Erano passate circa due settimane dall'arrivo del rosso al castello e così anche dal matrimonio. Doveva ammettere che, con sua grande sorpresa, si stava trovando piuttosto bene anche se gli mancavano molto i pomeriggi con sua sorella trascorsi a parlare nel suo ufficio davanti ad una tazza di tè o anche semplicemente di quel rapporto amichevole che aveva costruito con la servitù del castello. Queste erano alcune delle cose che gli mancavano, ma nel complesso non sentiva troppo la mancanza di quella che era ormai diventata casa sua.
Era poi passato altrettanto tempo dalla prima volta che aveva cenato con la famiglia reale e ancora non riusciva a fare a meno di pensare che quella più che una chiacchierata fu una sottospecie di interrogatorio. E probabilmente fu così, motivo per cui non rispose apertamente a tutte le domande che gli vennero fatte.
Anche se le due famiglie ora non erano più nemici come un tempo, anche se erano passati anni da quando potevano essere definiti come tali, ciò non toglieva il fatto che non rimanessero rivali.
Doveva quindi continuare a fare attenzione a ciò che diceva e alle informazioni che dava. Perché una cosa detta male o se un fatto che non doveva essere detto veniva a galla, ci sarebbero stati dei problemi. Questo soprattutto e sicuramente per il Regno di Elios.Erano poi trascorse anche due settimane da quando aveva passato del tempo insieme a Dazai. Gli unici momenti in cui gli capitava di vederlo erano colazione, pranzo e cena. Anche se la maggior parte delle volte si presentava solo a quest'ultima.
Ovviamente di questo il rosso non poteva fare a meno di esserne più che felice. Meno tempo passava con quello spreca bende ambulante meglio stava. Poteva passare giornate tranquille e smettere di preoccuparsi di perdere i capelli per lo stress.Però c'era un lato negativo a questa solitudine che aveva e che non sembrava volerlo lasciare in pace per neanche un secondo: non sapeva che cosa fare. Non sapeva come far trascorrere il suo tempo.
A differenza di quando abitava nel suo castello, non c'era nulla o molto che potesse fare.
Motivo per cui passava la maggior parte delle sue giornate chiuso nella sua stanza a leggere oppure a passeggiare nel giardino o fingersi un esploratore in mezzo alle mura di quello che sembrava essere un labirinto più che un castello. Infatti, gli capitò di perdersi più volte nei corridoi ma tramite ciò scoprì numerose scorciatoie che gli avevano permesso di raggiungere più velocemente numerose zone del castello. Oppure gli capitò di trovare stanze che avrebbe preferito non vedere.
Oltre a ciò, il suo tempo lo passava anche a capire la vera ragione dietro questo matrimonio politico.
Sapeva e aveva capito che le ragioni che potevano esserci dietro non erano solo economiche e politiche. Questo perché entrambi i regni a livello economico si trovavano in una situazione molto stabile e poi al momento nessuno dei due presentava una minaccia per l'altro. Quindi, tramite le informazioni che riuscì a ricavare da questi suoi ragionamenti, arrivò alla conclusione che le ragioni erano molto più profonde di quel che poteva pensare e sicuramente esterne. Su questo poteva metterci la mano sul fuoco.Motivo per cui pensò a un possibile nemico comune, ma non gli venne in mente nessuno e la cosa lo infastidiva e non poco. Per questa ragione prese un documento riguardante l'albero genealogico della famiglia reale di Elios, ma non trovò nulla. Fece lo stesso con quello di Selene e non ebbe neanche lì molta fortuna. L'unica cosa che catturò la sua attenzione erano dei punti di domanda posti davanti ai nomi di alcuni familiari di cui non si era mai sentito parlare. O meglio, che lui non ricordava ci fossero mai stati.
<C'è qualcosa che non torna, chi diamine è?> si chiese leggendo l'ennesima pagina dell'ennesimo libro che si era procurato dalla biblioteca del castello e che sperava sarebbe stato in grado di aiutarlo, ma che non fu capace di fare.
Stanco e infastidito lo chiuse e lo mise dentro un cassetto del suo comodino. Si sdraiò poi a pancia in su sul materasso del letto e con la coda dell'occhio cominciò a guardare ciò che la finestra della stanza gli permetteva di vedere. Ovvero il sole alto in su nel cielo e i raggi di quest'ultimo che illuminavano l'interno della sua camera con delicatezza e con altrettanta luce.
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War of Hearts//Skk
FanfictionI principi dei Regni di Selene e di Elios, rispettivamente Dazai Osamu e Chuuya Nakahara, se avessero potuto scegliere, avrebbero di sicuro preferito non parlarsi e avere nulla a che fare sia con l'uno che con l'altro. E l'ultima cosa che si aspetta...