Si inginocchiò nel vedere tutti una decina di corpi di bambini mutilati.
Anakin fece cenno ai soldati si sollevarla. Elena si dimenò rimanendo a terra, gridò il suo nome nella speranza di fargli comprendere ciò che aveva commesso.
I soldati continuarono ad avanzare per il palazzo. Rimase sola con Anakin . Prima che potesse realizzare cosa stesse succedendo ,alzò lo sguardo e incontrò i crudeli occhi azzurri del nuovo Sith. Sorrise.
"Avrebbero fatto del bene, cambiato il mondo. Dovrei essere morta io al loro posto. Cosa dovrei fare Anakin? Cosa dovrei fare con te?"
"Vieni con me. Avremo la gloria, la salvezza e i tuoi poteri"
Non è più Anakin. Non è l'uomo di cui si è innamorata. È cambiato, è un estraneo.Anakin raggiunse con la mano la sua guancia, gli mosse il volto in modo tale da guardarla negli occhi. Strinse la presa intorno al collo, voleva una risposta.
Non sapeva cosa dire, cosa ribattere. Non sapeva come reagire.
"Perfavore" sussurrò, afferrando la presa nel gomito. Aveva bisogno che is fermasse. Non poteva fare prevalere i sentimenti, creare un mix tra la persona che era e quella che è. Erano diversi.
"Cosa?"
"Mi hai distrutto - riprese con un filo di voce - Lo sai, vero?"
"Tesoro, ti ho a malapena toccato. Potrei fare molto peggio"Elena estrasse la spada e si diresse verso una delle guardie rimaste. Il sangue le macchiò il viso nel momento in cui la spada entrò in contatto con il collo dell'uomo. La sua testa rotolò a terra, il mostro dentro di lei stava prendendo il sopravvento. Si voltò dall'altro lato, fece un sospiro profondo, questa volta la lama rossa attraversò il corpo. Si voltò verso Anakin, che sorrise soddisfatto. Pensava che volesse stare dalla sua parte.
"I Jedi si sono messi contro di me. Non mettertici anche tu"
Solo o con lei si sarebbe diretto sul pianeta Mustafar. Lì Obi-Wan avrebbe raggiunto Elena.
La modalità segreta della navicella, raggiunse per prima il pianeta di quanto lo potesse fare quella di Dato Fener.
Kenobi fu soddisfatto nel vederla ancora viva. In cuor suo sapeva che Anakin non si sarebbe fermato e guardò Elena cercando di farle percepire che la sua fine sarebbe stata segnata.
Nel caso avrebbero dovuto ucciderlo.
"Lo so" disse fissando gli le stelle, non si sentiva al sicuro.
"Tu lo ami" Era più che una domanda un dato di fatto.
"Sì - rispose - non è perfetto. Nessuno lo è. Ma è tutto quello che desidero. Non so cosa sia l'amore, non l'ho mai provato prima d'ora. Lo immagino come il colore biondo dei suoi capelli e l'azzurro dei suoi occhi, oltre che la sua risata. Ed ero così grata di averlo conosciuto, perchè avremmo avuto un sacco di tempo da trascorrere assieme"
Un sacco di tempo."Nasconditi" le sussurrò facendo cenno di salire sulla navicella.
Elena si appoggiò al freddo metallo della navicella, l'unica cosa che poteva fare era respirare profondamente. Una serie di ricordi le attraversarono la mente, ripensò a lui.
Avrebbe dovuto compiere una scelta a breve, e questa tortura sarebbe finita, per così dire.
Da lontano sentì la voce distrutta familiare che urlava.
Si sporse per guardarli dall'angolo combattere. La lama azzurra risplendeva nel rosso del pianeta vulcanico. Strinse la mandibola, in quel momento avrebbe voluto iniziare a piangere, ma si trattenne. Le sue connotazioni iniziarono ad assumere la forma di un sorriso, gli stava piacendo. Combatteva come se per lui fosse un gioco, un allenamento. E se si trattava di un gioco Anakin era la pedina più forte.
"È sempre colpa tua Obi-Wan. L'hai persuasa a schierarsi contro di me"
"L'hai fatto tu stesso Anakin. Mi dispiace Anakin, mi dispiace per tutto quanto"
"Non sono un tuo fallimento Obi-Wan. Sono il tuo più grande successo" sussurò continuando a combattere. Anakin riuscì a liberarsi della spada dell'avversario. Lo aveva ferito gravemente al costato.Lo avrebbe ucciso?
Elena decise di spuntare fuori dal nascondiglio.