Elena era in cerca delle cucine, stava morendo di fame. Scorse un grande portone di metallo, le sembrava il lungo perfetto per le cucine. Si trovò in un ampia sala piena di oggetti appesosi, sembravano armi. Proprio quelle spade che tenevano in mano i Jedi.
Era fin troppo curiosa da sottrarsi all desiderio di provarle.
Scelse una con una sinuosa decorazione argentea. Cercò quello che doveva essere il pulsante di accensione. Una lama rossa spuntò.
"Cosa ci fai qui?" La rimproverò una voce intimidatoria. Emise un sospiro di sollievo nel notare che si trattava di Anakin. Nascose la speda dietro la schiena, e la spese.
Riflettè. Lei era stata scritta da un uomo freddo come il ghiaccio, in una serata autunnale sulla spiaggia al tramonto. Qualcuno di passionale e sensibile allo stesso tempo da godersi la bellezza delle piccole cose. In tanto il sole calava e aveva dato vita ad un capolavoro di eleganza, bellezza e empatia.
"Non dovresti essere qui - il suo tono di voce era cupo, arrabbiato - queste spade sono per gli aspiranti Jedi. Si colorano in base alla forza del possessore. Blu, verde, viola...altrimenti rimane bianca, neutra"
La bionda non disse niente. Si limitò a rimanere immobile mentre nascondeva la spada dietro la schiena. Anakin le si avvicinò, notando che chiaramente nascondeva qualcosa.Mentire non era il suo forte, pensò ridendo tra se e sé
"L'hai usata?" Le sussurò cercando di raggiungere le sottili mani della bionda.Erano a pochi centimetri l'uno dall'altro, riuscivano a sentire il calore dei corpi e il profumo di entrambi.
"Non volevo, stavo cercando la cucina"
"Mettila a posto"La bionda sorrise al suo ammonimento.
"Si è colorata, non è cosi ?"
"Sì, rossa fiammante. Non è fantastico?"Se le cose non avessero potuto prendere una peggiore piega in quel momento non poteva metterlo in discussione.
"Come hai fatto?"
"Cosa?"
"Come l'hai fatta colorare di rosso?" Disse strappandola dalle mani. Iniziò a controllare se si trattasse per errore di un cristallo sintetico. Non lo era."Non l'ho so. L'ho fatto e basta."
"Lo hai fatto e basta?" Sottolineo il "basta". Accese la spanda ed effettivamente il colore rimase fiammante."Sei un Sith?"
"No"
"Non ci credo" rispose silenziosamente guardandola dall'alto in basso. Rimasero in silenzio qualche secondo.
"Credi che io sia dal lato dei cattivi? Ti ricordo che mi avevano quasi ucciso"
"Sei una spia" rispose secco, l'avrebbe fatta fuori se fosse stato necessario."Come puoi essere così ingenuo. Ti avrei già ucciso se fossi stata contro di voi. Non so nemmeno in quale angolo della galassia mi trovo"
Il biondo rimase impassibile, le girava intorno toccando di nascosto la sua spada."Ho fatto delle cose di cui non vado fiera. Ma sono state delle scelte. Non servo nessuno. Tu non mi credi?"
"Non mi fido di nessuno Elena. Nemmeno di me stesso"Infondo era vero, non si fidava del suo desiderio di sconfiggere la morte, del suo distacco dal mondo dei Jedi .
"Se io lo fossi?"
"Come puoi esserlo, sei così angelica"
"Forse ci stiamo mentendo a vicenda An. Ma ti devi fidare di me, non sono un Sith. Voglio aiutarvi a fermarli. Ho bisogno dei miei poteri"
Anakin sorrise nervosamente. Era un sorriso freddo e distaccato, che incorniciava solo qualche centimetro del viso."Sento i tuoi occhi addosso" riprese con tono di sfida. Anakin non sapeva che aggiungere, era profondamente irritato dalla situazione e allo stesso tempo catturato da lei. Le riconsegnò la spada come segno di riconciliazione e distolse lo sguardo all'improvviso.
"Non combatterai per una guerra che non ti appartiene"
"Voglio qualcosa che loro hanno, desidero vendetta"
"Mi sembra di parlare con un Sith"
"Insegnami a combatterli piuttosto"
Il sudore scendeva dalla sua schiena mentre le spade tornavano a scontrarsi violentemente. Cercò di colpirlo al fianco destro, ma lui più veloce balzo indietro. Un ghigno divertito fece capolino sul suo volto. Si lanciò in avanti prima che la bionda potesse riprendere fiato, fendendo la lama verso il suo petto, le spade si scontrarono di nuovo, provocando uno schianto fragoroso, ed entrambi furono respinti indietro dalla forza dell'attacco. Per qualche istante concentrò il suo respiro sull'aria che bruciava i polmoni e sulla brezza simile a quella del mare. Il ragazzo davanti a lei si portò una mano sul viso, spostando la ciocca di capelli biondi dagli occhi, il sudore gli imperlava la pelle. Colse l'occasione e si scagliò contro di lui, la sua spada squarciò l'aria. I suoi occhi chiari non nascosero la sorpresa, ma ancora una volta le rivolse un'espressione derisoria mentre si scansò di lato come un'ombra."Colpo basso" disse mostrando un sorriso.
"Non abbastanza" gli rispose feroce, continuando a combattere.
La bionda l'indomani l'avrebbe accompagnato dal Cancelliere.