Capitolo 10

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Lettori scusate la mia assenza ma mi sono presa delle ferie a Caserta . Vi comunico che comincerò ad aggiornare ogni tre o quattro giorni. Spero che l'attesa non sia tanta.
Buona lettura !!

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Passarono mesi e la nostra relaziona andava alla grande. Eravamo fatti l'uno per l'altra. Io però non riuscivo a staccarmi dalla vitaccia che facevo prima.
Era un ragazzo tenero, generoso, altruista e anche geloso. Mi raccontò una sera andando a ballare con le mie amiche che i suoi genitori si lasciarono per una discoteca, litigammo quasi tutta la sera per questo. Per me andare a ballare era un passatempo che mi faceva dimenticare di essere 'Ebby e tutti i problemi di Ebby'.

Era il mese di ottobre, ormai stavamo assieme da sei mesi, verso le sette di sera una mia amica mi invitò alla sua festa di compleanno. Erano i suoi diciotto ed io essendo una festaiola nata non riuscivo a dir di no. Lui stava dormendo e la mia amica voleva conferma subito, così le dissi di sì.
Non pensavo ci fossero problemi,cosi mangiai velocemente, mi feci una doccia e mi preparai. Avevo in dosso un vestito nero e dei tacchi non troppo alti. Ero accettabile dai.

La festa si teneva in un pub di Borgosesia,era non tanto lontana da casa mia. Nel tragitto ricevetti un messaggio era lui e non sembrava per niente felice.

- Ma chiamarmi e chiedermi di venire?-

Cominciai a scusarmi perché non ci avevo pensato e così cominciammo a litigare anche questa volta.

Io volevo divertirmi un po', non passare la serata a star male. - Cavolo, ogni tanto fa bene uscire per i fatti proprio- pensai mentre fumavo una sigaretta fuori dal pub. Ero molto nervosa, non riuscivo nemmeno a divertirmi.

- Non ho intenzione di litigare, buona serata. Ci sentiamo - gli scrissi con molta freddezza.

Spensi il telefono e provai a distrarmi. Sapevo che mi avrebbe chiamata o comunque provata a contattare ma non potevo star male tutto il tempo è rovinare la serata alla festeggiata.

Provai a star bene ma non ci riuscivo, mi mancava e mi sentivo malissimo per quello che avevo fatto. Lui stava male a casa mentre io ero lì.

Eravamo arrivate ed io non facevo altro che pensare a lui: era il mio chiodo fisso ormai.

- Ebby, ma che hai stasera? Ti vuoi riprendere? - mi disse Lilly,il soprannome di Elisa- Riprenditi in mano la tua vita, vuoi ballare? Fallo. Vuoi uscire con le amiche? Fallo. Se non accetta ciò che sei non ti merita- continuò.

- Si, forse hai ragione.. - le dissi sorridendole ma non era così.

Se lui avesse fatto una cosa del genere a me forse anch'io mi sarei arrabbiata. Il week end era per noi, dato che erano gli unici giorni disponibili per dedicarsi un po' di tempo.

Parlai con le mie amiche a lungo, alcune non le vedevo da anni e ci raccontavamo le ultime novità.

-Ragazze ma voi la sapevate che Ebby é fidanzata e soprattutto che é una storia seria?- disse Martina, la festeggiata.

- Si, lo so, é strano ma mi sono innamorata di lui dalla prima volta che ho incrociato il suo sguardo.. - mi scappò un sorriso sincero - È stato tutto così casuale, sai una scena da film: due si incontrano ad un bar e baaam! Scoppia l'amore.. E poi lui.. Lui é così speciale.. -

- Mi fa strano vederti così, ti luccicano gli occhi quando parli di lui. Ahah che bello vederti così.. Così innamorata..- Si interruppe per qualche minuto, aveva gli occhi lucidi- Io e Andrea invece ci siamo lasciati due giorni fa.. Diceva che la nostra storia ormai era diventata un'abitudine: ci si vedeva, forse si scopare e poi a casa.. Ha detto che cerca di meglio.. La cosa più brutta é che alla fine era lui che mi cornificava con Sara.. -

Non le dissi niente, l'abbracciai tanto forte. Gli abbracci valgono più di mille parole. Mi dispiaceva tantissimo vederla così.

- È per questo che ti adoro: tu non parli, abbracci. E fidati, non c'è niente di più bello che ricevere un abbraccio quando stai per crollare. - mi disse.

- Lo sai, la mia spalla é forte da reggere qualsiasi lacrima.. Ora, cavolo, divertiamoci, é il tuo compleanno! - cercai di incoraggiarla.

- Graz.. -

Non la lasciai finire che la presi per mano e la partai a ballare un po'.

Sapevo benissimo che un abbraccio ti riempie il cuore. Io non ero una di quelle persone che quando vedeva una persona crollare diceva frasi: 'mi spiace', 'dai, tutto passerà' o la frase più falsa 'ce la puoi fare dai, ci sono io con te'.
Ma poi pensavo: vio sto male e tu le uniche cose che sai dire questo ? Cavolo, sappiamo entrambe che tu non ti farai vedere per decenni e che non ci sarai mai. E il mi dispiace é la frase più penosa da dire ad una persona quando sta male,tirami un cazzotto in faccia che equivale alla stessa cosa.
Ma dove cavolo sono finite le braccia intorno al corpo quando piangi?'
Io davo abbracci ma mai li ricevevo.

Era mezzanotte e mezza quando Lilly si avvicinò a me e incintò tutti quando ad andare in discoteca: il Globtrotter. Era attaccata al pub, cinque minuti a piedi, così ci incamminammo e arrivammo li.

A lui dava fastidio che io ci andassi, ma cavolo, ci saremo state per poco e non avrebbe avuto nemmeno senso dirglielo,avremmo litigato ancora sennò.

Cominciai a scatenarmi in pista senza tregua, dovevo dimenticarmi di tutto.
Qualche ragazzo di avvicinava ma lo allontanavo immediatamente.

Ma cosa diavolo stavo facendo?

Accesi il telefono per scrivergli di perdonare la mia stronzaggine.

- Ti odio.. -

Era il suo ultimo messaggio.

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