Capitolo 23

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S: "Azzurra è arrivato qualcosa per te" mi urlò Silvia dal corridoio, sorpresa mi alzai per prendere una scatola con attaccato un bigliettino che diceva "Per mercoledì, Ciro <3"

Sorrisi mentre aprivo la scatola contenete un bellissimo vestito verde, elegante pur rimanendo molto giovanile

G: "Che bel vestito" mi si avvicinò Giulia "comunque non ci siamo ancora presentate, piacere Giulia" mi porse la mano, sorpresa dalla sua gentilezza contraccambiai sorridendole

A: "Azzurra"

G: "Tu e il bel moretto state insieme?" il mio sorriso morì immediatamente e strinsi i pugni infastidita

A: "Sì"

G: "Ed è una cosa seria?" stava giocando con il fuoco

A: "Molto" mi sorrise beffarda e io mi scurii ancora di più in viso

G: "Meglio così, sarà più divertente. Sai, quelli fidanzati sono più passionali" quella ragazza mi stava facendo rivalutare la violenza

A: "Tu provaci pure ma io ti avverto" mi avvicinai minacciosa "potrebbe finire molto male" le sorrisi per poi andarmene verso la mensa dove ci stava aspettando Maddalena. Sentii delle risate dietro di me ma non me ne curai.

Ero ancora di cattivo umore così decisi di sedermi con le ragazze per sbollire un pò senza dover raccontare cosa fosse successo

N: "Non ti facevo capace di tanta gelosia sai?" 

A: "Se c'è un motivo per essere gelosa è difficile farsi da parte"

S: "Tieni ragione però facendo così cadi solo nel suo gioco, devi fidarti di Ciro e sorridere alle sue provocazioni"

A: "Non è così facile però"

N: "Ua, il sangue campano si fa sentire" non fece in tempo a finire la frase che Giulia entrò in mensa e dopo essersi guardata intorno si mosse verso il tavolo di Ciro con passo sicuro; il posto dove solitamente mi sedevo io era libero così si sedette lì. Non riuscivo a distogliere lo sguardo da là e per quanto fosse grande la tentazione di alzarmi e prenderla per i capelli decisi di vedere come si sarebbe mosso Ciro che intanto mi stava guardando divertito; mi mandò un bacio volante che mi fece sorridere alleggerendo il mio cuore

G: "Sai se vuoi c'è di meglio"  

C: "Ah si? Io non penso" rispose Ciro non scostando il suo sguardo dal mio, ricambiai il bacio volante e lui fece finta di prenderlo per poi portarselo al cuore

G: "Forse perché non mi hai ancora guardata"

T: "Co tutte e bei ragazzi a chiste tavolo proprij chille ca nun te vole Crazyj?"

G: "Fatti i cazzi tuoi"

T: "Ij sto solo cercando e salvarti bambolina ma peggio pe te"

G: "E da chi? Quella cessa là?" chiese indicandomi. A quelle parole Ciro si girò scuro in volto verso Giulia e la spinse giù dalla sedia con violenza

C: "Non devi permetterti" 

T: "No dal boss"

G: "Ah violento, mi piace" rispose lei provocatoria simulando un gemito, Ciro si abbassò per mettersi alla sua altezza 

C: "Tu staij facenne preoccupa' 'a gguagliona mij quindi vire e smetterla si ce tiene a' tua inutile vita" le disse per poi sputarle in faccia 


G: "Così mi eccito però"  a quelle parole Ciro si alzò e fece un segno ai ragazzi che iniziarono a prenderla a calci. Mi alzai preoccupata per fermarli ma poi lei iniziò a ridere come una pazza

A: "Vedendo il pattern delle ragazze che attrai inizio a preoccuparmi per la mia salute mentale" dissi a Ciro mentre guardavo la scena sbalordita. Ciro scoppiò a ridere per poi fare segno ai ragazzi di smettere

C: "Non hai ancora mangiato nulla, vai a finire la cena ciùciù" mi diede un bacio sulla fronte per poi accompagnarmi al tavolo e sedersi vicino a Naditza che lo guardò scocciata

C: "Ti disturbo zingara?" abbassò lo sguardo impaurita e io tirai un calcio a Ciro per fargli capire di smetterla

Ripresi a mangiare leggermente a disagio a causa dello sguardo fisso su di me

A: "Ciro se continui a guardarmi così non riesco a mangiare"

C: "Così come?" mi chiese sorridendo

A: "Così... ehm... intenso" arrossii leggermente per poi dare un altro boccone al cibo

N: "Vado da Filippo Azzurra, parliamo poi dopo" disse Nad per poi alzarsi seguita da Silvia

A: "Non trattare male le mie amiche"

C: "È solo una zingara" mi rispose sbuffando

A: "È mia amica Ciro"

C: "Un'amica che ogni giorno ti dissuade dallo stare con me" lo guardai sorpresa, come faceva a saperlo? 

A: "Allora non dovrei avere più amici se quello è il criterio" sorrise ma nei suoi occhi non c'era traccia di felicità

C: "Forse non sarebbe una cattiva idea" lo guardai male 

A: "Non litighiamo, le parole degli altri non mi condizionano, ho sempre fatto quello che volevo io altrimenti non mi sarei mai avvicinata a te in primis" 

C: "Lo so" mi fece alzare per poi farmi sedere sulle sue gambe prendendo il mio piatto per imboccarmi, l'imbarazzo che stavo provando in quel momento era indescrivibile

C: "Apri la bocca ciùciù"

A: "Ciro posso mangiare sola" provai a prendere la forchetta dalla sua mano ma non me lo permise 

C: "Ma a me piace prendermi cura di te" mi disse avvicinando il cibo alla mia bocca che mangiai rassegnata sotto lo sguardo di tutti. Ciro si guardò intorno minaccioso e tutti ripresero a mangiare facendo finta di niente. Avevo visto quanto potere avesse ma ogni volta mi stupiva lo stesso. Distratta dai miei pensieri non mi accorsi della forchetta nuovamente vicina al mio volto

C: "Se non ti muovi a mangiare ti faccio aprire la bocca in un altro modo ciùciù" mi sussurrò all'orecchio in modo che nessun altro potesse sentirlo. Questo è un gioco che si fa in due però così mi girai verso di lui per rispondergli con lo stesso tono di voce

A: "Penso che quello che mi daresti tu mi piacerebbe di più" lo stavo guardando dritto negli occhi ma lui fissava le mie labbra che stavo leccando provocatoria

C: "Ti conviene smetterla se non vuoi farti scopare su questo tavolo davanti a tutti" mi strinse una coscia possessivo accarezzandola vicino alla mia intimità con movimenti circolari. Avevo brividi ovunque e inconsciamente strinsi le gambe eccitata ma la sua mano mi bloccò

C: "Controllati o giuro ca te divoro"

So tropp 'nnamurat e te e mo comm'aggia fà? - Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora