CAPITOLO 7

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Guardo mia madre camminare avanti e indietro per tutto il salone per poi fermarsi davanti al piccolo mobile bar e servirsi un liquido ambrato su uno shot e scolarlo tutto in una volta.

Ottimo. Non l'ha presa male dopotutto.

Sono costretta a ricredermi qualche secondo dopo quando, con uno sguardo infuocato si volta verso di me.

« Io non riesco a crederci...» sussurra forse più a sé stessa che a me.

« Davvero Amy, non riesco a credere come tu possa essere venuta su in questo modo...»

Socchiudo gli occhi.

Eccoci...sta per sfoderare una delle sue cattiverie.

Temo di non essere pronta mentalmente ma sono preparata. Non è un'esperienza poi così nuova per me.

« Come sarei venuta mamma? » oso domandare, ma tanto me lo avrebbe detto comunque. Questo non significa che faccia meno male.
Fa sempre male.

« Stupida. Sei una stupida, ecco quello che sei. Ecco come sei venuta su. »

Il respiro si accorcia mentre sento le lacrime velarmi gli occhi. Normalmente non piango di fronte alle sue accuse, al suo disinteresse o al  fatto che sembro tirare fuori il peggio di lei.
Ma da quando pisellino ha deciso di accasarsi nella mia pancia, è qualcosa che faccio di continuo.
E mi odio per questo.

« Sei fidanzata? Si prenderà le sue responsabilità chiunque sia l'altro stupido ad averti messa incinta? Uhm? Oppure farai come me... peccato che tu non abbia il mio carattere...il che ci porta solo a una conclusione: ti sei rovinata la vita, e qualunque sia la situazione con il padre del bambino, non puoi tenerlo, mi sembra ovvio. »

Un pugno dritto al cuore.

Che sta dicendo?

« Amy, pensavo di averti cresciuta con un minimo di buon senso. Forse non sei così sveglia come qualcuno crede invece che tu sia ...»

Qualcuno ...non lei evidentemente.

« Io adesso devo partire, non posso rimandare il mio viaggio di lavoro ma il discorso non è finito qui. Ti prenoterò una visita e poi vedremo di risolvere la questione. »

Sparisce in camera sua per poi tornare - qualche minuto dopo- con una valigia tra le mani.
Non mi degna di uno sguardo, e a me resta solo il rumore della porta di casa che sbatte e il suono delle sue parole che rimbombano come trapano nella testa.

E cedo ancora, cedo ancora una volta, piangendo tutte le lacrime che posso. Perché forse, non ha nemmeno tanto torto.

Sono stata una stupida e adesso è troppo tardi perché pisellino fa parte di me, esiste mentre io mi sento sempre più sola.

***

« Schifezze time baby!! »

Sono china sul pavimento da non so quanto tempo quando Amber insieme a Phil entrano in casa con un sacco di cibo tra le mani.
Ed è così che mi trovano, in uno stato credo pietoso in modo irripetibile.

« Cristo santo Amy! »

Phil si abbassa verso di me. « Ma che cazzo è successo? »

È Amber a rispondere al posto mio.

« L'hai detto alla stronza vero? »

« Che ti ha detto? Che cosa ti ha detto quella pazza per farti stare così? »

Sospiro. Le lacrime sono finite per il momento, ho solo la testa che mi scoppia e un disgusto verso mia madre che non ha parole.

« Secondo lei dovrei abortire. Mi ha dato della stupida e che altro?...ah sì che mi sono rovinata la vita..»

« Adesso la chiamo e glielo faccio vedere io chi è la stupida. »

« No Amber no. Tu non farai proprio niente. »

« Allora lo faccio io. »

Alzo gli occhi al cielo. « Nemmeno tu farai niente. Sto bene è solo che..mi sono sentita un vero schifo..specie quando ha detto che non appena sarebbe tornata avremmo risolto la situazione. »

« E tu invece? »

Guardo Phil e non capisco la domanda.

« Io cosa? Se intendi il fatto che abbia risposto o meno no, non l'ho fatto. »

Lo vedo scuotere la testa. « No Amy, intendo tu che cosa vuoi fare? Ci hai mai pensato? Hai saputo di essere incinta e adesso? »

Ah.

Automaticamente la mia mano va verso il basso. Proprio lì dove sta crescendo un'altra vita. Vita appunto. Non è un qualcosa di astratto. Lui o lei che sia sta vivendo, vive proprio in questo momento. E lo fa in funzione mia, ma lo fa. Non mi sono mai soffermata alla domanda lo tengo o lo getto via , semplicemente perché non me la sono mai posta. Ho tenuto un comportamento irresponsabile e forse , anzi di sicuro, non sarò molto matura, e sì sono giovane ma ciò non significa che non possa fare del mio meglio per il mio bambino.

« Io lo terrò Phil. Non permetterò che accada mai niente di male a pisellino. Non so se è la scelta giusta e al momento non sono sicura di niente ma di lui sì. È la prima volta che lo dico ad alta voce ma è...pisellino è mio figlio. Mio. Non l'avrò programmato e vista la situazione sono certa che non avrà nemmeno un padre ma avrà me. Avrà sempre me. E anche se vedo solo un'enorme montagna da scalare davanti a me, il fatto che lui esista mi basta. Mi basta per lottare per entrambi. E mia madre non si avvicinerà a lui. »

Phil mi stringe forte a sé. « Sono fiero di te lo sai? E pisellino non sarà solo, a prescindere da tutto avrà me e anche quella specie di fiamma ambulante... Ahia! Sei manesca! » si lamenta in direzione della fiamma ambulante che gli ha appena mollato uno schiaffo.

« Per quanto detesti dargli ragione, in questo caso ce l'ha. Tu hai noi e sarà così pure per pisellino. »

« Abbraccio collettivo? »

***

« È la cosa più buona che abbia mai mangiato! »

« Amy lo hai detto anche degli involtini. Abbiamo capito, apprezzi il cibo. »

Qualche ora dopo mi sento diversa, quasi più positiva. So bene che è solo un momento, che presto mi sentirò di nuovo con il morale a terra ma per ora va bene così.

Amber e Phil mi terranno compagnia per tutto il weekend e non avrei potuto chiedere di meglio. Non è la prima volta che dormiamo tutti insieme e in qualche modo anche se può sembrare una sciocchezza, mi sento meglio con loro vicino.

« Senti amica mia, io non ce la faccio più, devo chiedertelo. »

« Cosa?»

« Come cazzo hai fatto a finire a letto con Scott Hunter? »

Divento rossa e improvvisamente fa molto caldo nella stanza.

« Ecco io... È stato il giorno del suo compleanno...»

Mai più soliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora