VICTORIA
Il ritorno in azienda era stato meno traumatico di quello che pensavo. Il nuovo anno era iniziato più che bene. Stavo bene, la mia ansia persisteva ma stavo iniziando a gestirla proprio come volevo. In parte, era anche grazie a Richard se mi sentivo così.
Dopo aver messo piede alla Universe Corporation, avevo incrociato i miei genitori. Anzi, ci avevo proprio parlato. Il secondo proposito per il nuovo anno che avevo inserito riguardava proprio loro. Quindi, con tutta tranquillità - anche se dentro di me ero spaventata- avevo preso quella bellissima busta rossa con all'interno l'album di famiglia che mi avevano fatto recapitare ed ero andata a riconsegnargliela a entrambi.
Era stato difficile affrontarli ma ci ero riuscita. Come avevo già detto, quell'album dentro casa mia io non lo volevo. In verità stavo anche per buttarlo ma Richard mi aveva fermata dicendomi che forse, un giorno, me ne sarei comunque potuta pentire.
Mentre mi trovavo nel mio ufficio a controllare quanto impatto avesse avuto la campagna pubblicitaria che avevo realizzato prima delle vacanze di natale, qualcuno bussò alla porta.
Sorrise vedendo Terence. «Posso?»
«Certo, vieni» i miei gomiti si adagiarono sulla scrivania, osservandolo.
Si sedette dinanzi a me, sporgendosi verso di me. «Allora, come sono andate le vacanze?» disse, scompigliandomi i capelli proprio come faceva quando eravamo piccoli. Avevo sempre detestato questo suo gesto però non smettevo di ridere e insultarlo in contemporanea. Lo spintonai scherzosamente e strinsi gli occhi fingendomi arrabbiata.
«Abbastanza bene» cercai di non sorridere «Non posso lamentarmi.»
Mi guardò accigliato e curioso. «E quel sorriso?» mi scrutò il viso, perplesso. Non ero riuscita a nascondermi. In fin dei conti, dopo tutto quello che mi era successo con Richard, era impossibile farcela. Era infattibile non sorridere.
«Quale sorriso?» tornai seria «Non c'è nessun sorriso» dissi. Quella reazione era provocata da suo fratello. Tutte le cose belle che erano accadute, e stavano continuando ad accadere, erano solo merito di Richard Cooper. Proprio di quella persona che fino a qualche mese fa consideravo il mio rivale per eccellenza.
«Precisamente quello lì» mi indicò il viso con una mano «Vedo che queste vacanze ti hanno fatta bene» concluse. Continuammo a conversare un po' del più e del meno, in generale di come fossero andate le vacanze tra lui e Carly, fino a quando non ci mettemmo a parlare di una persona in particolare. «Dopo che sono partito ho saputo che Richard avesse deciso di rimanere a New York. Vi siete incontrati in questi giorni?»
Ora dovevo cercare di fare la mia miglior performance da attrice. «Davvero?» iniziai a dire, scuotendo il capo «Comunque no, non ci siamo incontrati. Non lo sapevo nemmeno. Ad essere sincera è da un po' che non lo vedo.»
Non disse niente perché fu proprio Richard a entrare dentro il mio ufficio. Dapprima sorridente, si incupì subito nel vedere suo fratello. Feci un sottile sorriso affinché Terence non mi vedesse e salutai Occhi di Ghiaccio che sembrava essere un po' in difficoltà.
«Eccolo qui, ora l'hai visto» disse Terence tutto sorridente, rivolgendosi successivamente a suo fratello «E tu che fai qui?»
«Tu, invece?» rispose Richard.
Mancava veramente poco e a breve sarei scoppiata a ridere. Spiegare tutta la storia a Terence, dall'inizio alla fine, sarebbe risultato troppo complicato in questo momento. Ci sarebbero volute parecchie ore.
«A te invece le vacanze hanno solo peggiorato» Terence gli fece una smorfia «Sono contento che tu non abbia visto questo scontroso» si rivolse nuovamente a me «Almeno ti sei salvata il natale.»
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Anima di Ghiaccio
RomanceFuoco e Ghiaccio possono stare vicini? Victoria Morgan e Richard Cooper affiancheranno le loro rispettive famiglie, diventando i nuovi soci della Universe Corporation, una delle aziende di architettura più famose del territorio newyorkese. Lei è il...