11.

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Tornata a casa entrai e vidi due valige posizionate alla fine delle scale e subito capii.
Corsi sopra ed entrai in camera, Jamie era seduto al bordo del letto. Mi buttai fra le sue braccia e subito mi abbtacciò.

"non andartene ti prego non posso fidarmi di nessuno qui"

"lo so occhi di ghiaccio ma non devi piangere, puoi mandarmi tutte le lettere che vuoi" disse accarezzandomi i capelli, prese il mio mento e mi tiro su il volto "non piangere non puoi coprire i tuoi bellissimi occhi con le lacrime" continuò facendomi ridere.

"tra quanto hai il treno?"

"un ora"

"quindi devi andare" dissi singhiozzando ancora

"si" si alzò tenendomi in braccio tipo koala e io misi subito i piedi per terra.

[...]

Jamie é partito e io adesso sono di nuovo sola, seduta qui in camera mia affacciata alla finestra ad osservare il mio giardino pieno di tulipani, finché qualcuno bussò alla mia porta.

"é arrivata questa per te" disse Dylan facendo la sua entrata correndo verso di me con una lettera nella mano e un gioco nell'altra "Thomas ha detto che dovevo portartela" continuò appoggiandomela sulle gambe. La presi e lo ringraziai con un bacio tra i capelli e poi scese subito di sotto.

La guardai, riconobbi la scrittura e la aprii. La lessi e sorrisi.

꧁IO CHE AMO SOLO TE꧂ //Gilbert BlytheDove le storie prendono vita. Scoprilo ora