CAPITOLO 12

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STELLA

Sono paralizzata, non riesco a muovermi né ad emettere alcun verso mentre il cuore rischia di uscirmi dal petto tanto tamburella velocemente.

I miei occhi vengono catturati dal suo sguardo magnetico e cadono in una sorta di stato catatonico, tanto da indurli ad intravedere le stelle in quella distesa di blu.

È lo squillo del telefono a riscuoterci e rispondo con la mano libera.

"Si..." mi sento emettere questa sillaba, ma non riconosco neppure la mia voce.

"Ciao Stella" è Roberto.
La doccia fredda che mi serviva.
Ritiro la mano  ancora pregna del calore di Tommy e lui mi guarda stranito aggrottando le sopracciglia fino a farle congiungere.

"Buongiorno capo.. dove sei?"cerco di controllare il tremolio della voce, Roberto non deve percepire il mio stato d'animo.

"Sto arrivando sono già in auto, Thomas e Hans sono lì con te?".

"Si"non specifico chi è effettivamente presente.
"Devo riferire qualcosa?"

"Stavo pensando di portarvi tutti a pranzo alla "Locanda" e dato che sono quasi le una, che ne direste se ci incontrassimo  direttamente lì?".

Torno a guardare di nuovo Tommy riferendo il messaggio ed egli, lo sguardo ancora torvo, assente senza proferire verbo.

"Ok Roberto, ci vediamo lì tra una mezz'oretta" rispondo prima di chiudere.

Mi alzo dalla poltrona prendendo in mano il cellulare, devo avvertire mia figlia che non rientrerò per pranzo.
Digito velocemente il messaggio mentre mi dirigo verso l'appendiabiti, il tutto sotto il suo sguardo attento.

"Con chi stai messaggiando se non sono indiscreto?".

Faccio finta di non aver sentito ed indosso il soprabito dirigendomi verso la porta.

Quando sto per abbassare la maniglia Tommy mi aggancia un braccio facendomi roteare di novanta gradi e mi intrappola tra lui e la porta.

Il suo corpo preme contro il mio, delicatamente ed una mano mi blocca il mento.

Trattengo il fiato mentre le sue labbra piombano sulle mie improvvisamente, prima rudi poi tenere e se lui non mi tenesse stretta penso che mi affloscerei come un sacco di patate.

Ed ecco il bacio...

L'unico inimitabile bacio che attendo da oltre trent'anni...e che bacio.

Non riesco a rimanere indifferente, apro la bocca ad accogliere la sua lingua che inizia a duellare con la mia.
I nostri mugugni si mescolano, i nostri corpi premono fino a che non aderiscono perfettamente ed il desiderio di entrambi è evidente.
Porto le mani dietro la sua schiena tesa per attirarlo ancor più verso di me, mentre lui inizia a sbottonare la blusa.

So che è sbagliato ma non riesco a fermarlo presa come sono in un vortice di piacere mai provato, se volesse prendermi ora non mi opporrei...sono sua!

La sua bocca scende a lambirmi il collo e poi giù verso l'apertura della blusa dalla quale si comincia ad intravedere il seno turgido che brama un suo tocco...

Improvvisamente Tommy si ferma e gli occhi azzurri si fissano nei miei, prende un profondo respiro, mi stampa un ultimo bacio e fa un passo indietro passandosi le mani tra i capelli.

"Mio Dio Stella...non qui...non in questo modo" farfuglia esasperato.

Poi si avvicina di nuovo e mi chiude velocemente la blusa, il tutto senza che io abbia ancora compiuto un battito di ciglia.

THOMAS

La sento arrendevole tra le mie braccia e la voglia di spogliarla e di farla mia, ora, si fa impellente.

Il sogno di una vita è qui, tra le mie braccia, e vorrei affondare in lei fino a morire ma non merita questo trattamento, alla stregua di una sveltina qualsiasi, merita di essere amata e venerata come si deve.

A malincuore faccio un passo indietro e passandomi una mano tra i capelli ammiro lo spettacolo che ho di fronte.

Vedere una donna inebetita dal piacere, le guance rosse, la bocca spalancata per la meraviglia e l'attesa è inebriante e frustrante allo stesso tempo.

Mi avvicino di nuovo, ora più calmo e comincio a riallacciare la blusa.

"Perdonami...se puoi".

Improvvisamente il suo sguardo si riaccende lasciando intravedere un lampo sinistro.

Mi spinge via.

"Volevi mettere alla prova la mia fedeltà verso  Giulia?" sorride sarcastica.

"Oppure la tua nei confronti della tua compagna?" agguanta la borsa a tracolla ed apre l'uscio senza darmi la possibilità di controbattere.

"Ma che diavolo dici..." le vado dietro ma è lesta ad imboccare la porta della toilette e chiudersi dentro.

Sospiro affranto e mi appoggio alla parete in attesa che esca.

Ma cosa si è messa in testa? Ma davvero pensa che io mi sia bevuto la storia che mi hanno propinato a Bolzano?

Lei è donna sotto ogni aspetto e poco fa ne ho avuto un assaggio...un piacevolissimo assaggio oserei dire...

Tutt'altra storia sarà farle capire la situazione ingarbugliata con Helena.

Hans e Giulia mi trovano così, appostato fuori ad una toilette, perso nelle mie elucubrazioni mentali.

Mi si piazza di fronte cappuccetto rosso in versione adulta, non basta il vestito a fiori, ma la mantella rossa è proprio un cazzotto in un occhio.

Se perdesse qualche chilo e fosse meno bizzarra...

"Scusa Heisemann, hai visto dove è finita Stella? Mi ha mandato un messaggio il capo e tra un quarto d'ora dobbiamo essere al ristorante " cinguetta con Hans che la imita alle sue spalle.

Opto per una mezza verità.

"È in bagno a...rinfrescarsi ".

Giulia si volta verso l'uscio e batte con le nocche su di esso.

"Ciccia quanto ti manca? Siamo in ritardo per il pranzo".

Nulla...nessuna risposta.

Giulia prova ad aprire la porta ma è chiusa dall'interno e allora batte più forte.

"Stella ci sei? Se vuoi mettere alla prova le mie coronarie, sappi che ci stai riuscendo".

Trattengo il fiato in attesa di un qualsiasi rumore che provenga da dietro la porta, ma nulla. Sarà svenuta per l'emozione?

Hans mi guarda e nei suoi occhi leggo la muta domanda.

"Cosa accidenti hai combinato?".

Sentiamo girare la chiave nella toppa...finalmente.

Stella oltrepassa l'uscio impettita, a testa alta, truccata e profumata come fosse di primo mattino, le labbra ancora tumide, coperte da un velo di rossetto.

"Vogliamo andare?" chiede guardando solo la sua amica.

"Perché non rispondevi? Era troppa fatica, certo..."

Ammutolisce di colpo e si volta nella mia direzione.

"Che le hai fatto?" chiede a denti stretti.

Tre paia di occhi si puntano su di me.

Guardo solo Stella e lei stringe le palpebre ad intimarmi di tacere e allora sorrido subdolo...

"Potrebbe essere lei ad aver fatto qualcosa a me Giulia".

Ho sempre pensato che la miglior difesa sia attaccare a muso duro e contro questa valchiria di rosso vestita, devo mettere in campo tutte le tattiche atte ad ingraziarmela...non ci devono essere ostacoli nel mio cammino di conquista.






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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 11, 2023 ⏰

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