Capitolo 41

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Ma c'è qualcosa di grande tra di noi
Che non puoi cambiare mai
Nemmeno se lo vuoi

Ma c'è qualcosa di grande tra di noiChe non puoi cambiare maiNemmeno se lo vuoi

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Selene

Sono due ore che sto cercando di imparare la nuova coreografia con scarsi risultati, ora mi metto a piangere voglio strapparmi i capelli, se continuo così col cavolo che la maestra mi da la maglia.

<<Sono così inutile>>

<<Faccio veramente pietà>>

<<Non riesco nemmeno a fare una coreografia decente>>

<<AAAAAAAAAH>> urlo mettendomi le mani nei capelli, mi guardo allo specchio e inizio a piangere, singhiozzo, non respiro mi sta morendo letteralmente il fiato in gola, non vedo niente, ho gli occhi appannati dalle lacrime, non ce la faccio più, voglio solo tornare ad essere quella di una volta, continuo a piangere come una bambina, mi accuccio per terra e chiudo gli occhi

<<Selene, Selene>> sento qualcuno che mi chiama <<Sele ehi>> qualcuno mi da uno schiaffetto sul viso, apro gli occhi lentamente e vedo un ciuffo biondo

<<Matti?>> mi passa  una bottiglietta d'acqua

<<Eri svenuta, sono venuto in sala per prendere un attrezzo e ti ho trovato sdraiata con le lacrime agli occhi tutto okay?>> nego con la testa e continuo a piangere, due braccia mi stringono forte <<Shh calma calma>> mi accarezza la testa come si fa con i bambini <<Mi vuoi dire che è successo>>

<<Sono un fallimento Matti>> lo sussurro ma credo non abbia capito

<<Non ho capito>>

<<Sono un fallimento>> ripeto a voce leggermente più alta

<<Lo sei>> lo guardo con gli occhi sbarrati <<Lo sei perché stai qui a piange invece che a balla pe prende quella cazzo di maglia, dovresti provare, questo è essere un fallimento, non lottare per ciò che si vuole>> mi scosto da lui con una rabbia improvvisa

<<E tu che ne sai>> comincio a urlare

<<Perché stai qua a piange come una ragazzina invece che balla>>

<<Ci sto provando ma non ci riesco>> continuiamo ad urlare

<<Non ci stai provando abbastanza, io qua non vedo la Selene di settembre, no vedo una sconosciuta che non sa più quello che vuole>> lo guardo malissimo

<<Sei un cretino>> lo spingo ma lui è il triplo di me e mi abbraccia forte e ricomincio a piangere <<Io non voglio essere così, non voglio essere debole>>

&quot;La danza che ci unisce&quot; Samuele SegretoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora