I due andarono a cena, ma il giovane non fu accolto con benevolenza.
"Approvare questa nomina con leggerezza il Consiglio non può. Allarmante è la mossa del Cancelliere Palpatine" lo interruppe il maestro Yoda prima che si potesse accomodare.
"Siederai nel Consiglio, ma non ti riconosciamo il rango di maestro" aggiunse il maestro Windu.
"Cosa? Come potete? È un oltraggio. È un'ingiustizia. Come si può stare nel Consiglio e non essere un maestro?"
"Va' a sederti, giovane Skywalker"
Anakin fece come gli ordinarono. Corrucciò lo sguardo chiedendo sostegno in Obi-Wan che rimase indifferente.
Discusserò di altro tutta la serata, di un certo Grevous che si nascondeva nel Orlo esterno della galassia. Si congratularono con Elena per le innate doti di combattimento, sorrise a quel complimento.
"Maestro Obi-Wan potrebbe allenare anche te" suggerì uno dei presenti.
Anakin appena terminata la cena si diresse fuori dalla sala con fretta. Voleva respirare. Si sentiva intrappolato, i Jedi non gli permettevano mai di migliorare.
"Che razza di assurdità è questa? Mettermi nel Consiglio e non farmi maestro? Non è mai successo nella storia dei Jedi. È un affronto"
"Calmati, Anakin. Ti è stato fatto un grande onore. Membro del Consiglio alla tua età : non era mai accaduto prima. Il punto in questione è che sei troppo legato al Cancelliere. Al Consiglio non piace che egli interferisca nelle faccende dei Jedi"
"Te lo giuro, Maestro, non l'ho chiesta io questa nomina"
"Ma era quello che volevi. L'amicizia con il Cancelliere Palpatine sembra aver dato i suoi frutti.L'unico motivo per cui il Consiglio ha approvato la tua nomina è che il Cancelliere ha fiducia in te. Il Consiglio vuole che tu riferisca qualunque mossa del Cancelliere. Vuole sapere che cos'ha in mente""Vogliono che io spii il Cancelliere?"
Il biondo annuì e si diresse dove era solito riflettere. Tutto ciò andava contro il codice Jedi, contro la Repubblica. Stava complottando contro un amico. Ma era il consiglio che glielo chiedeva.
Elena lo aveva raggiunto prima che potesse sperare di rimanere solo. Sapeva e percepiva la sua inquietudine.
"Mi dispiace per quello che è successo"
"Non è colpa tua" rispose freddo. Avrebbe voluto colpire qualcosa da tanto che era arrabbiato.
"Mia madre mi disse che avevo un animo forte. Qualora le mie ossa avessero ceduto, il mio spirito sarebbe rimasto saldo. Era l'unica cosa che non mi sarebbe stata sottratta. Non sono tanto sicuro delle sue parole. Ho perso la speranza. Le persone parlano di me.... Che sono nato per fare la storia e cambiare il mondo. Sono stato così stupido da crederlo. Da sperarlo e da fantasticarci sopra - Elena capiva quel discorso, capiva la tensione - Sono dei bugiardi! Tutti loro. Sono un fallimento"
Raccolse la sua mano, era fredda probabilmente come il suo cuore.
"So cosa intendi, ho sempre quella percezione. Dobbiamo smetterla di apparire impenetrabili, tanto soffriremo comunque. L'importante ed essere pronti a rimediare"
Anakin si ritrasse. Odiava il contatto fisico, soprattutto tendeva a non fidarsi delle persone.
Quanto avrebbe potuto fidarsi di lei.
"Qualche volta mi chiedo che succede nell'ordine dei Jedi. Questa guerra sta distruggendo i princìpi della Repubblica"
La bionda sorrise: "Credo che le tue paure parlino al tuo posto"
"Mi stai leggendo la mente o qualunque cosa tu faccia?"
"No, posso solo perceperile. Sono molte e insidiose""Smettila. Tu di cosa hai paura?"
"Adesso che ho perso tutto, che altro posso perdere?"
"Ti aiuterò a trovarli"Anakin il mattino successivo avrebbe dovuto incontrare il Cancelliere. Non era molto rasserenato, nonostante essersi in qualche modo aperto con Elena lo appagava.