CAPITOLO 8

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Appoggio il solito regalo per Scott e penso di svignarmela quando..

" Allora sei tu..."

Mi volto e mi prende un colpo quando mi ritrovo la figura di Vanessa davanti.  Abbasso lo sguardo imbarazzata. Mi sono appena fatta beccare dalla fidanzata di Scott, mentre lascio un regalo di compleanno proprio per Scott.

" Sei tu quindi la persona misteriosa che ogni anno gli lascia un regalo? "

Non riesco a rispondere tuttavia ci provo.

" Sì io..mi dispiace ecco..."

La risata che mi riserva è piena di derisione e cattiveria.

" Ti dico io cosa sei.. tu sei patetica. Dico davvero. E poi chi diavolo sei? "

Mi colpiscono molto le sue parole. Forse però, reagirei allo stesso modo se beccassi una ragazza fare quello quello che ho fatto io.

" Era solo un gesto gentile..."

" Ed è proprio per questo che sei patetica. Lui non sa nemmeno della tua esistenza. Capisci? Ma io lo so chi sei.. "

Sussulto sentendola avvicinarsi a me.

" Tu lo guardi sempre Scott, io ti vedo, lo guardi con quegli occhietti da bambina innamorata e magari speri pure che lui si accorga di te. Ma ti sei vista? Pensi davvero che lui possa rivolgerti una qualche attenzione quando ha me al suo fianco? "

No, direi che non ci ho mai sperato. Anzi, sono sempre stata convinta del contrario. So bene di non essere un granché, cioè non sono proprio da buttare ma non sono il tipo di ragazza che è abituato a frequentare lui.

" Vedi di stargli alla larga ragazzina, tanto perdi solo tempo, lo dico per te... per non farti cadere ancora di più sul patetico. E ora vedi di sparire. "

Lo faccio, senza farmelo ripetere due volte. Mi sento umiliata.
Ritorno dentro, perché è l'unico modo per ritornare a casa mia e sono quasi arrivata alla porta quando vedo una montagna che mi cade addosso.

" Ma che..."

Sgrano gli occhi quando mi rendo conto che la montagna è Scott. Sembra leggermente brillo...

" Ciao..."

Sussulto ancora e il cuore trema quando lo sento parlare. Ha una bella voce... È calda.

" Ciao..." rispondo cercando di evitare di andare nel panico.

" Io devo..ho bisogno di stendermi.."

" Ehm certo. Ti porto su un divano o una sedia se preferisci .."

Scott scuote la testa e io non capisco.

" Portami di sopra, in camera mia.."

Io? In camera sua?

" Ehm..forse sarebbe meglio che chiamassi qualcuno dei tuoi amici. Oppure...Vanessa? "

Alza la testa di scatto verso di me e io rimango interdetta dal bagliore dei suoi occhi.

" No. No io ...voglio te. Mi faresti il favore di accompagnarmi? "

Con i palesi segnali di un infarto in corso annuisco. È normale che mi faccia male lo stomaco?

Passo il suo braccio sulla mia spalla mentre con il mio lo abbraccio per aiutarmi a trascinarlo su per le scale.

Dio, in confronto a lui sono uno scricciolo. Scott è il doppio di me e faccio una grande fatica. Ciò nonostante lui è più stabile di quanto credessi.

Non conosco la sua stanza e nemmeno questa casa, ma l'ho spiato così tante volte dalla finestra della mia camera che cerco di orientarmi con quello. E infatti riesco a trovare la sua stanza al primo colpo.

Entriamo e lo faccio sedere sul letto poi torno indietro a chiudere la porta.
Ho il cuore in gola. È la prima volta che metto piede qui ... È la prima volta che vedo la sua stanza. Scioccamente mi sembra una cosa talmente intima da sentirmi una vecchia impicciona quando faccio vagare i miei occhi tra le pareti dove ci sono un mucchio di mensole con foto che lo ritraggono insieme alla sua famiglia, con i suoi amici e con... Vanessa. La sua  scrivania è perfettamente in ordine, e non avevo alcun dubbio che lo fosse. E poi c'è lui, sul letto con la testa tra le mani. Deglutisco avvicinandomi. Non me la sento di lasciarlo in queste condizioni, anche se dovrei ... Sarebbe meglio che me ne andassi...

Mi avvicino inginocchiandomi. " Stai bene? Vuoi che ti prenda un bicchiere d'acqua? "

Scott solleva lo sguardo su di me e sento che potrei svenire da un momento all'altro. Non lo ha mai fatto. Non mi hai mai guardata e adesso ... Lo fa in un modo tale da farmi venire i brividi.

" Sono ubriaco vero? "  mi chiede biascicando leggermente.

Mi porto una mano dietro l'orecchio a sistemare i capelli anche se in realtà vanno già bene così però il fatto è che sono nervosa.

" Sì lo sei.."

"  Bene..."

Quello che succede dopo è inaspettato, assurdo e folle.
Scott mi bacia con una delicatezza che mi lascia senza fiato. Fino a qualche minuto fa non avevo nemmeno idea di come fosse il suono della sua voce oppure avere i suoi occhi nei miei e adesso ...adesso conosco pure il sapore delle sue labbra...ed è magico, buono... è lui.

Quando si stacca da me sono un fascio di nervi. Non avevo mai baciato nessuno prima. Cioè sì, un paio di volte è capitato ma niente in confronto a questo.

Scott tiene chiusi gli occhi, le sue mani invece mi accarezzano il viso.
Quando li riapre e mi guarda le farfalle dello mio stomaco svolazzano facendo un po' come gli pare.

Con il pollice mi libera le labbra dai miei denti.
È così bello.
Ma io dovrei andare ... giusto?
Lui...lui è...

Mi prende in braccio mettendomi sulle sue gambe. Tremo e non è paura. Il contatto con il suo corpo mi fa vibrare pure l'anima.
Come può essere così?

" Amy, amy, amy...mia piccola Amy..."

Sussulto quando ripete il mio nome e lo faccio ancora quando le sue labbra prendono a baciarmi il collo.
Non so perché ma faccio scattare una mano sui suoi capelli.
Sono morbidi ...
Non ci sto capendo più niente... solo, vorrei che non finisse mai.

" Sei... ubriaco Scott. "  sussurro con l'ultimo briciolo di sanità mentale che mi rimane.

" È vero. Lo sono. Ma non sono sicuro se lo sia più dell'alcool...oppure di te..."

Le sue parole mi arrivano dritte al cuore e perdo tutto, perso ogni decenza, ogni ragione, perdo me stessa. Perché in questo momento esiste solo lui, solo noi.

" Vogliamo fermarci ? "

E guardandolo non ho dubbi.

" No. "

" Bene."

Mai più soliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora