Non era la prima volta che si sentiva dire in giro, tra le strade affollate e allegre di Elios, che a breve ci sarebbe stato il matrimonio di un marchese, conte, duca e chi più ne ha più ne metta.
Ma era la prima volta che sentivano parlare del fidanzamento e del matrimonio del loro giovane principe.
Il che mandò totalmente in delirio tutti gli abitanti del regno e se loro festeggiavano con musica e balli e auguravano felicità al loro giovane principe, non si poteva però dire che la stessa allegria fosse presente all'interno del castello. No, era totalmente il contrario.Quando quella mattina Chuuya venne a sapere del suo fidanzamento e del suo futuro matrimonio con l'erede del regno confinante, nonché rivale della loro casata, per poco non svenne. Inizialmente pensò che fosse frutto di un brutto scherzo, ma dovette ricredersi quando vide che non era il primo di aprile e i grandi festoni appesi in giro per la capitale.
Allora doveva essere un incubo, non c'era altra spiegazione.
Il peggiore della sua vita. Uno dal quale sembrava essere impossibile risvegliarsi a quanto pare.In fretta e furia uscì dalla sua stanza e con altrettanta energia si recò davanti alla porta dell'ufficio di sua sorella, attualmente regina del Regno di Elios la quale non si meravigliò quando sentì la voce di suo fratello.
E non si prese neanche il disturbo di chiedere quale fosse il motivo per cui il rosso fosse già arrabbiato a quest'ora del mattino.
Lei lo sapeva. Alla fine, era stata sua la decisione e fu lei ad annunciare in prima persona il tutto con un documento ufficiale firmato a nome della corona.L'unica cosa che fece in quel momento fu quella di appoggiare i fogli che teneva in mano sulla sua scrivania e di far entrare suo fratello nella stanza, preparandosi il più in fretta possibile a quello che da lì a breve avrebbe dovuto affrontare. E detto sinceramente, non ne aveva lontanamente le forze.
<In che senso sono fidanzato con Dazai? E soprattutto, da quando lo devo sposare!?> domandò Chuuya non appena riuscì ad entrare nell'ufficio.
Non si preoccupò neanche di salutare sua sorella, al momento era troppo occupato a capire se doveva effettivamente prendere in considerazione la diseredazione o semplicemente scappare dal regno utilizzando un falso nome. Avrebbe fatto di tutto pur di non dover stare insieme a qualcuno come lui, di tutto.
Se già in ambienti formali non riuscivano ad avere una conversazione civile e, quindi, a mantenere la calma, come avrebbero fatto vivendo sotto lo stesso tetto?
Le soluzioni erano due: o ne sarebbero usciti entrambi pazzi o uno dei due sarebbe stato ucciso per mano dell'altro.<Buongiorno anche a te Chuuya. Presumo che tu abbia saputo, giusto?>
<Che cosa te lo fa pensare?> le chiese il rosso con fare ovvio e alzando gli occhi al cielo.
La sorella semplicemente scosse la stessa divertita e nel mentre si alzò dalla sedia, facendo segno a suo fratello di seguirla.<Forse il fatto che tu sia corso qua alle nove del mattino rischiando di rompere la porta con tutto quel bussare? E anche perché alcune delle cose che indossi sono messe al contrario o sono tutte storte e spiegazzate> ammise lei una volta che si sedette sul divanetto, prendendo nel mentre un piccolo sorso del suo tè alla ciliegia dalla tazzina in porcellana che le venne regalata dai suoi genitori pochi anni prima.
Chuuya alle sue parole si affrettò a sistemare la camicia che aveva addosso e così anche i pantaloni, cercando di rendersi un minimo presentabile. I capelli invece li raccolse in una coda fatta alla bella e buona.<Se vuoi rimproverarmi fallo più tardi, credo che tu debba caso mai rispondere alla mia domanda>
<Ovvero?>
<Perché? Perché l'hai fatto Koyo?>
<Perché doveva essere fatto. Al momento potrebbe risultarti assurda come decisione, ma sono sicura che in un futuro capirai. Ne sono più che certa>
<Posso almeno sapere una parte della ragione?> domandò il rosso e Koyo si prese qualche minuto prima di rispondere a quella domanda, anche se non andò nei dettagli.
