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Wake me up when september ends- Green Day

Luke's POV

Le lacrime mi rotolano giù per le guance.
Provo un dolore insopportabile.
Sapevo facesse male, ma non così tanto.
Dovrei essere felice, dato che sono ancora vivo, ma non ci riesco.

Il dolore si condensa in piccole goccioline salate che mi stanno bagnando il volto sempre più velocemente.

Questo. Sì, questo fa veramente male.
Un male tremendo.
Mi sento il cuore squarciato, è come se un masso pesantissimo stesse premendo al centro del torace.

Il male fisico è nulla in confronto a quello che sto provando io ora.

L'unica persona ad amarmi così tanto, l'unica persona che io amo così tanto...
è in bilico.
In bilico tra la vita e la morte.

Ha rischiato la sua vita per salvarmi.
Ora io sono vivo e il mio amore per lui è ancora più vivo.
Sembra che si stia condensando in un esserino che mi preme dentro, e fa un male, un male terribile.
Vuole uscire fuori, io che l'ho represso fino ad adesso, voglio farlo uscire fuori.

Ma non posso, devo solo riuscire a sopportare tutto questo, devo solo riuscire a guardare la sua carnagione ancora più pallida del solito confondersi con il bianco immacolato del lenzuolo.

Oddio, lo amo, lo amo così tanto, vorrei essere stato io a finire sotto quella maledetta macchina al posto suo.
Invece no, mi ha salvato.

È tutta colpa mia, come al solito.
Sono scappato dai problemi e uno di loro mi ha seguito.
E sta per cessare di essere un problema, per diventare un problema molto più grande e insostenibile.

Non voglio perderlo.
È la prima volta che provo qualcosa di così forte per qualcuno.
Non me ne importa più nulla, maschio o femmina, amico da sempre o da mai.
L'unica cosa che conta è il mio amore per lui. E basta.

Colpa mia. Colpa mia. Colpa mia.

Finalmente mi disincanto e al posto di tutti quei pensieri in testa, un vuoto orribile.
È come se tutto si fosse annullato in un battito di ciglia.
Ora ci siamo solo io e lui, dei fiori sul comodino, due sedie di plastica e delle squallide tendine a righe.

Michael- mi fa così male anche solo il pensare a questo nome- giace immobile sul letto, bianco come non mai, anche le sue normalmente rosse labbra ora sono violacee e secche.

Le fisso. Gli prendo la mano gelida e mi chino su di lui. Nel silenzio assordante scandito dal bip regolare del suo cuore, unisco le mie labbra alle sue. Sono così diverse, sembra quasi morto.

È un bacio dolcissimo e dolorosissimo, so che potrebbe essere l'ultimo.

Separo le nostre labbra con un leggero schiocco, sovrastato dal ronzìo dei macchinari.

Il mondo sembra completamente indifferente a tutto questo, l'elettrocardiogramma continua ad emettere quel suono costante, incessante, come un metronomo che scandisce gli ultimi attimi della sua vita. E quel suono mi fa soffrire terribilmente, è l'unico suono che emette Michael, segno del suo cuore che continua a battere.

A ogni nuovo bip il mio cuore, invece, si disfa; a ogni nuovo bip un piccolo pezzettino del mio cuore si stacca e vola via con il mio respiro leggero.

I suoi occhi così freddi, ma che ti riscaldavano l'anima, ora sono chiusi.

La sua bocca ora è ancora secca, ma un po' di meno, come se avesse riacquistato un po' di vita dal mio amore.

Il suo petto si alza e si abbassa regolarmente, aiutato dai macchinari.

Ora, come lui è tenuto in vita da quei fili e da quelle strane macchine, io sono tenuto in vita da lui.

Anche io sono attaccato a quei fili, collegato a quei tubicini, perforato da quegli aghi.
Dipendo in tutto e per tutto da lui.
Me ne sono appena reso conto.
Ci voleva questo per rendermene conto.

"Non voglio perderti."

Moments||MukeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora