III - PIPER

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    Piper aveva avuto tantissime mattinate strane. Ne aveva avute abbastanza da poter stilare una lista in ordine alfabetico e di quanto fosse stata strampalata quella situazione. Tuttavia, niente avrebbe potuto battere quella che aveva appena vissuto.

    Spiriti della tempesta, satiri, il suo ragazzo che si riscopre Superman e una biga trainata da due cavalli alati. Sì. Questa mattinata aveva battuto tutte le precedenti con enorme distacco.

    Piper avrebbe dovuto sentirsi affascinata o totalmente sconvolta da quello che aveva visto, ma così non fu. Era terrorizzata, e non per gli eventi appena avvenuti, ma per quello che le ricordavano.

    "Il sogno..." pensò. "Sta andando tutto come aveva detto il sogno..."

    Lei, Leo e Jason stavano sul bordo della biga, mentre il ragazzo moro, Percy, teneva le redini continuando a parlare con i cavalli; il tipo calvo, Butch, stava tenendo una mappa. Si alzarono in volo, dirigendosi verso est. Il vento gelido si abbatteva su di loro, mentre le nuvole temporalesche sembravano seguirli come delle entità senzienti.

    Piper si portò una mano alla testa, accarezzando delicatamente il papavero che portava ai capelli, in modo da provare un po' di sicurezza. Era sorprendente come non fosse volato via durante l'attacco di Dylan, quando stava precipitando o anche adesso, mentre volavano velocemente verso chissà dove, ma Piper ci era abituata. Si era già ritrovata in situazioni in cui avrebbe dovuto perdere il fiore, eppure continuava a restare con lei come se fossero legati da una connessione indistruttibile. 

    La biga continuava a traballare, strappando Piper dai suoi pensieri e spingendola a tenersi talmente stretta che le nocche le diventarono bianche.

    «Ehi.»

    Piper si voltò verso Jason, che la guardava preoccupato. I suoi lunghi capelli biondi che gli ricadevano ai lati del viso e quelli legati in una coda ondeggiavano al vento, ed anche con i vestiti strappati in diversi punti Piper non poté fare a meno di trovarlo bellissimo. I due si erano conosciuti all'inizio del semestre, dopo che Piper e Leo erano stati mandati alla Scuola della Natura. Avevano stretto un'inusuale amicizia e, finalmente, qualche settimana fa Jason l'aveva baciata.

    Da lì è iniziato il periodo più bello della sua vita, rovinato dal sogno avuto qualche giorno fa. Quella voce gelida e terrificante e le parole che le aveva detto rimbombavano ancora nella sua testa. Non aveva informato né Jason né Leo del sogno, eppure i due erano comunque riusciti a tirarle su il morale semplicemente con la loro presenza.

    «Come stai?» chiese Jason, prendendole la mano. «Mi sono reso conto che non te l'ho ancora chiesto.»

    Piper sorrise, e strinse la mano del suo ragazzo. «Sto bene, tranquillo. Avevamo un po' di cose da metabolizzare.»

    «Avevamo? Hai notato che stiamo su una biga volante con un tizio convinto che i cavalli possano rispondergli?» si intromise Leo, indicando Percy.

    «Il tizio convinto che i cavalli possano rispondergli sarebbe proprio qui, e penso che abbiate visto cose più strane prima che arrivassimo noi» rispose Percy, voltandosi e facendo un sorriso storto a Leo, che sembrò rifletterci, prima di annuire. «Va bene, punto tuo» rispose. «Ma se ti metti a cantare insieme a loro mi getto dalla biga senza pensarci due volte.»

    Percy ridacchiò. «Non temere su quello. Se provassi a cantare, probabilmente sarei io quello ad essere gettato giù dalla biga.»

    «Confermo» annuì Butch, che non aveva parlato per un po'.

EROI DELL'OLIMPO - LA PRIGIONE DELLA DEADove le storie prendono vita. Scoprilo ora