Perché in fin dei conti meritava di esserne a conoscenza dopo che lei stessa aveva preso una decisione così importante riguardante il suo futuro senza consultarlo.<Dire che è per il bene del tuo regno sarebbe una risposta molto, ma molto, succinta. Forse anche fin troppo. Quello che al momento posso però dirti è che c'è qualcosa di grande che sta per accadere e proprio per questo bisogna essere uniti al momento. E credimi quando ti dico questo, Chuuya> gli rispose Koyo tenendo il suo sguardo fisso negli occhi di suo fratello e dalla serietà che il rosso vedeva in lei, capì che era tutto vero e che non lo stava prendendo in giro.
E capiva anche che le ragioni erano dietro a quel matrimonio erano molto più profonde di quel che poteva pensare. Ragioni che cominciarono a vociferare sin da subito. Ma che non sarebbero mai state confermate ufficialmente, perché avrebbero portato con sé solo il caos più totale.Chuuya prese allora un respiro profondo e dopo aver accavallato le gambe e aver assunto una posizione più comoda, parlò di nuovo.
<Quindi quando sarebbe questo nostro matrimonio? Spero non tra meno di una settimana, sai mi servirebbe un po' di tempo per prepararmi psicologicamente>
<Credo che cinque giorni ti possano bastare>
<Va benissimo- COSA!?> domandò quasi urlando e rischiando di far cadere la tazzina di tè bollente sulle sue gambe e sul tappeto.
Fortunatamente, per non so quali leggi della fisica, colpì solo il tavolino. Questo però non gli fece evitare la brutta occhiataccia che Koyo gli riservò.
Con uno sbuffo prese in mano un tovagliolo per asciugare il disastro creato dal rosso e che sistemò in giro di qualche istante. Fortunatamente non ne era stato rovesciato molto.<Cinque giorni!? Ma mi serve un mese almeno!>
<Chuuya non fare il melodrammatico, cinque giorni ti bastano. Sempre che tu non voglia farlo anticipare. Sai, mi basta una semplice firma. Dopotutto sono o non sono la regina?> gli domandò Koyo, prendendo un ultimo sorso di tè dalla tazzina che teneva tra le sue mani. Chuuya alzò gli occhi al cielo e capì che discutere non avrebbe potuto cambiare nulla. Anzi, semmai avrebbe fatto il contrario e ciò significava che avrebbe dovuto accettare il suo destino per quel che doveva essere, anche se la cosa non lo ispirava molto. Per nulla, a dire il vero e questo glielo si poteva leggere tranquillamente leggere in faccia con quell'espressione per nulla contenta che aveva. Ma non poteva dire di no e nemmeno rifiutarsi.
Al momento l'unica cosa che poteva fare era semplicemente accettare la situazione per quel che era ed escogitare dei modi per affrontare il tutto nel futuro.Per minuti interi il rosso non disse nulla, stessa cosa Koyo.
Entrambi si gustarono il silenzio che calò sorseggiando il tè che rimaneva, questo fino a quando qualcuno bussò. E così i due fratelli dovettero salutarsi, ma prima che Chuuya mettesse piede fuori dalla stanza si fermò sul bordo della porta e parlò ancora una volta.<Che sia chiaro, io non accetto questo matrimonio e credo che tu questo l'abbia capito.
Ma sappi che farò di tutto per farlo funzionare. Non solo per te, ma anche per il popolo. Dall'altra parte però, vorrei avere informazioni riguardo al Regno di Selene e cose di questo genere. Potrebbero risultare piuttosto utili, sai>
Koyo sorrise internamente e annuì.<Certo e grazie ancora>
<Di nulla, è il minimo che posso fare> e senza aggiungere altro si allontanò, pronto per tornare in camera sua e rifugiarsi ancora per qualche ora nel mondo dei sogni.
Angolo Autrice
Hey! Eccomi qua con una nuova soukoku. Mi era mancato un sacco scrivere su di loro, non potete immaginare quanto.
Spero che War of Hearts vi possa piacere e preparatevi, perché ne accadranno molte di cose.
Devo ammettere anche che sono sorpresa di me stessa per quanto riguarda la trama, non pensavo di riuscire a scrivere qualcosa di così "complicato" se paragonato alle mie altre storie.Non so quante volte riuscirò ad aggiornare, ma cercherò di farlo il più frequentemente possibile. Sempre che la scuola non decida di uccidermi.
Detto ciò alla prossima <3
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War of Hearts//Skk
FanfictionI principi dei Regni di Selene e di Elios, rispettivamente Dazai Osamu e Chuuya Nakahara, se avessero potuto scegliere, avrebbero di sicuro preferito non parlarsi e avere nulla a che fare sia con l'uno che con l'altro. E l'ultima cosa che si aspetta...