<Avresti per caso la gentilezza e la cortesia di dirmi perché, ancora una volta, utilizzi la mia stanza come tuo studio personale?> domandò il rosso sospirando alla presenza di Dazai, il quale sembrava aver sviluppato un certo piacere nel venire lì a rifugiarsi ogni qualvolta ne avesse voluto la voglia o il tempo per farlo. Il che non sarebbe stato un problema se questo non avesse significato perdere i suoi cari pisolini pomeridiani per colpa di un certo moro che non faceva altro che infastidirlo, questo a detta del rosso.
<Perché, punto numero uno, nessuno entrerebbe sapendo che i loro cari sposini sono insieme. Quindi non ci interromperebbero. Poi perché stare in quell'ufficio mi soffoca e mi annoio. Ci sono solo libri e non vola mai una mosca> spiegò Dazai facendo passare tra le sue dita affusolate più e più volte una penna, con la quale sottolineò alcune parti del documento che stava finendo di leggere. <Soddisfatto?> gli chiese infine, appoggiando il suo viso contro il palmo della sua mano.
<Non molto anche se effettivamente ti devo dare ragione sul fatto che è noioso, nonostante l'idea di averti qua non mi lusinghi affatto. Soprattutto quando ti presenti quando ti pare e piace. Almeno abbi la decenza di bussare, non chiedo molto> e su questo il rosso non poteva fare a meno di aver ragione.
Più volte il moro si era presentato in sua camera in momenti poco opportuni. Come per esempio quando era nel mezzo di un pisolino o quando stavo finendo di vestirsi o quando era appena uscito dalla doccia, con i capelli ancora bagnati e con solo un asciugamano in vita. E riguardo questo, beh, potete immaginare cosa può essere successo e cosa no. Sicuramente non quello che voi care lettrici sperate.<Sbaglio o questa è una stanza del mio castello?> gli chiese con quel suo solito tono arrogante.
<Non cominciare con questa storia> gli disse Chuuya alzando gli occhi al cielo.
<Sbaglio o no?>
<...No.> rispose seccamente il rosso, cercando di non tirare qualcosa sulla testa di quello sgombro.
Prima o poi le avrebbe prese, era solo questione di tempo e questo lui lo sapeva e così anche il moro, il quale sperava avvenisse il più lontano possibile e indolore.<Bene, ora se non ti dispiace torno a lavorare se non hai altro da dire> e così, senza aggiungere altro, il silenzio calò ancora una volta nella stanza. L'unica cosa che era possibile udire era il suono della pioggia che batteva forte contro il vetro delle finestre e il suono della penna di Dazai che continuava ad essere utilizzata senza sosta e che sfregava con la punta contro la superficie dei documenti.
Allora Chuuya, dato che quella notte non era riuscito a chiudere occhio, come tantissime altre volte, cercò di riposarsi un po'.
Giusto il tempo necessario per essere più calmo e rilassato e così, senza che se ne accorgesse, arrivò l'orario di cena.
Fu in grado di alzarsi e di scendere giù dal letto solo grazie alle voce delle cameriere che, come ogni sera, erano andate a chiamarlo e informarlo che la cena era pronta.Come le volte precedenti e così in quelle future, anche in quella il re era presente insieme a loro due. Seguito dalla piccola principessa che come al solito trascorreva la maggior parte del suo tempo a disegnare e a mangiare, ovviamente. Ancora Chuuya si stupiva quando vedeva i disegni della più piccola uscire intatti dal tavolo, nonostante avevano rischiato di essere rovinati più e più volte.
Il re come di consueto occupava il posto a capotavola, mentre Dazai e Chuuya si trovavano poco più in là dall'attuale sovrano.
Da una parte perché Dazai era solito mangiare in quel punto, dall'altra perché Chuuya preferiva mantenere una certa distanza con l'attuale regnante, nonostante quest'ultimo fosse diventato suo cognato da quasi un mese.
Ci avrebbe messo ancora un po' di tempo ad abituarsi a ciò, forse ancora qualche settimana.<Chuuya> lo chiamò il sovrano, quasi come se gli avesse letto nel pensiero. <Stavo pensando che molto probabilmente era arrivato il momento di farti fare il tuo debutto> disse Mori posando la forchetta al lato del suo piatto.
<Debutto?> chiese Chuuya leggermente confuso. Da quel che ricordava lui aveva già fatto il suo debutto in società da tempo. Quasi una decina di anni ormai.
<Debutto> ripeté a sua volta il sovrano e allora il rosso, confuso, guardò Dazai in cerca di aiuto e spiegazioni, ma questo semplicemente continuò a guardare che cosa stesse disegnando di bello la sua piccola sorellina. <In questa maniera molti dei dubbi del popolo e dell'alta nobiltà verranno messi a tacere e tu, Chuuya-kun, avrai modo anche di conoscere un po' della nostra vita, che ne dici?>
<Se questo è quello che sua maestà vuole fare, lo farò> rispose Chuuya senza indugiare troppo sulla domanda e sulla sua risposta.
Anche perché, ripensando a quanto si erano detti prima Dazai e lui, questa era un'occasione che non poteva essere sprecata.<Allora nei prossimi giorni ne parlerò bene con Dazai, ora se non vi dispiace devo andare> disse Mori per poi alzarsi dalla sedia che occupava, con la stessa eleganza e compostezza che lo avevano sempre contraddistinto. <Su Elise-chan vieni, per te è ora di andare a letto>
<Arrivooo!> esclamò la principessa prima di saltare giù dalla sedia e correre a prendere la mano del padre e seguirlo senza fare troppe storie.
A detta di Chuuya sembrava molto felice, mai aveva visto un bambino così contento di andare a letto a dormire. Mai in tutti quei suoi anni di vita.<Auguro allora una buonanotte ad entrambi, che la luna illumini i vostri sogni>
<Altrettanto> dissero insieme i due giovani, prima di vedere scomparire le figure di Elise e Mori dietro la porta che lentamente si chiudeva dietro le loro spalle.
Una volta che si furono accertati che non ci fosse nessun'altro oltre a loro e che quindi nessuno potesse origliare la loro conversazione, iniziarono a parlare. Ovviamente si poteva già immaginare il tema, il fulcro del loro discorso.
<Un ballo>
<Già>
<Un ballo debuttante> ripeté Chuuya incredulo, buttandosi contro lo schienale della sua sedia.
Tra tutte le cose a cui aveva potuto pensare in quei giorni, non aveva mai pensato a ciò. Non gli era passato neanche per un momento il singolo pensiero che probabilmente avrebbe dovuto fare una sottospecie di debutto in società, tipico evento che si faceva una volta raggiunti i 15 anni. Questo sia nel regno di Selene che di Elios e per quanto fosse un evento importante e che, tra una cosa e l'altra, era piaciuto al rosso, di sicuro non avrebbe voluto dover ripetere il tutto ancora una volta. <Non basta vedermi in giro con te? Gli serve per forza conoscermi e analizzarmi come se fossi, come se fossi non so... Una preda? Una cavia da laboratorio?>,<Anche una festa di benvenuto andava bene>aggiunse infine.<Sai come sono fatti la maggior parte dei nobili, non c'è da stupirsi. Conoscendo anche come è fatto Mori non sono per nulla sorpreso> ammise Dazai, facendo dei passi in direzione del caminetto che era l'unica fonte di calore presente nella stanza.
Per quel breve istante l'unica cosa che i due giovani furono in grado di sentire all'interno della stanza erano il suono della legna scoppiettante e il vento che soffiava sempre più forte man mano che il tempo passava.<A me sorprende altro>
<Mh?>
<Niente, ora credo di andare nella mia stanza. Sai, si è fatto tardi e per me si prospettano giorni intensi e-> Chuuya non fece in tempo a finire di parlare che uno sbadiglio lo interruppe. <Ecco, quindi se non ti dispiace vado. A domani> e così, senza aggiungere altro, uscì dalla stanza pronto per andare a fare compagnia a Morfeo.
Angolo Autrice
Hey! Eccomi qua con un nuovo capitolo di passaggio purtroppo :") Se devo essere onesta non ne vado molto fiera, ma spero che vi sia piaciuto comunque e scusatemi per l'assenza ma ultimamente sono stata occupata con alcune cose e non è stato un periodo facile. Ci tenevo a ringraziarvi per le 200 visual, grazie mille!
Bye Bye e al prossimo aggiornamento!
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War of Hearts//Skk
FanficI principi dei Regni di Selene e di Elios, rispettivamente Dazai Osamu e Chuuya Nakahara, se avessero potuto scegliere, avrebbero di sicuro preferito non parlarsi e avere nulla a che fare sia con l'uno che con l'altro. E l'ultima cosa che si aspetta...