-Capitolo 24

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Erano settimane che non rientravo in casa mia, io e Luke eravamo tornati da Londra qualche giorno fa, sono ritornata a casa mia poiché Trenton era andato e via, e anche perché Luke mi ha in un certo senso obbligata a chiarire con Ian, anche se non mi andava perché avrebbe preso ad urlarmi contro senza una ragione valida. Infatti quando ho rimesso piede in casa la sua reazione è stata quella di spegnere la tv e andarsene in camera sua, ovviamente si guadagnò un mio sbuffo e una piccola, minuscola e insignificante imprecazione che andava contro di lui. Ora invece se ne stava seduto tranquillo e beato sul divano a guardare uno delle sue serie tv preferite, io lo osservavo dalla cucina mentre masticavo un biscotto con gli occhi in due fessure, ogni tanto rideva per qualche battuta squallida, dovevo trovare un modo per parlargli, una scusa o qualsiasi stronzata mi fosse venuta in mente, dovevo avere la sua attenzione, insomma mi mancava il mio migliore amico. Chiusi il pacco di biscotti e lo riposi nella dispensa e uscii dalla cucina posizionandomi poco distante dal divano. Mi schiarii la voce, e questo lo fece solamente alzare il volume della tv

'Ian...' lo chiamai, si ficcò delle patatine in bocca masticandole rumorosamente e ignorandomi

'Ian..' ritentai alzando la voce sovrastando quella della tv, niente. Chiusi gli occhi e feci un respiro profondo

'Cazzo Ian, ho un ritardo e probabilmente sono incinta' okay, so che è la scusa più vecchia del mondo per attirare l'attenzione di qualcuno ma...ehi aveva funzionato! Si era girato verso di me e il pacchetto di patatine giaceva al suolo mentre lui aveva un'espressione esilarante e per poco gli occhi non gli si staccavano dalla faccia

'Tu..tu non sei seria' balbettò in risposta, bene ora avevo la sua attenzione e così facendo mi sedetti affianco a lui incrociando le gambe

'Certo che sono seria. Io e Luke stiamo già pensando ai nomi..' risposi sarcastica e Ian mi guardò ancora più sconcertato

'Di già? E quali sarebbero?' la cosa divertente per era che lui ci era cascato, e in pieno anche. Mi stavo trattenendo dal ridergli in faccia ma la mia rabbia verso di lui ebbe la meglio

'Brutto coglione smettila di evitarmi e non fare lo stronzo' sbottai

'Un po lungo come no...' si bloccò quando notò il mio sguardo 'EHI!' urlò dandomi un buffetto sul ginocchio 'sei tu una stronza. Non si fanno questi scherzi, avrei potuto avere un infarto' mise il broncio sentendosi offeso

Ben ti sta ciccio, pensai tra me e me. Riprese a guardare la tv e io gli presi il telecomanfo da mano spegnendolo

'No! Niente tv. Ora parliamo okay?' dissi mettendo il telecomando sul tavolino e non appena si chinò in avanti per prenderlo lo bloccai con la mia gamba 'Non vuoi sapere cosa potrei farti se solo provi a prendere il telecomando' il mio tono era minaccioso lui spalancò la bocca forse per aver immaginato come avrei potuto fargli, andiamo sembravamo cane e gatto, e volevo davvero chiarire con lui, voglio dire è il mio migliore amico, stiamo sotto lo stesso tetto e non posso continuare ad evitarlo e poi.. mi manca.

'Io non ho nulla da dirti Blair! Ti hanno mentito i diretti interessati e li hai perdonati in meno di due giorni!' incrociò le braccia e sbuffò 'Non lo trovo giusto, è vero che ti ho mentito anche io e Dio solo sa quanto mi sia sentito male per quello ma..' si fermò e trasse un sospiro 'Diamine Blair, l'ho fatto perché ti voglio bene e non volevo che tu soffrissi per quella storia' il suo sguardò si addolcì di poco, capivo che lo aveva fatto per me, capivo che non voleva che soffrissi, ma avrei voluto che mi avesse almeno accennato qualcosa

'Ian.. io lo capisco, davvero. Ma credimi io sono ancora arrabbiata con loro soprattutto con Luke' ed era vero nonostante fossero passate settimane non mancavo mai l'occasione nel rinfacciare ciò che avevano fatto: che sia un film o una serie tv, un libro o una semplice parola, loro invece in risposta dicevano cose incomprensibili, oppure ripetevano quanto erano dispiaciuti

'Lo so Blair, lo so' sospirò, ancora 'la cosa che mi ha fatto rabbia è che.. tu sostieni di avercela ancora con Luke.. e allora perché hai portato lui a Londra?' chiese guardandomi

'Non lo so, nonostante quello che era successo volevo che conoscesse mio padre e.. mia madre' il volto di Ian assunse un'espressione scioccata mista all'eccitazione che avevo riparlato con mia madre, ma a questo ci avrei pensato dopo 'mi sono comportata anche io male con te, possiamo finirla qui per favore? Rivoglio il mio migliore amico' misi un finto broncio, Ian mi abbracciò facendoni capire che tra noi le cose erano sistemate. Ne approfittammo di quel momento per aggiornarci su tutto ciò che era successo e del litigio con mia madre. Lasciai che Ian mi raccontasse il suo fine settimana con Trenton, erano andati a cena fuori, erano andati al mare e aver fatto un pic nic sulla spiaggia. Poi toccò a me, gli ho detto che a mio padre piace Luke, che lo trova un bravo ragazzo e che sia adatto a me, gli ho detto che siamo quasi andati a letto insieme e questo fu un grave, ma gravissimo errore. Ha fatto un balzo spostandosi con molta poca grazia verso di me cadendomi quasi addosso, letteralmente

'Che cosa significa "quasi andati a letto insieme"?' domandò non curandosi del fatto che io fossi già ombarazzata di mio poiché non avrebbe più smesso di fare domande e soprattutto commenti sull'argomento

'Vuol dire che: mio padre è venuto a bussare alla mia porta proprio mentre stava per accadere' gli spiegai brevemente ma questo, purtroppo, non bastò

'Non mi basta, e questo lo sai' disse 'forza tesoro, raccontami di come i suoi ormoni sono schizzati alle stelle e di come voleva saltarti addosso' continuò facendo accentuare il rossore sulle mie guance

'IAN!' urlai coprendomi il viso con le mani 'smettila,ti prego' lo implorai ma dalla sua risata capii che non avrebbe smesso fino a quando non gli avrei detto i "particolari"

'Okay, va bene. Mi arrendo' sbuffai raddrizzandomi con la schiena 'Eravamo in camera, era dopo cena la sera stessa in cui arrivammo a Londra. Insomma, lui era sul letto, io ero in reggiseno poiché stavo indossando il pigiama. I suoi ormoni assiema al suo amichetto hanno fatto boom, e poi il resto si capisce...' il mio viso era diventato peggio di un pomodoro, sapeva quanto mi imbarazzassero queste cose ma lui lo faceva apposta, decisamente apposta

'Poi cosa vi ha interrotti?' chiese ancora, mi ero arresa davvero, era impossibile smettere di parlare di queste cose con Ian

'Mio padre.. era passato per la buona notte e ci ha interrotti..' il mio sguardo vagava per tutta la stanza, l'imbarazzo era troppo e io non riuscivo a reggere il suo sguardo

'Non.ci.credo. ti prego dimmi che stai scherzando' feci di no con la testa e lui si coprì con un cuscino la faccia. In ogni modo, dopo che sono riuscita a mettere l'argomento in secondo piano, finii di raccontare le cose successe e dell'incontro con mia madre finito poi cin l'ennesimo litigio.

Era ormai sera, e stavamo guardando The Big Bang Theory con una buona pizza e ogni tanto qualche chiacchera. Quando finì il programma, riposi i cartoni nella pattumiera e ritornai in salotto con del gelato, gli diedi il cucchiaino e mangiammo il gelato mentre iniziava una nuova luntata della serie tv guardata poco prima

'Blair, posso farti una domanda?' disse con la bocca piena di gelato

'Certo, dimmi' dissi ingoiando

'Cosa hai provato quanto tu e Luke stavare per andare a letto insieme?' lo guardai male, non volevo riaprisse l'argomento anche se nel suo tono di voce non vi era malizia

'Una sensazione strana, tanto quanto bella. Lo stomaco sotto sopra, mi sentivo pronta in un certo senso, cioè una parte di me voleva che accadesse mentre l'altra...'

' L'altra avrebbe voluto aspettare' finì al posto mio e io annuii 'ne sei innamorata vero?' disse sorridendomi

'Si, lo sono eccome' risposi sorridendo

'Lo ami vero?' chiese ancora, e io non seppi rispondere, o forse semplicemente non volevo rispondere. Amavo Luke? Certo le emozioni che mi dava lui, non era rouscito nessuno a darmele, e poi Luke era..semplicemente Luke, era lui, bellissimo, impacciato e timido tanto quanto sicuro di se e stronzo. Quindi la risposta non era che una:

'Si.. credo proprio di si'

Under the same stars.|Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora