~Capitolo quattro~

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Era sera, avevo appena finito il mio turno mi stavo levando il camice nello studio di mia madre che stranamente dall' ultima volta era più ordianto aveva persino appeso le foto mie e di Papà sulla parete ,e bussarono alla porta accostata...

"Posso?" Chiese Tommaso

"Certo entra tanto aveva finito, ti serve aiuto?"risposi io

"Nono niente volevo solo assicurarmi che avessi finito il turno per invitarti a bere qualcosa con me , per sdebitarmi per stamattina , anche se so che è un po' tardi e tu sarai molto stanca..."disse

" Si certo vengo ma ti hanno già dimesso?" chiesi sorpresa

" Da quanto risulta dalla TAC sto benissimo quindi non hanno motivi di tenermi qui" rispose in modo deciso

"Ah okay allora avverto mia madre che stasera faccio tardi e vengo" risposi uscendo dall' ufficio

"Digli anche che non c'è bisogno che ti venga a riprendere lei ti riporto io a casa , non mi va di far scomodare i tuoi" mi disse

" Va bene" risposi sorridendo.

Andammo in un bar lì vicino, era molto accogliente non c'èro mai stata si sentiva tantissimo il profumo del caffè e della cioccolata, era tutto di due unici colori: rosa le pareti per andare a orindinare, nere le pareti sul piano superiore per andare a mangiare, e tra una chiacchiera e l'altra presi coraggio anche se stavo morendo di vergogna e gli dissi :

" Adesso basta parlare di me ti ho già detto abbastanza e ti sarai annoiato sicuramente anche se non lo dici, la mia non è una vita chissà quanto difficile anzi a par mio avvolte è anche troppo noiosa mi ci vorrebbe qualcosa o qualcuno che me la stravolga" dissi

" Bhe , se ti può consolare anche la mia non è niente di che è la tipica storia di un ragazzo che è orfano , che si è dovuto rimboccare le maniche da solo senza l' aiuto di nessuno e che il suo unico punto di riferimento è il suo migliore amico anche se per me è un fratello non di sangue ma per scelta" rispose

Alle sue parole era come se mi fossi pietrificata non potevo immaginare che dietro a un ragazzo così solare potesse esserci così tanto dolore, cercai di cambiare argomento chiedendogli:

"Posso farti una domanda" ? Chiesi imbarazzata

" Si chiedi pure " rispose

" Cosa hai tatuato sul braccio sembrano ostacoli, perché?" chiesi

" Si, sono ostacoli questo tatuaggio per me a due significati : uno è quello del mio sport preferito corsa ad ostacoli che ho praticato per parecchio tempo, e l' altro motivo è perché rappresenta la mia vita che è stata piena ed è ancora piena di ostacoli " rispose guardando per terra .

Non sapevo più come uscire da questo discorso lui mi sembrava molto freddo da quando avevo tocco quel tasto, cercavo di sdrammatizzare ma vedevo che lui ormai si era stranito così gli dissi:

" Va bene, senti si è fatto un po' tardi forse è meglio che vado"

" Va bene, pago e andiamo " rispose

" Nono, tranquillo se tu vuoi rimanere rimani pure io prendo un taxi" risposi

" Va bene, però scambiamoci il numero così magari se ti va qualche volta ci sentiamo" disse

E dopo esserceli scambiati lo abbracciai era un pezzo di ghiaccio era freddissimo , sapevo di aver sbagliato qualcosa ma avevo un mix di paura e vergogna nel chiedergli cosa così gli diedi un bacio sulla guancia ed uscì dal bar.

Ovviamente prima di andare a dormire mi venne istintivo scrivergli che ero a casa e dargli la buonanotte, ma non ricevetti risposta...

Fino all' ultimo respiroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora