Pausa (I)

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I cinque ragazzi non provavano da settimane, perché dopo la stagione degli award show non avevano dovuto preparare altre esibizioni. Senza preavviso l'agenzia era però riuscita a firmare un contratto per uno spot pubblicitario, dove sarebbero comparsi per qualche secondo con la coreografia di Feed on Fears. Era la prima volta che si ritrovarono tutti insieme dopo che Yongsun aveva rivelato loro che da un paio di mesi stava lavorando su un album personale. Quando aveva dato l'annuncio, scusandosi per non averlo fatto prima, nessuno era sembrato sorpreso della notizia in sé. Wonbin aveva espresso il pensiero di tutti quando aveva commentato che era naturale che sarebbe stato il primo, se non l'unico, a lanciare una carriera da solista, ma che era dispiaciuto che non l'avesse condiviso con loro.

«Cinque, sei, sette, otto» contava il coreografo per dare loro il ritmo.

Avevano iniziato a provare da appena mezzora quando un gruppo di persone si riversò rumorosamente nella sala.

«Ah, è ancora occupata!» esclamò Elle dei Rubin Crow facendo un passo indietro.

«Che fai, Key-ia?» aggiunse Uwe vedendo che Key, invece di uscire, aveva raggiunto il fondo della sala e si era seduto a terra.

«Do un'occhiata alle prove dei nostri hubae preferiti...» rispose l'altro divaricando le gambe.

Nessuno disse nulla, nemmeno il coreografo, che come tutti rispettava l'idol più famoso dell'agenzia quasi quanto Song PD stesso.

Nel momento in cui aveva intravisto Key sulla soglia, Hajoon si era calato il berretto sulle orecchie perché le aveva sentite infuocarsi. Non vedeva e non sentiva il leader dei Rubin Crow da quasi due mesi e la lontananza lo aveva aiutato a non pensare costantemente a quello che era diventato uno degli argomenti di conversazione più ricorrenti con la sua psicologa. Vederlo lì, a pochi passi da lui, con una semplice t-shirt bianca, il volto impeccabile sebbene fosse struccato, i capelli tirati indietro da un cerchietto elastico e la sua solita aurea da super star, lo mandò nel pallone.

Gli altri Rubin Crow se ne erano invece andati, con il risultato che le attenzioni di Key erano equamente divise tra il suo smartphone e le prove dei Nightmare Bloom. Per Hajoon mantenere la concentrazione con lo sguardo del ragazzo su di lui era talmente difficile che neanche si rese conto che il coreografo aveva fermato la musica. Gli sembrava incredibile che nel giro di poche settimane la sua vita fosse stata stravolta da una consapevolezza nuova, un mondo in cui le emozioni che provava erano lontane da ciò di cui era sempre stato convinto. L'attrazione che provava per Key era innegabile. Se, quando era da solo, Hajoon riusciva a convincersi che si trattava semplicemente di ammirazione, di un'infatuazione professionale, quando se lo trovava di fronte il suo corpo gli diceva tutt'altro. Dovette fermarsi per prendere fiato, perché il suo cuore batteva all'impazzata sia per colpa della coreografia intensa che per la presenza di Key. I due battiti si rincorrevano mozzandogli il respiro. Il leader dei Rubin Crow guardava soprattutto lui, lo aveva salutato con entusiasmo appena entrato e anche in quel momento lo stava fissando con un'intensità che rendeva impossibile per Hajoon mantenere la calma.

«Tutto bene, Hajoon-a?» gli chiese Chanwook che come al solito aveva un occhio di riguardo nei suoi confronti. Se da un lato Hajoon apprezzava le attenzioni di Chanwook, dall'altro nell'ultimo periodo si sentiva quasi oppresso dalla preoccupazione costante che leggeva nel suo sguardo. Chanwook aveva visto il lato peggiore di lui, e a volte Hajoon si pentiva di avere messo a nudo le proprie debolezze con l'amico.

Hajoon rivolse a Chanwook un'occhiata distratta e bevve un sorso d'acqua, spiando nello specchio Key che in quel momento stava messaggiando con qualcuno. Il leader dei Rubin Crow era alquanto riservato, perché sapeva di non potersi permettere uno scandalo. Se aveva o aveva avuto in passato una relazione era riuscito a non lasciare alcuna traccia; neanche nei privet delle discoteche Hajoon lo aveva mai visto in atteggiamenti fraintendibili con qualcuno. Aveva sempre dato per scontato che Key fosse etero, a dire il vero, ma come poteva leggere un'altra persona, lui che aveva così tanti dubbi persino su se stesso. Key era bello da mozzare il fiato, più di qualsiasi altro uomo o donna che avesse mai incontrato; su quello non aveva alcun dubbio.

IDOL: Sasaeng [completata]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora