Non potrò mai dimenticarti - Capitolo 10

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Castello di Rivombrosa

Gli ultimi avvenimenti avevano scosso Elisa, che malinconica passeggiava lungo i giardini del castello. Stava per perdere ancora una volta l'uomo che amava, e Lucrezia rappresentava una grave minaccia per lei e i suoi figli. Cristiano, l'aveva osservata per
lungo tempo dalla finestra della biblioteca, così la raggiunse. «Voglio restare sola» disse Elisa, non appena lo vide avvicinarsi. «Neanche io voglio perderti, Elisa» esclamò lui, ignorando le sue parole. «Pensaci» proseguì «perché poi sarà troppo tardi.» Elisa continuò a dargli le spalle, restando in silenzio. «Lascia il passato alle spelle e parti con me per Napoli.» A quel punto si voltò, guardandolo negli occhi. Le lacrime le avevano bagnato il volto. «Ho tentato, Cristiano. E Dio solo sa quanto sarei felice con te a Napoli. Ma non posso, non ce la faccio!»
«Meglio rinunciare a tutto allora.»
Elisa abbassò lo sguardo, la luce del tramonto si stagliò contro i loro volti sofferti. Il cinguettio degli uccelli riecheggiava nei dintorni, colmando il silenzio che si era venuto a creare. «Non posso obbligarti a venire con me, Elisa. Sei tu che devi volerlo» mormorò Cristiano. «Mi dispiace» disse Elisa, chiudendo gli occhi. «È solo questo che riesci a dirmi? Io sto male, come fai a non capirlo?»
«Credi che per me sia diverso?» esclamò lei. «Per amore bisogna fare dei sacrifici, delle rinunce. Cosa che tu non sei disposta a fare!» sbottò il Principe. «Tu mi hai chiesto di rinunciare a Rivombrosa, la cosa più importante per me» continuò lei «nemmeno tu sei disposto a sacrificare la tua vita a Napoli e l'affetto che nutri nei confronti dei lazzaroni, per restare qui con me.»
«Ho stretto un accordo con la Regina, Elisa. Ho fatto una promessa, quella di tornare a Napoli insieme alla donna che amo.» La contessa scosse il capo. «La verità è che tu non puoi ignorare il tuo popolo, la tua città. Non puoi dimenticare chi sei. Come io non posso lasciare Rivombrosa, la mia casa, la mia vita.» Cristiano tormentato dalle parole di Elisa, si allontanò lasciandola sola. L'indomani, al sorgere dell'alba sarebbe stato pronto a lasciare per sempre Rivombrosa.

A Genova

Una volta giunta al porto, Elisa arrestò la corsa. Gli occhi smeraldo brillavano, ombreggiati dal copricapo del mantello color rubino. Scese da cavallo e si liberò dal cappuccio, i capelli dorati ricaddero sulle spalle, librando al soffio del vento. Il suo animo era inquieto come il mare di quel mattino. Cristiano era partito nel cuore della notte senza dirle nulla. Aveva salutato solo la piccola Agnese, lasciandole un bacio tra capelli mentre dormiva. «Capitano» esclamò la contessa, avvicinandosi «la nave per Napoli è già salpata?»
«No, signora. Partirà a breve.»
«Grazie.» Elisa si guardò intorno ma di Cristiano non vi era l'ombra. Si avvicinò alla costa assorta nei propri pensieri. Si sentiva responsabile per quella separazione, avrebbe voluto trascorrere il resto della sua vita insieme a quell'uomo, che dopo la morte di Fabrizio, era riuscito a farle battere ancora il cuore. Ma lei apparteneva a Rivombrosa, e avrebbe annientato se stessa se fosse partita con lui. «Non credevo saresti venuta.» Elisa trasalì, voltandosi di scatto. Cristiano era difronte a lei, con sguardo cupo e sofferto. «Ma lo speravo» mormorò. «Perché sei partito nel cuore della notte senza dirmi una parola?» chiese Elisa, affondando gli occhi in quelli di lui. «Ne abbiamo sprecate così tante in questi giorni, non credi?» La contessa accennò un amaro sorriso restando in silenzio, mentre una lacrima si era fatta strada lungo il suo volto. «Allora questo è un addio» disse il Principe, trattenendo a stento le lacrime. Elisa alzò lo sguardo su di lui, annuendo lievemente con il capo. Cristiano tentennò per brevi attimi, poi le prese il volto tra le mani e la baciò. Tornò a guardarla in quegli occhi rossi dal pianto e posò la fronte contro la sua. «Sappi che ovunque ci portino le nostre vite, io non smetterò mai di amarti... Mai.» Si scostò da lei, osservando le onde del mare. «Addio, Elisa.» Quelle furono le ultime parole strazianti di Cristiano, prima di allontanarsi dall'unica donna, che aveva amato in tutta la sua vita. Non si sarebbero mai più visti, i loro destini non si sarebbero mai più incrociati. Accompagnato dai singhiozzi di Elisa, salì sulla nave che poco dopo partì, abbandonando la costa ligure. «Addio» mormorò lei tra le lacrime, mentre osservava l'imbarcazione svanire all'orizzonte.

Elisa La Leggenda Di RivombrosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora