«Confronto»

82 21 27
                                    

I giorni passavano, e l'estate stava giungendo al termine così come il mio lavoro estivo.

Il capo vedendomi strana ha preferito darmi un po' di giorni di ferie, giorni che ho passato sul letto a piangere ricoperta di fazzoletti.

Film e documentari sulla mitologia riempivano le giornate vuote.

Più studiavo e più capivo un po' del mondo di Ares, le sue storie passate, le sue incomprensioni con il padre e la sua brutale nomea.

Il rancore degli Dèi è devastante.

Guardavo fuori dalla finestra il paesaggio che cambiava, non sono uscita di casa neanche per fare la spesa.

Mi alzavo dal letto solo per andare al bagno o per cercare l'accendino.

Avevo smesso di fumare da tre anni, ma ci sono ricaduta, la tristezza e il mondo sotto ai piedi che lentamente si era frantumato hanno contribuito a farmi ricadere nel vizio.

Per fortuna c'è Lana.

Si è presa cura di me.

Pensa che Ares mi abbia fatto soffrire, se solo sapesse la verità credo impazzirebbe anche lei.

è preoccupata, dice che devo andare avanti, ma come posso andare avanti? Lei non sa che la mia vita è una farsa*.

Se è vero che Zeus mi ha allontanato da Ares secoli fa', quanti anni ho? Avevo una famiglia? Una casa?

Sono cresciuta orfana, passando da un istituto all'altro, magari avevo una vita diversa, un padre e una madre che mi amavano, chissà quanto hanno sofferto per colpa mia.

Lana mi ha chiamato, domani devo tornare per sistemare il chiosco per la chiusura invernale.

Sono sicura che è stata lei a convincere il capo, sono così felice per lei, sembrano tanto innamorati.

Vuole farmi uscire di casa, e forse, in fondo ha ragione, devo riprendere in mano la mia vita, devo parlare con Ares, tornare al lavoro e affrontare anche la furia degli Dei.

Cerco di ricompormi, scendo da questo maledetto letto che mi ha reso prigioniera per troppo tempo, vado verso il bagno e decido di mettere la musica a tutto volume.

Cosa mi interessa dei vicini? La mia vita è tutta una bugia.

Apro l'acqua della doccia e mi posiziono sotto il getto che mi scorre fra i lunghi capelli neri, una sensazione fantastica mi travolge, e sotto quest'acqua mi sento libera, spensierata e protetta dal mondo.

Dopo giorni di schifezze e gelato, faccio colazione con una spremuta d'arancia e una brioche al pistacchio.

Sono pronta, vestita o semi vestita, effettivamente ho solo il costume, sono una frana...

Il cielo è sereno e il profumo di mare mi accompagna nel villaggio che mi porta alla spiaggia.

Gli uccellini cantano e le cicale che non mi fanno dormire la notte oggi suonano una sinfonia rilassante.

Lana mi vede da lontano, mi fa uno dei suoi super sorrisi «Sei una bomba, vieni qui!»

«Arrivo.» Grido mentre corro ad abbracciarla.

«Melissa, sei in gran forma»

Che bugiarda penso tra me e me.

«Cominciamo a mettere le sedie e i tavolini nel capannone.» Aggiunge il mio capo.

«Agli ordini.» Rispondo, come sempre.

Proprio mentre stavo sistemando le sedie di plastica celesti, Ares compare fra i passanti.

The Secret Of God 'Ares'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora