti dopo, ringraziando l'autista che sopportava i miei improvvisi cambi di programma. Non che fossero state tante le occasioni, dato che queste follie le facevo solo per il mio piccolo Mochi.

Quando l'auto si fermò, Jiminie era già ad aspettare sui gradini dell'edificio, tutto imbacuccato. Aprì lo sportello e lanciò un urletto quando mi si ritrovò di fronte, dato che con i finestrini oscurati non poteva accorgersi di me dall'esterno. Scoppiai a ridere di cuore per la sua reazione, mentre il pulcino scivolava sul sedile; chiuse la portiera, si tirò giù la sciarpa e mi baciò sulle labbra con un tocco leggero che mi lasciò la voglia di approfondirlo.

Fuoco e Stelle [Yoonmin]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora