Il secondo piano

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Paolo:"Pensavi davvero che fossi così?"
Chiese abbattuto.

Rosa:"No, volevo solo mostrarmi per quella che sono. Non per quello che mi impone il mio titolo. Sono andata in giappone da Mark perché con tutto quello che dovevo fare non avevo nemmeno tempo di capire che cosa stavo facendo"
Gli risposi guardandolo negli occhi.

Rosa:"Anche se avrei voluto dirtelo prima, poi però con il piano..e l'arrivo di Arion. Non sapevo quando dirtelo"
Continuai abbassando lo sguardo.

Paolo:"Effettivamente sono successe un po' di cose. E non mi sarei mai aspettato che fosse mio figlio a dirmi che mi sono fidanzato con una principessa,ah"
Sorrisi un po',poi continuò.

Paolo:"In parte posso capirti ci sono molte ragazze che vogliono stare con me solo perché sono un promettente calciatore"

Rosa:"Ahah, ed io che ti ho visto per la prima volta qui sull'isola"

Paolo:"Non sono stato l'unico a non riconoscere una persona importante"
Disse ironicamente. Poi mi sollevò delicatamente il viso con due dita in modo da incrociare in nostri sguardi.

Paolo:"Non devi sentirti in colpa, io ti amo che tu sia una principessa o meno. Ma mi devi giurare che d'ora in poi non mi nasconderai più niente"

Rosa:"Solo se farai anche tu"

Paolo:"Lo giuro"

Rosa:"Lo giuro"
Ci baciamo.

Rosa:"Visto che ho giurato sappi che metterò in atto il piano oggi"

Paolo:"D'accordo"
Mi disse sospirando, poi mi diede un bacio in fronte e  ritornammo da Mark e Arion.

Mark:"Avete risolto?"

Paolo:"Si"

Arion:"Non avete litigato vero?"
Chiese preoccupato.

Rosa:"No, tranquillo"
Gli risposi abbracciandolo.

Paolo:"Ok, chi a fame?"

Arion:"Io"

Mark:"Anch'io"

Rosa:"Voi mangiate io ho un piano da portare da seguire"

Mark:"Ma come ora?"

Rosa:"Si"

Paolo:"Ha già deciso"
Lo baciai, poi abbracciai e diedi un bacio sulla fronte ad Arion. Infine mi rivolsi a Mark.

Rosa:"Perfavore non fate sciocchezze tipo venirmi a salvare"
Lo abbracciai, presi lo zaino con tutto il necessario e mi diressi alla sede.
Solo dopo essere arrivata realizzai che dovevo ancora accedere alle planimetrie, quindi mi infilai in un condotto di areazione a caso per non farmi cogliere in flagrante, e presi il computer dallo zaino è tracciai il percorso.
Arrivai nella sala centrale dove vi erano vari computer su una scrivania ed alcune poltrone, poi mi calai con una corda all'altezza della srivania e inserì la chiavetta. Ma il sistema era protetto da 12 password di verse cum tanto di impronta digitale quindi,decisi di fare scattare l'allarme.

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