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Aprì un grande portone in legno di quercia e si ritrovarono in un grande salone. Un lungo tavolo con tredici posti, Anakin sussurò qualcosa al robot che stava portando ulteriori stoviglie per aggiungere un posto.

"Buonasera, stavo giusto passeggiando per i corridoi quando ho incontrato questa affamata ragazza. Non credete sia leggermente meschino tenerla chiusa in camera?"
Scostò la sedia per farla sedere come un vero Galant'uomo e rivolse uno sguardo di sfida a Obi-Wan.

"Credo che ragione tu hai giovane Jedi. La ragazza mangiare dovrebbe con noi" sorrise il maestro Yoda a capo tavola.

Elena osservava nel silenzio più totale il commensali, non era in grado di percepirli. Era sicura però che dentro quella stanza ci fosse qualcosa di negativo, ma non volle farsi prendere dalla paranoia.

"Farò questa sera lezione ai ragazzi"

"Il Cancelliere ti è molto riconoscente per averlo salvato"
La ragazza non aveva idea di chi stesse parlando, non era mai stata nella Repubblica Galattica, come la definivano.

"Qualcosa ti preoccupa ragazza ? Non temere, allenarti potrai"
"Cosa sta dicendo maestro? Lei non è un Jedi"
"Hai ragione. Ma poteri ha simili ai nostri. Il nostro ordine bisogno di aiuto ha, Lato oscuro forte diventerà"
"Cos'è il Lato oscuro?"

"Il Lato oscuro della Forza, strumento dei Sith, è il alto distruttivo. La morte e distruzione. Il maestro Shim elaborò una tesi, quattro fasi: tentazione, illusione, sottomissione, redenzione"
Gli occhi tornarono a guardare la mani che si infastidivano l'un l'altra, come per un tic nervoso.

Lei stessa utilizzava il lato oscuro della forza per sopravvivere, con quello provava piacere. L'unica differenza è che sapeva discernere, ma fino a che punto non sarebbe stata sottomessa?

"Secondo me la forza è imparziale, sono le decisioni dell'uomo a farlo ricadere in un punto piuttosto che un altro" interruppe i suoi pensieri Anakin.

Anakin aveva troppi pensieri per la testa per riflettere sulle sue parole. Era chiaro che qualcosa non andasse. Era tormentato da un senso di inadeguatezza, all'interno di quel gruppo di vecchi decrepiti, tanto più di angoscia dopo aver sognato Padme morire.

Per questa serie di ragioni tutta la sera sembrava aver visto un morto e guardava con disprezzo i presenti.

La mattina seguente Anakin non aveva chiuso occhio, era deducibile dalle profonde occhiaie che gli segnavano il viso e dal volto pallido. Avrebbe dovuto incontrare il maestro Yoda.

"Premonizioni... che tipo di visioni?"

"Dolore, sofferenza, morte. Di qualcuno a me caro" rispose torturandosi le mani nervosamente.

"Attento devi essere, la paura di una perdita conduce al lato oscuro"

"Non permetterò si avverino"

"Devi gioire di chi può trasformarsi in forza. Impara ad allenarti a perdere e lasciare andare"

Fece cenno al suo superiore di essere riconoscente della sua stupida risposta, in realtà non era stato per nulla utile. Non avrebbe permesso a Padme di lasciarlo, la conosceva da una vita.

I passi scandivano il suo passaggio, erano pensanti e pensierosi, doveva incontrare Obi-Wan che ovviamente lo avrebbe rimproverato per l'assenza al rapporto sugli assedi dell'Orlo esterno.

"Mi hanno trattenuto, non ho giustificazioni"

"Stanno andando bene. Si prevede che il senato oggi voterà per conferire più poteri decisionali al Cancelliere."
"Non è meglio? Ci sarà più facile porre fine alla guerra" lo guardò con occhi sicuri, come se fosse rincuorato dalla notizia.

" Fa attenzione al tuo amico Palpatine. Ha richiesto la tua presenza"
"A che scopo?"

"Non l'ha detto? È tutto un po' insolito. E questo mi da inquietudine"

Si cambiò indossando la solita tunica nera, pose la spada nel fodero apposito.

Elena lo incrocio mentre stava per uscire dalla camera.

"Dove stai andando così tutto sistemato?" Lo derise guardando che si era pettinato in modo diverso dal solito i capelli.

"Il cancelliere mi ha chiesto di vederlo"
"Siete molto legati"
Anakin annuì poi le spiegò che lo sconosceva si da bambino, ormai erano una decina di anni.

"Sto andando ad allenarmi. Almeno così ha detto il maestro Yoda"
"Buona fortuna" lo sorrise dolcemente prima di voltarsi di nuovo.

"Aspetta - gli si avvicinò e passo la mano tra i capelli per scompigliarli. La mano gli arrivava a malapena alla testa, il che lo fece alquanto sorridere - Sembravi un idiota con quei capelli. Buona fortuna An" disse voltandosi per scappare tra i corridoi. Rimase un attimo imbarazzato per aver ritenuto paradisiaco il profumo che stava indossando, poi ritornato in se si diresse verso la navicella del cancelliere. 

Darkness - Anakin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora