«Non può essere vero»

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Sono pronta a scoprire la verità su Ares.

Mi sono decisa e con tutta la forza di volontà del mondo sono riuscita a convincermi che se lui sarebbe stato sincero, lo avrei accettato nonostante il suo essere, qualunque esso sia, strano o sovrannaturale, non m'importa più ormai.

Le mie visioni tendono a peggiorare di giorno in giorno e se per qualche strano motivo lui ne è la causa devo scoprire perché e come fermarle.

Non posso presentarmi a casa sua il padre non mi vuole, quindi lo incontrerò al chiosco, prima o poi si presenterà e quando lo vedrò ci parlerò seriamente.

Ormai sono passate diverse ore e il mio turno è quasi finito, ma di Ares non c'è neanche l'ombra.

Ho bisogno di parlargli, potrà pensare che sono pazza, non mi interessa, se ancora non lo sono di sicuro lo diventerò presto per colpa di queste maledette visioni.

Dopo un po' di tempo passato seduta al chiosco, lo intravedo passare fra le persone, cerco di chiamarlo quasi urlando sembrando una folle in cerca di attenzioni, ma è inutile non mi sente.

O forse più semplicemente mi sta solo evitando.

«Buongiorno ragazzina.» Mi sussurra all'orecchio sbucando dal nulla dietro di me. Ormai non mi sorprendo più, ci sono abituata, sembra flash per quanto é veloce negli spostamenti.

«Ares, aspettami al solito tavolo, ho una cosa importante di cui parlare.» Gli rispondo con tono di voce fermo.

«Buongiorno eh, va bene.» Borbotta lui ricordandomi di non averlo neanche salutato.

«Si, buongiorno aspettami, fra un quarto d'ora stacco.» Ribatto sarcastica tornado verso il bar.

Lana sta lavorando sodo ultimamente il che è strano perché non le è mai veramente piaciuto stare qui, vederla così impegnata e allegra mi rende felice, ora che ci penso non abbiamo parlato molto negli ultimi giorni, soprattutto dopo che lei e il capo si sono baciati.

l'amore è capace di cambiare così tanto le persone?

«Lana, come stai?» Gli chiedo abbracciandola, in realtà credo che questo gesto di tenerezza serva più a me che a lei.

«Melissa, sono felice come non mai, dimmi, devo spaccare la faccia ad Ares?» Ribatte sarcastica, anche se in realtà non sono sicura che sia una battuta.

«Non so cosa fare con lui» Rispondo di getto abbassando gli occhi.

«Dai, racconta.»

«É difficile da spiegare, non capisco chi sia, che cosa vuole da me, in più il padre mi odia.»

«Sono sicura che il padre non ti odia, deve solo conoscerti meglio. Per quanto riguarda i dubbi su Ares, l'unico modo per capirlo é parlarci.» Mi consiglia baciandomi la guancia.

Parlarci? Con Ares? Lana ti sei impazzita?

«Si lo so, mi sta aspettando. Ci vediamo più tardi ti voglio bene.»

«Anch'io e digli che se ti fa soffrire ancora, se la dovrà vedere con me!» il suo tono minaccioso mi terrorizza.

Eccola é lei, la Lana che conosco.

Mentre cammino fra i tavoli io e Ares incrociamo gli sguardi.

I suoi occhi sono come un mare inesplorato, non posso evitare di perdermi fra quelle sfumature scure che intensificano le mie emozioni.

Come una nave che perde la rotta verso la terra ferma, io sto lentamente affondando in quest'acqua gelida che intravedo quando lo guardo per più di un secondo.

The Secret Of God 'Ares'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora