Cap. 24

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ATTENZIONE: prima di procedere con la lettura, assicuratevi di aver letto fino al Cap. 28 di come Acqua e Fuoco (taekook), se la state seguendo.

* * *

Era stato strano accogliere Namjoon in casa, ma ormai c'era una tregua tra noi perché tutti i fraintendimenti erano stati chiariti.

Tranne il più importante.

Ed era proprio ciò a cui non riuscivo a non pensare mentre l'alpha abbracciava il mio pulcino, o si presentava a Taehyung, o semplicemente respirava. Non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso, come se sarebbe servito a capire se il sangue che gli avevo fatto uscire dal naso era lo stesso che scorreva nei gemelli.

Osservarlo dalla cucina non serviva a niente e mi avrebbe solo fatto passare per pazzo, quindi raggiunsi Jiminie, V, Seokjin e Mr Fossette in salotto lasciandomi sfuggire uno sbuffo. Non volevo risultare inospitale, nonostante fosse vero che lì non ce li volevo, e sperai non badassero a me e al mio muso scontroso di gatto randagio.

Presi un bel respiro e mi resi conto che l’idol aveva una sfumatura nell’odore che faceva percepire il nervosismo. Gli altri ospiti probabilmente non lo intuirono, ma io ormai lo conoscevo e lo osservai per capire quanto fosse grande il suo disagio. Dovette intuire i miei pensieri perché comunicò con un cenno che stava bene e forse dei due ero io quello che sarebbe crollato se non avessi messo da parte i pensieri neri.

Gli feci cenno di venire con me e mi seguì senza fare domande. Non sapevo il motivo, ma sentivo il bisogno di confidarmi con lui; mi avrebbe capito, senza giudicare o chiedere troppo. Era dannatamente curioso, ma si era dimostrato sensibile da quando gli avevo confidato quanto soffrivo per Jimin, settimane prima.

«È lui il presunto padre dei gemelli» spiegai, con un nodo in gola nel doverlo dire ad alta voce, come un'ammissione che mi deturpava l'anima e faceva sentire fuori posto.

Mi ritrovai all'improvviso tra le braccia di Taehyung; avvertii calore, affetto e tenerezza in quell'abbraccio che stava bagnando il mio viso di lacrime. Mi aggrappai alla sua schiena e nascosi il viso contro la sua spalla, per non mostrare il dolore che stavo provando.

«Non ne sei più certo?» chiese a bassa voce.

«Jiminie non mentirebbe mai su una cosa del genere, ma ci sono dei segnali che mi fanno credere di essere il papà.»

Accarezzò dolcemente i miei capelli e sciolse l'abbraccio, tenendo comunque le mani sulle mie spalle per confortarmi. «Avete copulato?» chiese, sembrando un uomo di altri tempi e riuscendo a farmi sorridere della sua purezza. Capivo perché Jungkookie lo amasse tanto.

«Sì, soltanto una volta durante il suo calore. In realtà più di una volta. Ma solo una notte» specificai, come se rendesse la cosa meno grave. «E la mattina dopo, in effetti. Ma perché te lo sto dicendo?»

«I tempi coinciderebbero?» chiese, ignorando il mio disappunto.

«Altrimenti non avrei nutrito dei dubbi.» Lo colpii sul naso con l'indice, indispettendolo.

Il pulcino comparve alle spalle dell'idol ed ebbe tutta la mia attenzione, come accadeva sempre quando era in una stanza. Perché cazzo non me ne ero reso conto prima? Era sempre stato così, sin dai tempi delle medie, quando il suo odore omega si era sviluppato del tutto e le sue forme iniziavano a sbocciare senza rendermi consapevole dell'effetto che facevano.

Jiminie dichiarò che serviva una mano e spedì Tae in salone, dopo avermi fatto una ramanzina sul naso di Mr Fossette.

Gli posai le mani sui fianchi e gli sorrisi. «Pensavo non fossi arrabbiato per quel pugno.»

Fuoco e Stelle [Yoonmin]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora