PROLOGO

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LUGLIO 1990

STELLA

"Mamma mi stai facendo male" stringo i denti per il dolore mentre i miei capelli vengono tirati e stretti in uno chignon in cima alla testa.

"Ti lamenti continuamente Stella ma ti ricordo che è stata una tua idea quella di far crescere i capelli in questo modo...sai bene che io avrei optato per un taglio cortissimo" risponde Anna acidamente.

"Certo...e sarei stata scambiata per un ragazzo, come ogni anno che veniamo al mare".

Ricordo improvvisamente che i miei amici stanno aspettando che li raggiunga sotto lo chalet e cambio tattica modulando la voce  abbassandola di un tono.

"Mamma posso andare a giocare a biliardino con le ragazze?" chiedo dolcemente congiungendo le mani a mó di supplica.

Lei arriccia subito le labbra.

"Tuo padre non vuole che vai...".

"Papà se potesse mi chiuderebbe dentro una stanza e butterebbe la chiave" la interrompo adirata.

"Stella hai solo undici anni e, se non ti mettiamo un freno, l'anno prossimo arriverai a pretendere di andare in discoteca" risponde alzando la voce.

"Comunque adesso lui non c'è e mi prendo la responsabilità di farti andare, ma comportati bene e non farmi pentire di averti accordato la mia fiducia".

Urlo di gioia e stampo un bacio sulla sua guancia e, prima che ci ripensi, corro verso la mia meta.

Procedo sentendomi osservata.

Sono tre giorni che sento un paio di occhi fissi su di me, sto parlando di un paio di occhi azzurri appartenenti al ragazzo più carino che mi sia mai capitato d'incontrare.

Alloggia nel mio hotel e, da quando è arrivato, non fa altro che guardarmi.

Mi sono chiesta più di una volta cosa voglia da me, forse vuole fare amicizia?

Ma in albergo ci sono tanti altri ragazzi con i quali interagire, perché proprio io?
Chiedendo in giro ho scoperto che ha dodici anni, viene dal Trentino Alto Adige e parla un italiano stentato in quanto nella sua zona la prima lingua parlata è il tedesco...magari ha paura di essere preso in giro ed ha scelto me perché ho un animo buono?

Cerco di autoconvincermi mentre mi volto verso il suo ombrellone...e difatti mi sta fissando ancora.

Arrossisco imbarazzata ma intenzionata ad avvicinarlo...è troppo bello con i capelli biondi tagliati a spazzola...e poi a me il coraggio non è mai mancato.

Mi avvicino decisa a fare amicizia.

"Vuoi venire a giocare a biliardino?".

Mi guarda stupito e poi sorride sarcastico.

"Perché?".

E ora che gli rispondo?

"Perché sei sempre solo e pensavo ti annoiassi" rispondo guardando la sabbia sotto i miei piedi.

Lo sento emettere un verso strano e sghignazzare e la mia proverbiale empatia va a farsi fottere sentendomi presa per i fondelli.

La mia seconda possibilitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora