Daesang (IV)

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I Nightmare Bloom andarono a festeggiare in un ristorante barbecue. L'agenzia non pagava spesso cene tanto costose, così a nessuno venne in mente di rifiutare l'offerta di manager Lee. Ai ragazzi non sfuggì che Hajoon non toccasse alcol, come per dimostrare loro che non aveva una dipendenza. Se fossero stati soli avrebbero provato a parlare di quanto era accaduto quel pomeriggio, di quanto accadeva sempre più spesso, ma nessuno si sarebbe mai sognato di mettere un altro membro in cattiva luce davanti allo staff; dunque rimandarono quella conversazione a un momento più opportuno.

Ordinarono due vassoi di carne da cuocere direttamente sulle piastre disseminate sul tavolo, brindarono, cantarono e commentarono ogni attimo della loro prima vittoria in un award show di fine anno. Erano appena le 23.30 quando finirono di mangiare, e dato che l'indomani avrebbero avuto il giorno libero decisero di dividersi. Jisang era stanco morto e preferiva tornare a casa, Chanwook voleva riprendere a lavorare al nuovo album, Hajoon videochiamare la sorella per raccontarle della giornata... gli unici intenzionati a proseguire la serata in un altro locale erano i due membri della maknae line.

«Andate da qualche parte insieme?» domandò Jisang, sospettoso soprattutto di Wonbin.

«Sì, in un karaoke magari» lo rassicurò Yongsun prima di allontanarsi.

I due ragazzi più giovani si incamminarono fianco a fianco, ma al secondo incrocio si fermarono per chiamare due taxi distinti.

«Non so bene chi stia coprendo chi» commentò Yongsun mentre continuava a messaggiare con la persona con cui aveva appuntamento.

«Ci stiamo coprendo a vicenda, hyung» rise il più giovane.

«Con la differenza che nessuno sospetta di me, mentre tu oggi sei stato fin troppo palese» scosse il capo l'altro.

Wonbin non rispose, perché non avrebbe saputo come giustificarsi. Almeno Yongsun non sembrava disapprovare troppo la sua relazione; per molti, infatti, frequentare una fan non era considerato un comportamento accettabile.

«Basta che si tratti di una sola ragazza alla volta, Wonbin-a. Se ti fai la reputazione di quello che passa da una fan all'altra sei finito.» Yongsun alzò lo sguardo dallo schermo del cellulare per rivolgergli un'occhiata severa.

«Lei mi piace davvero, hyung. Non mi comporterei mai male con una fan, te lo giuro. Con la ragazza che frequentavo prima non era una storia seria, ma con lei...»

«Fino a qualche mese fa eri una specie di monaco. A scuola non ti ho mai visto rivolgere la parola a un essere umano di sesso femminile... gli ormoni si sono svegliati tutti insieme, mi sembra di capire...» Yongsun si voltò un'ultima volta prima di sparire all'interno del suo taxi. «Non fare nulla che io non farei, per favore.»

Wonbin rimase solo sul marciapiedi deserto, con le parole di Yongsun sospese nell'aria invernale. Le previsione davano neve e il ragazzo si pentì di non aver indossato una giacca più pesante, dato che con ogni probabilità avrebbe passato la nottata all'aperto. Per un idol non era una buona idea rischiare di essere visto in giro insieme a una ragazza, ma lei viveva ancora con i genitori dunque non poteva invitarlo a casa. Almeno il parchetto dove si incontravano era di notte sempre deserto, oltre che pieno di alberi dietro cui nascondersi qualora avessero scorto qualcuno.

Seon Wonbin era certo che Yongsun non si sarebbe mai preso un rischio tanto grande; con ogni probabilità si era organizzato per vedere la sua ragazza in un luogo chiuso. Wonbin non aveva idea chi fosse la misteriosa ragazza che l'amico frequentava da un mesetto, perché avevano deciso che meno sapevano l'uno dell'altro meglio sarebbero riusciti a coprirsi a vicenda evitando di rivelare per sbaglio qualcosa agli altri membri. Yongsun gli aveva fatto capire che in ogni caso non era molto convinto che quella relazione sarebbe durata a lungo. A dire il vero, Wonbin pensava lo stesso della sua situazione, ma aveva mentito per non impensierire la persona che più stimava al mondo. Era consapevole che non fosse giusto passare da una ragazza all'altra, e soprattutto da una fan all'altra, senza provare dei sentimenti sinceri per nessuna di loro; si era però convinto che l'unico modo per imparare ad amare fosse fare dei tentativi. C'era qualcosa che non andava nel suo modo di percepire le emozioni, lo pensava da tempo ma ne aveva avuto la conferma quando aveva quasi mandato all'aria il debutto e perso il suo migliore amico solo per passare uno stupido esame. Gli altri Nightmare Bloom, incluso Yongsun, lo trattavano ancora come un bambino, sebbene non fossero molto più grandi di lui, e così, per sentirsi meno solo, Wonbin si era rivolto verso le uniche altre persone che aveva sempre intorno: i fan.

IDOL: Sasaeng [completata]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora