-Capitolo 27

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Luke's pov.

Otto e un quarto. Per la terza volta consecutiva sento il ronzio sul comodino causato dal mio cellulare, solo che non mi va di svegliarmi così presto e non ho voglia di staccarmi da Blair, dormiva con la testa sul mio petto, alcune ciocche di capelli mi solleticavano la faccia ma poco mi importava, mi mossi con fatica non volendo svegliarla, aprii gli occhi e dopo essermi stiracchiato mi alzai lentamente assicurandomi che avesse poggiato la testa sul cuscino, le lasciai un bacio sulla tempia. Il cellulare aveva ormai smesso di suonare, ormai ero già sveglio e non sarei riuscito a prendere di nuovo sonno. Scesi di sotto entrando in cucina, mi versai del succo in un bicchiere e ne approfittai per preparare la colazione. Il cellulare prese nuovamente a squillare segnando questa volta l'arrivo di un messaggio

Da Joe:
Ci sono nuove notizie. Tra un mese comincerà il tour e da domani potete iniziare ad usare la sala prove. Per favore avvisa tu i ragazzi, vi chiamerò in seguito per i dettagli

Un mese. Un mese e sarei partito. Un mese e sarei stato lontano da Blair per mesi. Cazzo, pensai, quanto sarebbe stato difficile starle lontano?! Troppo. I ragazzi e Bryana fecero il loro ingresso in cucina un pò alla volta

'Qualcuno si è alzato con il piede sbagliato?' disse Michael sedendosi accanto a Calum ridacchiando

'Dai Mikey lascialo stare, non vedi che ha fatto le ore piccole?' continuarono a prendermi in giro e io li fulminai con lo sguardo

'Quando vi ci mettete rompete le palle come nessun'altro' sbottai facendoli ridere ancora

'Dai Luke, stanno solo scherzando. Il tuo umore non è dei migliori' intervenì Bryana, roteai gli occhi e continuavo a bere il mio succo. Loro iniziarono la colazione mentre ero indeciso se dire loro del messaggio o no

'Joe mi ha mandato un messaggio' tenni lo sguardo basso e a giudicare dal silenzio mi stavano tutti ascoltando 'tra un mese partiamo' dissi infine, alzai lo sguardo per vedere le loro facce che erano un misto tra il sorpreso e l'eccitato, tranne quello di Bryana che sgranò gli occhi guardandomi

'Un..un mese?' balbettò la ragazza bionda e io assentii

'Domani iniziamo le prove' misi il bicchiere nel lavandino e incrociai poi le braccia al petto

'Beh è grandioso. Sono felice per voi ragazzi' tentò di sorridere Bryana, ma si vedeva che avrebbe voluto sprofondare, esattamente come me: no che non fossi felice, aspetto questo momento da una vita, solo che non pensavo che Blair contasse davvero così tanto per me

'Io..io vado a svegliare Blair. Per favore non parlatene di questa storia, sarò io a..a dirglielo okay?' i ragazzi annuirono tornando a parlare delle proprire cose, salii le scale e percorsi il corridoio fino alla mia stanza. Aprii la porta dopo aver sospirato pesantemente vi entrai. Blair era seduta al centro del letto che si stava stiracchiando, andai a sedermi ai piedi del letto osservandola, successivamente mi misi a gattonare verso di lei facendola ridere e continuava a ripetermi quanto fossi buffo, quando fui vicino alla sua faccia Blair si allungò catturando le mie labbra in un bacio

'Ehi non è carino lasciarmi dormire da sola il giorno del mio compleanno' borbottò divertita

'Non è carino che dormi su di me' replicai guardandola 'aspetta..si è carino e..oh mio dio è fottutamente eccitante' il suo viso si fece rosso di colpo e sgranò gli occhi

'Luke!' prese il cuscino e cominciò a colpirmi non curandosi del fatto che mi stesse facendo il solletico, cominciai a ridere e le bloccai le braccia, la baciai a lungo. Mi staccai per guardarla ed era ancora rossa in viso

'Buon compleanno piccola' le dissi dandole un altro bacio e che lei ricambiò ringraziandomi.

Blair's pov.
Dopo aver parlato a lungo con mio padre, e dopo esserci detti che uno manca all'altro, io e Luke decidsmmo che era arrivato il momento di fare colazione e quindi scendemmo in cucina. Non appena siamo scesi di sotto i ragazzi mi chiusero in un abbraccio augurandomi di nuovo buon compleanno, poi toccò a Bryana che con mia grande sorpresa mi abbracciò forte. Adesso io e Luke eravamo usciti per fare una passeggiata e anche perché aveva detto che doveva portarmi in un posto ovviamente non rivelandomi nulla. Ian non mi aveva ne scritta e ne chiamata, iniziavo a dubitare fortemente che sarebbe riuscito a venire entro questa sera. Parlavamo di cosa avremmo fatto questa sera: mi aveva solamente detto che saremo andati in spiaggia e nient'altro

'Okay, siamo arrivati' disse Luke fermandosi di fronte ad un negozio di animali, lo guardai corrugando la fronte

'Luke che ci facciamo in un negozio di animali?' chiesi seguendolo all'interno del negozio

'Balliamo la conga. Cosa potremmo mai fare Blair?' chiese ironico 'Siamo venuti a prendere il tuo regalo di compleanno' continuò sorridendo a trentadue denti. Una signora sulla cinquantina ci condusse dietro una porta dove vi erano tanti cani e gatti, di tutte le razze e i vari colori

'Scegline uno dolcezza, hai l'imbarazzo della scelta' mi disse la signora. Diedi uno sguardo alle varie gabbie, ed era davvero difficile sceglierne uno: ti guardavano tutti con quegli occhioni dolci, era uno strazio doverne scegliere uno

'È così difficile, vorrei prenderli tutti Luke lo sai' dissi quasi in preda al panico

'Lo so piccola, lo so. Ma devi sceglierne uno' sospirai continuando a guardarmi in giro, poi lo vidi. Vidi il cane con gli occhioni più dolci del mondo: azzurro quasi trasparente. Il pelo era nero sulla schiena e sulla pancia era bianco, mentre il viso e le orecchie il bianco e il nero quasi si mischiavano 'quello. Voglio quello, è..è bellissimo e perfetto' indicai la gabbietta dove vi era il cane, non appena lo indicai inclinò la testa di lato e mi guardava

'Un husky? Sei davvero sicura?!' chiese Luke guardandomi, annuii sorridendo 'okay allora prendiamo quello' disse alla signora

'Perfetto ragazzi, se volete seguirmi fuori ci sono alcune carte che dovete firmare prima di ritirare il cucciolo. Seguimmo la signora fino all'entrata, ci porse le carte da firmare spiegandoci a cosa servissero, inoltre ci disse che avremmo potuto prenderlo tra due giorni in modo tale da fargli fare tutte le visite dal veterinario e cose così. Ringraziammo la signora che capimmo si chiamasse, Elisabeth, e uscimmo dal negozio. Una volta fuori saltai al collo di Luke riempiendo la sua faccia di baci facendolo ridere, gli baciai le labbra continuando a ringraziarlo per il bellissimo regalo che mi aveva fatto. Un cucciolo, ne ho sempre voluto uno solo che con il trasferimento in Australia non mi è stato possibile, e a Londra è un altro discorso: mio padre non ama molto gli animali e quindi fin da piccola non ha mai voluto prendermi un cane, mi era stato permesso di tenere un pesce rosso quando avevo undici anni, si chiamava Freccia, morì dopo due settimane, ci rimasi malissimo e piansi per giorni.

La sera era ormai arrivata, quando sono rientrata a casa Ian mi è saltato praticamente addosso abbracciandomi e urlandomi all'orecchio buon compleanno, con lui c'era anche Trenton che, con molta più grazia e calma mi diede glli auguri. Mi porsero uno scatolino rettangolare di colore bordeaux, quando l'aprii vi era un braccialetto con dei ciondoli: una tavolozza con un pennello, una nota musicale e una chitarra, e la mia iniziale. Era bellissimo.

'Grazie ragazzi, è bellissimo. Davvero, non dovevate'

'Figurati Blair, è solo un regalo nulla di che' disse Trenton facendon spallucce, indossai il braccialetto e guardai i ciondoli, sapevo che avevano scelto quelli perché per me avevano un significato ben preciso e gliene ero davvero grata per questo.

Eravamo sulla spiaggia insieme ai ragazzi, Bryana, Ian e Trenton. Calum aveva proposto di fare un falò sulla spiaggia per chiudere in bellezza il mio compleanno. Ashton e Bryana, con la collaborazione di Michael, erano stati tanto gentili e carini da prepararmi una torta con tanto di candeline

'Se volevate farmi piangere ci siete riusciti' dissi catturando una lacrima che scorreva sulla guancia 'grazie, davvero. È il compleanno più bello di sempre' era vero. Non passavo un compleanno così da quando ho compiuto dodici anni, l'ultimo anno in cui la mamma e papà erano insieme. Poi gli anni successivi li passavo con mio padre, Caroline e qualche amica di scuola, con il passare del tempo gli unici presenti erano papà e Caroline. Ero seduta tra le gambe di Luke, disegnavo dei cerchi concentrici sulle sue gambe, lui teneva le sue braccia attorno la mia vita, avevo la testa poggiata contro il suo petto che vibrò per l'ennesima battuta squallida di Michael, lo guardavo, il volto illuminato dalla luce che emanava il fuoco, gli occhi azzurri brillavano ancora più del solito, aumentò la presa attorno la mia vita attirandomi di più a lui, il cuore aveva aumentato i battiti e sembrava quasi volesse uscirmi dal petto, quello che provavo per lui cresceva giorno per giorno, e lo amavo: lo amavo quando si comportava da stronzo, lo amavo quando era dolce, quando mi baciava, quando litigavamo, quando scherzava con me, quando faceva il prottettivo, quando era geloso di me, quando mi sorrideva e mostrava quella tenerissima fossetta, quando mi guardava con quegli occhi azzurri e li vedevo brillare, così luminosi, lo amavo e lo amavo con tutta me stessa.

Under the same stars.|Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora