nine - a knife

113 11 3
                                    

«Sto facendo tutto questo per il tesoro, razza di idiota!»

Tesoro?

«La carne è debole, capitano. Lo sappiamo tutti.» Flinn, risate della ciurma.

Capitano?

«Beh, sì. Il ragazzo ha un bel culo, e quindi? Mi sono approfittato di lui, quello era il piano, ricordi o hai la memoria di un pesce rosso? Louis non è stato soggiogato dal canto delle sirene, quindi è totalmente un deviato. Io sono quello con cui sta più a contatto e, possiamo dirlo, sono anche il pirata più bello e scaltro su questa nave, quindi è stato facile scegliere chi dovesse farlo cadere ai propri piedi.»

Pirata?

Tesoro, Capitano, Pirata.

Merda.

Mi morsi un labbro e con passi felpati mi nascosi dietro al muro della cambusa così da poter ascoltare senza essere visto.

«L'ho stuzzicato un po'. L'ho lasciato avvicinarsi con qualche tocco di troppo durante i nostri combattimenti e fra un boccone e l'altro. L'ho portato alla pazzia. Poi, qualche parola sdolcinata, tanto per acchiapparlo ben bene. Ma per il tesoro di Corvo, non di certo per la sua compagnia! Per tutti i mari, è un ragazzino ignorante e noioso... ah, una tale lagna!» la risata di Harry apparve ovattata alle mie orecchie mentre le sue parole ferivano più delle lame. Mi morsi le nocche della mano pur di non far rumore mentre lacrime amare mi bagnavano le guance.

«Stamattina siete tornati all'alba, però. Hai passato molto tempo con lui per trovarlo solo un ragazzino.» le parole di Flinn erano affilate, pensate per insinuare il dubbio.

«Beh, mi sono preso ciò che mi piace, da bravo pirata...» Mi fece male riuscire a immaginare il ghigno di Harry in quel momento «Cioè il suo culo. E beh, il suo cuore, ma quello serve per il piano: vedrete come correrà da me per consegnarmi la pergamena. Dritto nelle fauci delle falene.» Le urla esultati del resto della ciurma accodarono quelle parole.

Falene.

«Ah, a proposito, grazie Jeremy.»

Falene.

«Certo capitano. I tori ci avrebbero attaccato altrimenti. Per fortuna conoscono il nostro segnale e hanno un conto in sospeso dopo quella volta a Tortuga.»

Falene.

«E Flinn, se provi un'altra volta a dubitare del tuo capitano, sei fuori dalla mia ciurma. E' chiaro?»

Silenzio.

«E' chiaro?» non gli avevo mai sentito quel tono. Secco, duro, aggressivo.

«Sì Capitano.» il filo di voce di Flinn fu l'ultimo suono prima che i passi dei ragazzi rimbombassero sul legno delle scale.

Trattenni il fiato e mi schiacciai ancor di più fra i sacchi di sale. Non mi avrebbero visto. Avrei aspettato ancora qualche minuto, poi sarei uscito. Sarei andato da Liam. Lo avrei avvisato che Harry-

Harry era la falena.

E che io ero uno stupido ragazzino deviato.

Stupido, ignorante campagnolo che pensava di conoscere il mondo dopo aver navigato per una manciata di settimane, solo perché avevo visto un kraken e qualche porto.

Uno stupido ragazzino che si era fatto abbindolare da un paio di labbra rosse e occhi verdi.

Lo avevo baciato, per Dio! Strinsi forte gli occhi per seppellire il gemito di dolore e il desiderio di vomitare che mi agitò le viscere. Facevo schifo, ero finito dritto dentro la sua trappola. Avevo fatto il suo gioco, alla fine. Mentre aspettavo fra gli odori della cambusa, ritornavo indietro con i ricordi. Il comportamento di Harry era cambiato dal giorno delle sirene. Si era avvicinato fisicamente. E Dio, i combattimenti corpo a corpo erano solo una scusa! I miei occhi avevano indugiato proprio dove voleva, le sue mani mi avevano toccato-- mi tirai i capelli nella speranza che quel dolore potesse coprire il sanguinare del mio cuore.

Moths in our Stomachs flying through the SeaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora