three - mermaids

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«Hey Lou, sai cosa si mangia oggi?»

Lasciai cadere la grossa cesta di broccoli e guardai Niall sconcertato. «Secondo te?!»

«Wo-oh amico, se Harry ti tratta male non rifartela con me eh! Ci siamo passati tutti.» ridacchiò mentre mi passava un braccio sulle spalle. «Una volta mi fece pulire la prua ben sette volte quello stronzo.»

«Ma perché! Oggi non gli va bene niente, ho dovuto lucidare ogni singola forchetta, nemmeno lavorassimo per la regina in persona!»

«Beh, penso che-- uhm, lui testi. Testi la pazienza, la caparbietà, l'impegno. Harry è sempre vigile su queste cose. Anche se non lo dimostra, sono certo che ti apprezzi.» scrollò le spalle «Altrimenti ti avrebbe mandato al diavolo giorni fa.»

Non ero affatto sicuro che Niall avesse ragione. Eravamo tornati in mare da un paio di giorni, diretti verso l'orizzonte sconfinato e il rapporto fra me e Harry non faceva altro che peggiorare. Lui mi trattava come un mulo e io diffidavo sempre di più. Poche volte ci eravamo presi la libertà di rilassarci in reciproca compagnia e solitamente accadeva sempre davanti ad una pesca mentre il lento ribollire delle pentole faceva da sottofondo alle nostre chiacchiere.

Harry accennava a qualche avventura per mare e io raccontavo della mia cittadina, stando attento a non lasciare troppi dettagli. Avevo parlato delle mie sorelle, della mia famiglia. Quella era stata l'unica conversazione in cui Harry si era lasciato scappare un sorriso sincero con fossetta sinistra annessa. Io mi ero divertito a sentirlo raccontare di come fosse caduto dalla nave durante una bufera. Ma a parte queste piccole pillole, avevamo scelto il mutismo, se non per gli ordini di Harry. Sospirai.

«Non lo so, Nì. Ma sai cosa? Nemmeno mi interessa perché lo fa, non voglio stargli simpatico, voglio solo che smetta di trattarmi come un servo!».

«Capitano, penso abbiamo un problema... uno di quelli grossi!» Jeremy si sporse in avanti, tutti tememmo potesse cadere. Ci indicò davanti a sé.

Corrugai le sopracciglia mentre abbandonavo i broccoli per raggiungere Liam e Zayn al timone. «Ma non dovremmo essere lontani da terra ferma?»

Liam annuì e osservò dentro il cannocchiale. «Merda»

Zayn sterzò con forza, obbligandomi a tenermi contro la ringhiera di legno. «Ma cosa fai?»

«Ci salvo le penne! Quel coso non è terra! E' un enorme-- »

«Polpo! Dio non ho mai visto niente del genere!»

Scossi la testa perché tutto quello non aveva senso. Le nocche mi dolevano contro il legno. «Un polpo non è così gr-»

«Pensi ci abbia visto?» Zayn mi interruppe.

«Non lo so, non lo so... giriamo al largo per sicurezza. Più al largo possibile.» Liam posò il cannocchiale.

«Mi dite di che state parlando?! Un polpo gigante? Tipo un krak- ma non esistono giusto?» speravo che i miei occhi mi avessero ingannato. Lo sguardo di Liam mi fece gelare il sangue nelle vene.

«Abbiamo scansato un grosso pericolo, torna in cucina Louis. Non preoccuparti troppo. Grande Jeremy!» Liam finì con un urlo rivolto verso l'alto. Jeremy mostrò il pollice in su e tornò alla sua postazione.

Decisi di ascoltare il mio amico. Mi guardai attorno ma della cesta di broccoli nessuna traccia. Mi voltai confuso verso Niall che mi indicò il mare aperto sotto di noi. Tanti piccoli cerchietti verdi galleggiavano malamente: broccoli. Merda, Harry mi avrebbe ucciso.

«Che cosa è successo? Perché abbiamo virato con così tanta forza?» Harry continuò a mescolare la poltiglia.

«Un polpo gigante!» sussurrai ancora senza crederci e mi accasciai sullo sgabello.

Moths in our Stomachs flying through the SeaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora