CAPITOLO 25

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VICTORIA

Stavamo andando dentro la sala del terrore. Be', potevo risultare un po' esagerata, ma i film di questo tipo non facevano proprio a caso mio. Il cinema doveva essere un passatempo, un qualcosa che ti permettesse di staccare la mente dai pensieri e non di crearne altri e persino spaventosi.

Non sarebbe stata più bella una commedia?

«Il film non è nemmeno ancora iniziato e tu stai già tremando» adagiò la mano sulla mia gamba facendomi agitare ancora di più. Sentivo le sue dita tamburellare il mio interno coscia e il calore infiltrarsi dalla testa ai piedi.

«Mi detesti davvero così tanto?» chiesi mentre le luci iniziarono a chiudersi e il batticuore si fece sempre più intenso. Inclinò il capo verso il mio orecchio, in modo da non disturbare i presenti all'interno della sala, e sussurrò un qualcosa che mi fece zittire subito.

«Non potrei mai odiarti, specialmente dopo quello che è accaduto ieri notte.»

Colpita e affondata.

Nel frattempo che non smettevo di pensare a me, lui e alla sera prima, passò una prima buona mezz'ora di film. Tutto era tranquillo, forse anche un po' troppo. «Sembra ti stia piacendo» dichiarò, vedendomi mangiare i popcorn con tranquillità.

«Non è male ma...» ultime parole famose. Mi portai una mano davanti agli occhi e allargai leggermente le dita per intravedere lo schermo «Questa cosa non mi piace affatto.»

«Quella donna sta diventando uno zombie bellissimo» disse con nonchalance, saettando gli occhi su di me di tanto in tanto. Sogghignava, stava davvero sorridendo davanti a una cosa del genere.

«Come fai a rimanere così calmo?» strinsi la scatola di popcorn semivuoto «E poi stai ridendo. Non ci posso credere, ridi seriamente.»

«Non rido per il film» abbassò il braccio che usavo per nascondere gli occhi da quella orribile visione «Ma per te.» finì. Si sporse e mi guardò prima le labbra e poi gli occhi. «Sei bella anche da incazzata.»

«È inutile che mi dici così, non ti sopporto comunque.»

Lui si avvicinò a me e io mi avvicinai a lui. «Non tenendo in considerazione il discorso di prima, se ti baciassi proprio in questo momento come ti comporteresti?»

In teoria dovrei allontanarmi ma in pratica mi metterei a baciarlo fino a sentirmi male.

«Siamo ancora a Londra, giusto?» sfiorammo le nostre labbra con un tocco dolce. Circondò il mio collo con una mano, tenendomi ferma e vicina al suo viso. «Perché in questo caso, ricambierei il tuo bacio.»

Solo un'ultima volta.

Sprofondai nella sua bocca, in una voragine sensazionale. Mi estraniò da tutto ciò che ci circondava rendendomi dominata da tutte quelle emozioni discordanti tra loro. Ero immobile sotto il suo comando. Stringeva gradevolmente il mio collo mentre io inserivo le dita tra i suoi capelli già scompigliati.

Ero ardente, una vera anima di fuoco capace di riscaldare un'anima di ghiaccio.

«Se continuiamo così ci perderemo tutto il resto del film» sussurrai, tenendo gli occhi chiusi. Lo ribaciai ancora, sentendo la sua barba solleticarmi il viso e il fiato appesantirsi e congiungersi al mio.

«Da ora in poi ci saranno sicuramente solo scene paurose» finì la frase con un altro bacio. Dio, probabilmente a breve sarei morta. «Non voglio che continui a guardarlo.»

«Allora, perché hai insistito tanto nel vedere questo film?»

«Così che potessi baciarti un'ultima volta con la scusa di volerti distrarre.»

Anima di GhiaccioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora