Non volevo più vederlo, avevo paura che lo avrei perdonato e non potevo permettermelo, era ovvio che Ciro Ricci non si sapesse controllare e io non ero disposta a diventare il suo sacco da boxe per quanto mi piacesse.
V: "Vedi? Io te lo avevo detto" si sedette vicino a me
A: "Viola non sono in vena"
V: "Perché questa volta non lo giustifichi?"
A: "Perché avevi ragione tu, era sempre violenza la sua"
V: "Io non volevo scoraggiare il vostro amore però, non è più interessante così?" cercai un qualche cenno di sarcasmo sul suo volto ma più la guardavo e più mi rendevo conto fosse seria
A: "Non è interessante per niente, io non sto con qualcuno che mi fa male" rise divertita
V: "Scommetto che tornate insieme, massimo una settimana" me ne andai senza risponderle
Se fosse stato qualche mese fa mi sarei rifugiata da Vincenzo per un consiglio ma ormai non era più possibile. Mi misi sola in un angolino della mia cella mentre cercavo di trattenere le lacrime. Piango troppo cazzo, non mi sopporto quando faccio così.
Non so quanto tempo passò ma il sole stava tramontando. Avevo evitato tutti i posti in cui avrei potuto incontrare Ciro ma dopo una giornata a digiuno iniziavo ad avere fame così quando Maddalena venne per portarci in mensa la seguii. Appena varcai l'ingresso si zittirono tutti, andai decisa verso il cibo prendendo una porzione abbondante della pasta che c'era quella sera. Andai a sedermi da sola, non avevo voglia di parlare con nessuno, e mi strafogai di cibo finalmente, avevo davvero bisogno di mangiare.
La sedia vicino alla mia si spostò così alzai lo sguardo per vedere di chi si trattasse. Appena incontrai gli occhi di Giovanni sbuffai
G: "Ora non sei più proprietà Ricci?" mi chiese sorridendo e io lo ignorai continuando a mangiare
G: "Non sei divertente sai? Non c'è nemmeno Ciro per stuzzicarlo" mi guardai intorno e mi resi conto avesse ragione, non era sceso nemmeno lui
A: "Lasciami in pace, non sono un oggetto che puoi usare per far innervosire Ciro"
G. "Tu mi stuzzichi davvero però" lo squadrai attentamente, era certamente un bel ragazzo ma il mio cuore era già di qualcun altro "non hai idea di quante cose ti farei"
A: "Non sei per nulla il mio tipo" gli risposi sincera
G: "Ah no? Eppure tendo a piacere a tutte" mi spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio
A: "Mi piacciono mori e intelligenti; una bellezza mediterranea insomma" mi guardò sconvolto
G: "I miei tratti sono mediterranei, non sono solo moro ma se vuoi posso tingermi per te"
A: "Non mi piaci, riesci a capirlo oppure è una frase troppo complessa?" mi stavo arrabbiando, era troppo insistente. Mi alzai per andare in bagno dopo aver avvisato Liz.
Dopo aver fatto la pipì mi avvicinai al lavello per lavare le mani ma non mi accorsi di una figura alle mie spalle. Giovanni mi girò con prepotenza facendomi sbattere al muro
G: "É questo l'amore per te?" mi chiese indicando i lividi ancora presenti sul mio collo
A: "Tu non sai niente" risposi per poi sputargli in faccia, mi aveva veramente stufata questa prepotenza. Si pulì per poi sorridermi, i suoi occhi iniziarono a farmi paura così provai a scappare ma era più forte di me
G: "Se è questo quello che ti piace posso accontentarti" mi sollevò dal collo, i miei piedi non toccavano terra. Mi baciò contro il mio volere togliendomi ancora di più quella poca aria che mi rimaneva, era violento e continuava a mordermi le labbra facendomi uscire sangue da più punti. Iniziò a palparmi il seno spostandomi il reggiseno ma io pensavo solo a respirare. Mi sentivo sempre più debole, i suoi occhi erano divertiti, mi voleva uccidere davvero.
La paura di morire mi fece reagire, gli tirai un calcio nei genitali, cercai di metterci più forza possibile ma ormai me n'era rimasta poca; per fortuna era abbastanza da fargli lasciare la presa, feci un respiro enorme per poi iniziare a correre verso la mensa, mi iniziò a seguire furioso ma io ero già entrata e non appena incrociai gli occhi di Ciro mi tranquillizzai.
Corsi da lui ancora impanicata, mi stava guardando confuso così gli indicai il mio collo
A: "Giovanni ha cercato di uccidermi" riuscivo a parlare appena ed ebbi paura la mia flebile voce non gli fosse arrivata ma la sua espressione mi confermò il contrario
Mi accarezzò il collo preoccupato prima di guardare dietro di me, i suoi occhi erano più neri che mai, non riuscivo a vedere la differenza con la sua pupilla, pareva una bestia feroce
C: "Edua portala in infermeria mentre ij uccido chille stronzo"
A: "No Ciro ti aumentano la pena" lo supplicai, mi guardò addolcendo lo sguardo
C: "Pe te morirei, cocche anno a cchiù nun è niente, staij tranquilla ciùciù" mi diede un bacio casto per poi lasciarmi tra le braccia di Edoardo che mi stava allontanando dalla sala nonostante le mie proteste
A: "Ti prego Edo, non ho bisogno di cure, lasciami qui, devo assicurarmi che Ciro non si faccia male" avevo le lacrime agli occhi per la paura di perderlo. Edoardo acconsentì facendomi nascondere.
Non c'era nessuno oltre a Lino che aveva chiuso la porta a chiave, i ragazzi stavano creando una rivolta per dare a Ciro l'occasione di uccidere Giovanni. Carmine mi raggiunse
Ca: "Che cazzo sta succedendo?"
A: "Giovanni ha provato ad uccidermi, non so che fare Carmine, non voglio muoia nessuno"
Ca: "Non credo sia più evitabile" il suo sguardo cadde sulle mie labbra rotte "ti ha violentata?"
A: "No mi ha solo obbligata a baciarlo" il suo volto si scurì
Ca: "Perché non ha avuto tempo" si alzò per raggiungere Ciro e Giovanni che si stavano accoltellando a vicenda "rimani qui ti prego, vado ad aiutare Ciro"
Giovanni aveva tirato un calcio a Ciro facendolo sbattere contro i ragazzi intorno, era di spalle quando Giovanni si scagliò contro di lui per accoltellarlo.
A: "ALLE SPALLE" Ciro sentendomi schivò all'ultimo e Giovanni colpì uno zingaro alla coscia, doveva avergli preso un'arteria perché stava perdendo sangue velocemente
Gli zingari sembrarono impazzire e cercarono di aprire la porta dietro a cui si trovava il comandante che stava urlando dicendo di farlo entrare da qualche minuto ormai. Vennero fermati dagli uomini di Ciro e io pensai a quanto fosse ingiusta quella morte così evitabile
G: "Vuo' mandare tutt' a puttane pe na guagliona?"
C: "Chella e 'a donna mij, ringrazia ij nun abbia tiemp' e torturarti primma" riuscì a tagliargli il petto ma la ferita era solo superficiale
G: "Proprij belle saje? 'e sue labbra accussi' morbide e saporite facessere impazzire chiunque! peccato nun abbia tenute 'o tiemp' e farla completamente mij" lo provocò per poi accoltellarlo nell'addome. Ciro si accasciò ferito, Giovanni stava per dare il colpo di grazia quando Carmine lo accoltellò alle spalle facendolo cadere a terra. Ciro si rialzò furioso e iniziò a pugnalarlo ovunque ripetutamente, ogni colpo mi pareva più forte e ormai gli occhi di Giovanni non si muovevano più. Scoppiai a piangere sconvolta, il suo cadavere era appena riconoscibile e Ciro continuava a infierirci fino a quando Carmine lo spostò.
Ca: "Si sono accoltellati lo zingaro e Giovanni e sono morti entrambi a causa delle ferite dell'altro" Ciro ritornò lucido iniziando a ragionare
C: "Era una questione di cuore, reato di passione AVETE CAPITO TUTTI?"
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So tropp 'nnamurat e te e mo comm'aggia fà? - Ciro Ricci
RomantizmMio fratello sarà pure un infame ma non mi pentirò mai di essere finita in carcere per salvarlo. L'unica cosa di cui dovrei pentirmi è di aver sottovalutato cosa volesse dire stare nello stesso IPM di Ciro Ricci.