[ANYA]
Una stretta di mano, poche parole veloci per presentarmi a lei, prima di decidere in un attimo di allontanarmi da Clarke e dalla mia migliore amica, che ignara, in questo momento, è poco lontano da noi e sta guardando dalla parte opposta della sala... Clarke mi osserva, attraverso i suoi bellissimi occhi azzurri, inizialmente perplessa ed io mi fermo per un momento per ricambiare il suo sguardo intenso, poi mi lascia andare senza che sia necessario aggiungere altre parole al nostro primo fugace incontro... con un cenno di assenso della testa e con lo sguardo, ora divenuto sicuro, mi lascia intendere di aver compreso il significato del mio comportamento... allora, senza ulteriori esitazioni, mi dirigo verso la porta a vetri che conduce all'ingresso della villa, recupero il mio cappotto dal guardaroba, lo indosso e controllo che in una delle tasche ci sia quello di cui ora sento il bisogno... dopo aver chiuso il portone d'ingresso alle mie spalle, esco all'esterno e mi lascio avvolgere dall'aria gelida che sento subito tagliente sul mio viso e dal silenzio della notte, così contrastanti rispetto all'eccessivo calore della sala del ricevimento, alla musica e al rumore delle chiacchiere in sottofondo che avevo ascoltato fino ad un attimo fa.
Senza aver in mente una meta precisa, mi incammino lungo il vialetto ricoperto di ciottoli di pietra che avevo percorso un'ora fa con Lexa per raggiungere l'ingresso della casa e poi decido di addentrarmi nel giardino. Dopo aver costeggiato la piscina illuminata, mi allontano ancora di una decina di metri, mentre infilo la mano destra in una tasca del cappotto per recuperare un pacchetto di sigarette e un accendino; mi fermo vicino al tronco di un abete e per un attimo osservo i rami completamente ricoperti da un alto e immacolato strato di neve, poi tiro fuori una sigaretta dal pacchetto, l'appoggio tra le labbra e avvicino la fiamma dell'accendino per bruciare l'altra estremità ed accenderla; aspiro profondamente, con calma, poi, con la mano leggermente tremante per il freddo, riprendo la sigaretta tra le dita e mentre espiro una nuvola fatta di un misto di fumo e gelo si forma davanti al mio viso per poi evaporare nel buio... non sono abituata a fumare, lo faccio solo in certi momenti particolari, in genere quando ho bisogno di riflettere su qualcosa che mi ha colpito particolarmente o su qualcuno... e questo è uno di quei momenti...
Sono stata curiosa di conoscerti dal primo momento in cui ho sentito Lexa parlare di te, del vostro primo strano incontro; la conosco ormai da più di due anni e non l'avevo mai vista così in imbarazzo, così emozionata nel parlare di qualcuno, nel parlare di una donna... di un'altra donna... non avevo immaginato che ci saremmo presentate in questo modo insolito, non avevo programmato nulla di tutto questo, ma in una frazione di secondo mi è sembrata la cosa migliore che potessi fare per te e per Lexa, per far sì che anche se non da sole, poteste avere un piccolo momento per parlare, dopo una settimana di distacco forzato, seppur circondate comunque da pericolosi sguardi indiscreti... ti ho appena detto che spero che avremo occasione di parlare in un altro momento e lo spero davvero... mi basta pensare ai tanti sorrisi, timidi e imbarazzati che non avevo mai visto dipinti sul volto della mia migliore amica e che in questi pochi giorni ho visto comparire ogni volta che mi ha parlato di te... chiunque tu sia Clarke Griffin, sei il motivo per cui Lexa ha ritrovato quei sorrisi perduti in un tempo lontano e questo per me è già una motivazione più che sufficiente per pensare che valga la pena conoscerti...
Finisco di gustare la mia sigaretta senza fretta, mentre riprendo a passeggiare e mi godo ancora per qualche minuto la bellezza e la calma di questo enorme giardino, immaginando di poterlo ammirare di giorno, magari in una giornata di primavera inoltrata, facendo un bagno in quella bellissima piscina, con il sole che ti scalda e illumina i fiori di svariati colori, le tantissime piante sparse ovunque e il prato con l'erba perfettamente rasata... continuo a camminare finché un ultimo tiro, prima che la sigaretta finisca e il freddo pungente della notte mi spingono a tornare alla realtà e interrompono i pensieri sognanti nella mia mente; guardo l'orologio che ho al polso sinistro e realizzo che, senza rendermene conto, sono rimasta fuori per diversi minuti e allora decido d'incamminarmi per tornare indietro e raggiungere di nuovo il portone d'ingresso per rientrare nella villa, sperando che Lexa e Clarke siano ancora insieme. Ancor prima di rientrare nella grande sala del ricevimento, mentre sono in attesa di lasciare di nuovo il cappotto al guardaroba, mi sorprendo di non sentire più in sottofondo né il chiacchiericcio delle tantissime persone che prima stavano parlando tra loro, né la musica che stava accompagnando la serata prima che uscissi... ora c'è silenzio, un silenzio che non riesco a spiegarmi, ma su cui non ho neanche il tempo di soffermarmi, perché viene sostituito un attimo dopo che sono rientrata nel salone, dal suono di alcune note di una musica lenta e struggente, suonata al pianoforte e da una voce profonda ed emozionata che la sta accompagnando...
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Emergency Arkadia Hospital
Fanfiction"Oggi è il giorno in cui tutto ricomincia di nuovo. Oggi è il giorno in cui tutto ricomincia per tanti, ma non per me. Oggi arriveranno dei nuovi tirocinanti e voglio essere lì prima del loro arrivo". Così comincia questo nuovo giorno per Lexa, Assi...