Era strano guardare negli occhi di una persona e avere la sensazione di non riconoscerla.
Non ci vedevamo da due settimane ed era triste che non mi fosse mancata per niente, dopo tutto ciò che c'era stato tra noi e che avremmo voluto costruire. Avevo accettato di renderla la mia mate, mia futura moglie e madre dei miei figli, eppure non era lei la persona giusta. Per fortuna me ne ero reso conto in tempo e le avrei dato la possibilità di un futuro felice come meritava.
Anche per lei era strano guardare i miei occhi accesi, o il viso rilassato? Si vedeva che aveva una gran voglia di picchiarmi e di chiedere perché non fossi ridotto a uno straccio come lei.
Ero una merda.
Liquida.
«Posso entrare?»
«Avresti potuto lasciarmi per messaggio, già che c'eri.»
«Jisoo, per favore.»
Alzò una mano per zittirmi. «Vuoi solo scaricarti la coscienza, ma prego: accomodati.» Fece un gesto plateale col braccio e mi fece passare.
Tolsi le scarpe e andai dritto in salotto, tenendomi la giacca. Non avevo intenzione di restare a lungo, soprattutto non essendo il benvenuto.
Lei sedette di fronte a me, sulla poltrona regalata da suo padre; incrociò le braccia e non tentò neanche di placare i feromoni per non farmi sentire a disagio. Il suo odore mi piaceva, ma non era niente in confronto a quello dolce del mio omega.
Strinsi gli occhi un attimo per impedirmi di pensare a lui in un momento tanto delicato e presi la parola: «Sappiamo entrambi che non sono bravo con le parole e tu sei troppo intelligente per non aver capito ciò che ho da dirti. Voglio annullare il matrimonio, perché sono innamorato di Jimin e voglio fare di lui il mio mate».
Si asciugò una lacrima con un gesto secco. «I bambini sono tuoi?»
«Lo spero» ammisi, non volendole più mentire.
Serrò la mascella e strinse i pugni sulle ginocchia, ma mantenne il suo decoro. «Quante volte siete stati a letto da quando stiamo insieme?»
«Un'unica volta. Non c'è stato mai niente tra noi, tranne quell'unica volta.»
«La mia festa di laurea.»
Massaggiai la tempia e annuii. «Non ho resistito al suo calore.» Avrei dovuto dirle che mi dispiaceva, ma era stata una delle notti migliori della mia vita e non volevo rinnegarla.
«Me lo avresti mai confessato?»
«Era una storia chiusa, per me.»
«Non ti ci è voluto molto a riaprirla, però» mi accusò.
«È sempre stata la persona più importante della mia vita; dovevo solo capire quale fosse il suo vero posto nel mio cuore e nella mia anima.»
«State già insieme?»
«Dovevo prima chiudere tra noi.»
«Per me era finita il giorno in cui l'hai rivisto.» Le tremò appena il labbro e sollevò lo sguardo al soffitto. «Lo hai sempre amato, ma mi ero illusa che non te ne saresti mai accorto. Sono stata sfortunata.» La risata nervosa si tramutò in pianto e nascose il viso tra le mani.
Le diedi una pacca sulla spalla, non sapendo come consolarla. Ero l'ultimo a poterlo fare, ma non volevo dimostrarmi insensibile. Il cellulare mi squillò per l'arrivo di un messaggio di Jimin e lo lessi subito, allarmato. Se fosse successo qualcosa lo avrei sentito, ma rimanevo comunque teso quando non ero accanto a loro. Per fortuna voleva soltanto sapere se fosse tutto okay, di sicuro nell'avvertire il mio disagio. Il marchio ci aveva resi ancora più connessi e avvertivamo l'altro anche in gesti del tutto banali. Gli scrissi al volo che stavo bene e lo avrei chiamato una volta finito alla Hype. Bugia bianca necessaria.
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Fuoco e Stelle [Yoonmin]
FanfictionCARTACEO DISPONIBILE SU AMAZON, CON UN CAPITOLO INEDITO *** [COMPLETA] Attenzione: Omegaverse, Mpreg! *** Min Yoongi è un alpha discendente da una famiglia di alpha puri. Ha tutto nella vita: una carriera promettente come produttore musicale nell'e...