~Capitolo cinque~

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Ennesima mattinata in ospedale, ormai ero sempre più convinta del fatto che ormai l'ospedale era la mia seconda casa, e che questo sarebbe stato il mio futuro, anche se dentro di me sentivo che mi mancava qualcosa, non sapevo cosa , ma sentivo che tutto era troppo perfetto, esami sempre perfetti, a casa tutto bene, tirocinio perfetto, ma c'èra sempre quel Mah dentro di me...questi pensieri mi vennero in mente mentre camminavo davanti lo studio del dottore Romano... Si interruppero con la vibrazione del cellulare che mi avvisava di un messaggio.

"Ehi, scusa per ieri sera sono crollato, comunque Buongiorno" scrisse Tommaso

Una cosa era sicura che ogni volta mi scriveva lui il mio mah spariva,

" Ehyyy, buongiorno anche a te " risposi con un sorriso enorme

Talmente enorme che se ne accorse anche il dottore...

" Tutto bene Greta"? mi chiese

" Sisi dottore tutto bene, stavo rispondendo a un messaggio, lei come sta?" risposi

"Si bene grazie, senti una cosa per caso sai se è stata tua madre a dimettere il paziente Tommaso Russo?"chiese

" Non è stato lei a dimmeterlo, perché a me lui ha detto che la sua TAC era perfetta e non aveva motivo di rimanere " gli chiesi sorpresa quasi sconvolta

"Assolutamente no, non lo avrei mai dimesso viste le sue condizioni" rispose

"Quali condizioni, cos"ha?" chiesi spaventata

"No, Greta non posso dirtelo ho il segreto professionale che me lo impedisce, comunque potrebbe essersi dimesso da solo, ma tu stai tranquilla dimentica quello che ti ho detto!" mi rispose e se ne andò innervosito.

Io non ci stavo capendo niente, non capivo il perché di avermi mentito, di avermi preso ingiro, mi sentivo molto stupida, ma in quel momento mi ricollegai alla sera precedente, ai suoi ostacoli che ancora aveva, avevo troppo pensieri in testa non riuscivo a metterli in ordine, potevo fare solo una cosa, scrivere a lui e così feci:

"Devo parlarti, quando puoi"? gli scrissi

" Va bene stasera appena stacchi?, Anche io voglio vederti al solito bar?"mi chiese

"Okay" risposi in modo freddo e distaccato

Non aggiunsi altro in quel momento non ne avevo proprio voglia, continuai il mio turno di lavoro con il telefono spento, alle sette e mezza terminai, tornai a casa mi feci una doccia e mi misi una tutta grigia, cipollina , scarpe da ginnastica ed uscii, non avevo neanche voglia di farmi vedere decente da lui.
Arrivai al bar dell'altra sera ma non c"era molta gente, mi scelsi un tavolo mi andai a sedere e gli scrissi :

"Sono arrivata, sono dentro" lui visualizzò ed entrò...

"Eccoti, finalmente oggi non ci siamo sentiti molto eh " mi disse scherzando

" Perché non mi hai detto niente?" gli chiesi io in modo molto duro

"Detto niente di cosa " ? chiese in modo sorpreso

"Delle tue dimessioni, anzi meglio delle tue dimissioni non concesse dall' ospedale" risposi molto arrabbiata

" I medici mi avevano detto che stavo bene, non avevo motivo di rimanere , così ho firmato il foglio delle dimissioni e me ne sono andato " rispose

" No, non è vero i medici non hanno detto questo , il dottor Romano non ha detto questo, anzi ha detto che visto le tue condizioni non ti avrebbe mai dimesso, tant'è che mi ha chiesto se fosse stata mia mamma a dimetterti " risposi

E vedendo che lui non dava risposte continuai :

"Ora voglio sapere quali sono le tue condizioni, visto che lui non me le può dire perchè in ballo c'è il segreto professionale" gli dissi in modo molto nervoso e alzando anche il tono della voce ,

" Senti Greta, quando ho intrapreso questa conoscenza con te l'ho fatto cercando leggerezza , non cercando qualcuno che mi faccia il terzo grado sulle mie scelte " mi disse

" Io invece quando ho intrapreso questa conoscenza con te cercavo fiducia e lealtà e se questa cosa non c'è per me possiamo chiuderla anche qua" gli risposi

Lui non replicò , non disse niente , abbasso solo gli occhi a terra...

"Perfetto non abbiamo più niente da dirci " gli dissi , presi le mie cose e me ne andai...Lui non cercò neanche di fermarmi.

Fino all' ultimo respiroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora