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L'uomo imponente lo fece accomodare nel suo palazzo, fece cenno ai servitori di lasciarli soli.

"Spero ti fidi di me. Mi devi aiutare"
"Per cosa non capisco"

"Dovrai essere gli occhi, le orecchie e la voce della Repubblica. Anakin, ti nomino mio personale rappresentante presso il Consiglio dei Jedi"
"Io? Un maestro? Sono confuso, signore. Ma è il Consiglio che elegge i propri membri. Non accettano interferenze"

"Oh, accetteranno. Hanno bisogno di te. Più di quanto non pensi"

Detto ciò fece cenno di andarsene. Il biondo era rimasto in uno stato di inquietudine, sarebbe stato nominato maestro. Era eccitato e allo stesso tempo non si sentiva all'altezza.

A malapena si sentiva in grado di insegnare ai piccoli aspiranti Jedi, forse era troppo giovane per sedere al consiglio.

Le ampie vetrate che davano sulla sala degli allenamenti permettevano di vedere perfettamente i giovani allenarsi, ma anche Elena che indisturbata continuava ad esercitarsi con la spada.

Sembrava essere coordinata, come se avesse combattuto da tutta la vita.

Una moltitudine di bambini gli andò incontro, chiedendo se potesse guardare i loro combattimenti. Il caos incuriosì Elena che gli si avvicinò .

Sorrise all'idea che fosse simpatico a quei nanerottoli che erano certamente più abili di lei a combattere, Elena aveva una pessima stima di se stessa, soprattutto senza i suoi veri poteri.

"Sei brava"
La bionda sorrise timidamente all'idea che l'avesse osservata combattere contro il sistema operativo.

"Dovresti solo migliorare la impugnatura"
Elena alzò gli occhi al cielo. Amava combattere, per lei era come una danza. Era stata educata per uccidere, per fare del male con le sue capacità.

Anakin si avvicinò a lei, spostandole le mani sulla impugnatura, la pelle pallida era gelida. Non che lo fosse meno la sua mano robotica, di cui Elena si era accorta a malapena. Era fredda e metallica.

"Ecco così è perfetta! Vuoi provare?"

"Prometto di andarci piano, ma non ti garantisco nulla" gli sorrise prendendolo in giro.

Si misero in posizione, poi con un cenno diedero iniziò allo scontro. Elena era un abile spadaccina a quanto pare, infatti non fu per nulla semplice metterla alle strette.

Con il piede sinistro si diede una spinta e si trovò a colpire Anakin nel petto. Il biondo per sbaglio le colpì la coscia, la ragazza cadde a terra infastidita.

"Cazzo, mi dispiace. TI accompagno in infermeria" disse affrettandosi a prenderla in braccio.

"Avrei vinto"

"Però ti messo ko"
Elena alzò gli occhi al cielo. Il braccio le bruciava a malapena, ma non fu una grande preoccupazione dal momento che fu catturata a osservare il biondo. Sentiva il profumo forte speziato, agrumato con in testa una punta di muschio, era confortevole.

Osservò da vicino il lunghi riccioli biondi cadere sul viso in maniera scomposta, e congiungere la cicatrice che gli percorreva dalla fronte alla guancia destra. In qualche modo gli sottolineava la presenza dei bellissimi occhi azzurri.

Anakin sentiva che gli occhi celesti lo stava scrutando nei particolari ne fu incuriosito tanto da guardarla a sua volta.

La fece appoggiare sul lettino, mentre la infermiera si prodigò ad alzare la gonna quasi al limite, per poi notare la presenza del ragazzo e con sguardo di rimprovero farlo uscire.

Aveva fatto una figura da ebete.

"Fortunatamente hai colpito la ragazza giusta, dopo domani non avrà neppure una cicatrice"

Anakin le sorrise imbarazzato, fortunatamente ne fu sollevato. 

Darkness - Anakin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora