CAPITOLO 6

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STELLA

Siedo vicino a Giulia dopo essere stata letteralmente mollata al centro della pista da ballo. 

Fortunatamente di Tommy non c'è traccia mentre la sua compagna e Roberto stanno ancora ballando…spero di avere qualche minuto per riprendermi prima che facciano tutti ritorno al tavolo. 

"Allora? Raccontami nei minimi dettagli" sussurra la mia amica. 
"Spero che tu gliele abbia cantate di santa ragione a quel villano…insinuare che  hai ottenuto il posto di lavoro in cambio di sesso" sorride compiaciuta. 
"Se sapesse che sono due anni che non sc…". 

Le chiudo la bocca con una mano ed è lo  squillo del cellulare che mi distoglie dalla voglia di torcerle il collo. 

È il mio ex marito…sarà successo qualcosa a Ele? 

Pigio il tasto di risposta con apprensione. 

"Ciao Claudio…dimmi che Ele sta bene ti prego!" esclamo con il cuore in gola. 

La sento piangere in sottofondo e mi alzo per allontanarmi dalla confusione. 

Improvvisamente sento caldo e la tentazione di uscire all'esterno per prendere aria, si fa impellente, ma poi ci ripenso perché in fondo rischiare di beccare una polmonite non mi salverebbe dalla sequela di parole al veleno che Claudio mi sta riversando addosso. 

"Sapevi che sarebbe finita così, perché non l'hai lasciata da tua madre?" conclude furibondo. 

"Perché  mi  rimproveri continuamente di non passare abbastanza tempo con tua figlia e pensavo che fosse l'occasione giusta per farvi riavvicinare" ribatto tenendogli testa. 

"Non potevo immaginare questa catastrofe" termino in un sussurro sedendo su un divanetto nascosto dietro a una colonna. 

"Me la puoi passare? Vorrei parlare con lei se non ti dispiace...". 

Mi sento colpevole, scherzando le avevo raccomandato di dare il peggio di sé…ma non intendevo fino a questo punto… 

"Mamma?" mi riscuote il suo tono implorante. 

"Ele stai bene?" chiedo prima di tutto. 

"Tuo padre mi ha detto…". 

"Mamma non è come dice lui…è vero che sono uscita senza il suo permesso, ma l'ho chiesto a Nina…mi ha autorizzato lei...cazzo ho diciassette anni, non sono più una bambina…e poi con Luca ci siamo dati un bacio castissimo sul portone di casa e…sbam…arriva papà e fa una scenata…mi trascina in casa…e Nina cosa fa? Gli dice che non sapeva  fossi uscita, che non le ho chiesto niente…allora non ci ho visto più e l'ho spinta…ma che ne potevo sapere io che avrebbe perso l'equilibrio e cadendo si sarebbe fratturata tibia e perone? " conclude la tiritera in apnea. 
" Mamma ci sei ancora?".

Ci sono ancora, ma nel frattempo ho appoggiato i gomiti sulle ginocchia e preso la testa tra le mani. 

"Ho capito Ele e adesso che succede? Cosa dice tuo padre?" chiedo preoccupata delle conseguenze del suo gesto. 

"Nina mi voleva denunciare per aggressione ma papà l'ha convinta a non farlo perché ha detto…che ci penserà lui a punirmi" conclude in tono talmente flebile che a malapena percepisco le sue ultime parole. 

Avvampo di nuovo…e in che modo intenderebbe punirla? 

"Lo sai che ti voglio bene vero? E anche tuo padre te ne vuole, se me lo ripassi concordiamo insieme il da farsi" dico falsamente calma, in realtà sono un vulcano in eruzione. 

Ho insegnato a mia figlia che le parole feriscono più di molti gesti e lei non doveva mettere le mani addosso a Nina ma allo stesso tempo Nina non avrebbe dovuto mentire.

La mia seconda possibilitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora