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Ecco, il tanto atteso CAPITOLO 5._______________________
Sentii le sue labbra appoggiate alle mie: erano morbidissime e carnose.
Fu un bacio tremendamente lungo; uno di quelli in cui ti senti esplodere il cuore dal petto.
Per la prima volta nella mia vita un bacio così semplice mi prese il cuore.
Non era un bacio dato da uno sconosciuto in una discoteca quando sei ubriaca,era il mio primo bacio d'amore.
Amore.. Una grandissima parola racchiusa in un paio di occhi scuri, in un bacio dato per gioco, in uno sguardo incontrato per caso.
Era possibile sentirsi così.. Così.. Così felici.. No, felici non era la parola adatta per quel miscuglio di emozioni che stavo provando.. Non saprei spiegarmi con degli aggettivi come mi sentii in quel preciso momento.
Mi sentivo come quando era il giorno del mio compleanno.
Mi sentivo come quando vedevo il mare.
Mi sentivo come quando prendevo un sei di matematica (esultavo sempre).
Mi sentivo come quando vedevo le stelle e la luna.
Mi sentivo come quando disegnavo.
Mi sentivo come se quella persona fosse stata il mio piccolo rifugio dal mondo che mi perseguitava.
Mi sentivo come se lui fosse stato la mia casa.Sì, mi sentivo a casa.
Ci staccammo dalle nostre labbra e ci guardammo; notai dai suoi occhi gioiosi che anche lui forse si sentiva come me.
Nonostante la fredda pioggia che bagnava i nostri visi, nonostante non sapevamo dove fossero andati a finire i nostri amici, noi ci preoccupavamo di noi.
Lui mi sorrise, mi prese per mano e mi portò sulla panchina. Solo lì ci accorgemmo che i nostri amici erano seduti li a baciarsi sotto un ombrello.
Chissà se avevano provato le nostre stesse vibrazioni in un bacio.
Noi ci sedemmo di fianco a loro e cercammo di non farci vedere da loro nascondendoci dal loro ombrello mentre le nostre labbra si toccarono ripetutamente.
Le nostre labbra erano come calamite: si cercavano sempre.
Lui spostò la sua mano al mio interno coscia creandomi molto imbarazzo ma gliela spostai.
Evidentemente aveva voglia di me ma non li, non in quel momento, non in quel posto.
Mentre continuavamo a baciarci, mi invasi la testa di pensieri tristi.
Ero profondamente delusa; pensavo di contare qualcosa per lui e non una con cui divertirsi e basta.
Forse mi ero sbagliata, forse mi sono fatta trascinare troppo dal mio cuore.
Ero in contrasto con la felicità di baciarlo e di non lasciarlo più e la tristezza di quel gesto; ma il cuore prese di nuovo sopravvento.
- Ebby, forse non ti capiterà mai più un momento simile, lasciami solo fare .. - questo mi diceva il cuore.
Forse aveva ragione, non lo sapevo, così mi lasciai andare.
In quel momento non avevo una vita triste, anzi stavo bene ed ero felice.Ad un certo punto, mi staccai dolcemente dalle sue labbra e proposi di andarci a fare una passeggiata lungo lago. Tutti accettarono.
Non era mia intenzione rimanere tutto il tempo seduta su una panchina.Appena mi alzai lui mi strinse a sé e mi baciò di nuovo, prese la mia mano e la strinse alla sua.
Mi accarezzava la mano stretta alla sua come per dirmi "non ti lascio scappare",e forse era proprio così.
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Любовные романыRiuscirà un semplice ragazzo cambiare la vita di una autolesionista? Lei: Flavia, 16 anni. Lui: Edo, 17 anni. STORIA VERA