Ciao, se vi sta piacendo la storia e vi va fatemelo sapere con un commento o con una stellina. Buona lettura
POV Ciro
E: "Ciro ca vuo' fa' co 'Di Stefano? Pecche' fosse sprecata da morta" Edoardo stava sdraiato sul letto con una sigaretta in mano ma era concentrato su di me, voleva capire come ci saremmo mossi e l'ordine, come sempre, l'avrei dovuto dare io
C: "Nun 'o sacce. Pate vole frats nun leje" ancora non avevo ben chiaro cosa avrei fatto, non volevo però farle del male, continuo a stuzzicarla perché mi piacciono le sue reazioni. È completamente in balia di me eppure cerca di fare la coraggiosa per suo fratello, non è da sottovalutare.
E: "Ha sparato a Pino ma tene puntato e coscie e po' è rimasta llà pe soccorrerlo. Pino stesso tene chiesto e nun tuccarla"
C: "Saje ca cazzo me ne fott e cosa ha ritte Pino" devono capire che non possono scegliere un cazzo loro, nemmeno quando andare a pisciare. Non me ne fotte niente di cosa pensano gli altri, io non ho amici, qua dentro ho solo Edoardo che è fratm.
C: "Nun ha fatte nulla ma si Vincenzo nun si fa campe allore dovremo prendercela co leje" il mio tono non lasciava spazio a lamentele, qua dentro si fa come dico io, sempre. Azzurra a tratti sembra volermi provocare ma è abbastanza intelligente da non superare il limite perché sa che se mai mi sfiderà sul serio non mi fermerà il fatto che sia una femmina; tutti mi devono rispettare.
E: "A piccrè sape a' ro' sta Vincenzo?"
C: "Pure fosse nun ce 'o ricesse, è na guagliona leale" Vincenzo era fortunato ma conoscendo quel coglione ero sicuro non se ne rendesse conto, non è facile trovare ragazze così nel mio mondo figuriamoci nel suo. Sta ragazzina mi stava occupando troppi pensieri e io avevo da fare "Edua chiamami 'o zingaro"
POV Azzurra
Avevo bisogno di un telefono ma nessuna delle ragazze sembrava possederne uno. Sapevo non sarebbe stato facile e non so come muovermi adesso; avevo pensato di chiedere a Carmine ma sono ormai tre giorni che non abbiamo contatti con i ragazzi.
V: "Azzurra puoi venire un secondo?" Viola mi stava chiamando, decisi di seguirla pur rimanendo in guardia, non avevo ancora sentito una parola in suo favore da quando ero arrivata
V: "Ho sentito che ti serve un cellulare, io posso farti fare una chiamata" mi illuminai immediatamente
A: "Davvero? Grazie mille, cosa vuoi in cambio?" il mio tono era gentile, del resto qua funzionava così, nulla veniva dato per nulla
V: "Mi basta che tu smetta di evitarmi, mi farebbe comodo un'amica" la guardai confusa, non ero convinta di cosa intendesse ma avevo bisogno di fare quella chiamata
A: "Un'amica libera di decidere giusto?" questa era l'unica cosa da chiedere
V: "Certo altrimenti che amica è?" Rispose sorridendo e porgendomi il cellulare. La ringraziai felice e entrai nel suo bagno, composi velocemente il numero di Vincenzo ma continuava a squillare a vuoto. Uscii rassegnata restituendo il telefono a Viola
A: "Tranquilla la promessa è valida lo stesso"
Liz: "Ragazze in fila che vi porto a lezione" uscimmo una dietro all'altra chiacchierando
V: "Possiamo sederci vicine" non feci in tempo a rispondere che si sentii un' improvvisa confusione proveniente dal campetto. Stavano facendo a botte e ormai, forse per abitudine, cercai Ciro con lo sguardo. Non si trovava nella mischia, aveva in mano qualcosa di appuntito e si stava dirigendo verso Vito; concentrato solo sul suo obiettivo, Ciro accoltellò la guardia da dietro per poi passare l'arma ad un altro ragazzo. Mi scappò un urlo non abituata a vedere scene simili e le altre guardie si accorsero di cosa stesse succedendo
Comandante: "Tutti verso il muro", il comandante urlava mentre si dirigeva da Ciro per aprirgli con prepotenza le gambe perquisendolo. Non trovando niente mi fece segno di avvicinarmi, Ciro mi stava guardando minaccioso, era chiaro: pretendeva rispetto.
Comandante: "Azzurra chi è stato?" lo guardai dritto negli occhi combattendo la tentazione di guardare nuovamente Ciro; sapevo perfettamente che ci fosse un accordo con quel ragazzo e che se non avessi tenuto il gioco saremmo finiti tutti nei guai. Senza dire nulla mi diressi verso quello che aveva l'arma "è stat chist". Beppe lo perquisì trovando immediatamente l'oggetto appuntito.
Liz ci stava dicendo di muoverci ma io non la stavo ascoltando catturata nuovamente da quello sguardo intenso. Liz venne verso di me spostandomi per un braccio ma prima di seguirla notai il sorriso soddisfatto di Ciro.
POV Ciro
E: "Pe nu sicunno ere convinto ca avrebbe cantato" Il modo in cui mi ha guardato mi ha fatto sentire invincibile, era completamente soggiogata da me e sta cosa mi sta facendo uscire pazzo
Totò: "Ij 'o sapeve ca nun cantava. 'a guagliona è intelligente quante è bell e chell' è belle assaij"
C: "Che capa e cazze. Scordatevela che è meglio" era un ordine, ormai avevo deciso, Azzurra è preda mia e nessuno deve interferire.
POV Azzurra
Avevo deciso di sedermi vicino a Viola e Naditza continuava a cercare di parlarmi
A: "Stai tranquilla, siamo solo sedute vicine Nad"
N: "Tranquillissima, prima vi sedete vicine e poi ti fa tagliare le vene" disse guardando Serena. Sconvolta, guardai Viola; era soddisfatta come non l'avevo vista mai
A: "Perché?" le chiesi, non riuscivo a capire
In quel momento entrò Lino con i ragazzi
L: "Seguitemi ragazze, andiamo in sala comune" ci alzammo tutte e io decisi di camminare vicino a Silvia ma Viola mi strattonò il braccio cercando di farmi abbassare per raggiungere il mio orecchio
V: "Perché mi annoio ma tu puoi stare tranquilla, sei già divertente così" disse prima di leccarmi il viso
A: "Tu devi farti vedere da uno bravo" quasi scappai per allontanarmi da lei mentre mi pulivo. Non stavo guardando avanti e per poco non inciampai con la faccia a terra ma qualcuno mi salvò all'ultimo prendendomi dallo stomaco come fossi una bambina
C:" A' ro' scappi? Mo tu vieni con me" e senza darmi il tempo di realizzare mi portò in un posto isolato dagli altri
A: "Mettimi giù" senza farselo ridire mi lasciò facendomi cadere per terra
A: "Lo chiamavano delicatezza" sussurrai ma Ciro lo sentì comunque
C: "Vuo' vare' quant so' delicato?" si abbassò per guardarmi meglio in volto, ero intrappolata sotto di lui e il mio corpo stava reagendo di conseguenza. Alzò un braccio e io impaurita chiusi gli occhi ma Ciro cominciò a giocare con i miei capelli seguendo la forma dei miei ricci
C: "Sei stata brava prima" la voce profonda mi arrivava dritta nelle orecchie
A: "Tranquillo, io non faccio la spia"
C: "'o sacce ciù ciù. Non l'hai fatto nemmeno con Pino" finalmente si alzò per sedersi vicino a me, le nostre braccia erano a stretto contatto e io continuavo ad avere i brividi a causa della sua voce calda.
C: "Ij nun te vogliu fa' male, nun a chillu senso ma tengh bisogno ca tu collabori" le sue lunghe mani stavano rollando una sigaretta ma lui era concentrato su di me. Arrossii a causa di quello che aveva appena fatto intendere e Ciro mi sorrise mentre leccava la cartina con lo sguardo rivolto a me.
A: "Non posso aiutarti, anche volendo non so davvero dov'è Vincenzo" dovevo riprendermi ma la sua vicinanza non aiutava affatto
C: "Perché lo difendi? Fratt l'ha combinata grossa" stava accendendo la sigaretta e io ero completamente ipnotizzata da ogni suo movimento
A: "È comunque mio fratello, tu venderesti tuo fratello anche se avesse sbagliato?"
Ciro si fece cupo, dopo aver ispirato un tiro si avvicinò talmente tanto che pensavo mi stesse per baciare, rimasi immobile e lui buttò fuori il fumo sulle mie labbra "Io l'agg accis a fratm"
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So tropp 'nnamurat e te e mo comm'aggia fà? - Ciro Ricci
RomantizmMio fratello sarà pure un infame ma non mi pentirò mai di essere finita in carcere per salvarlo. L'unica cosa di cui dovrei pentirmi è di aver sottovalutato cosa volesse dire stare nello stesso IPM di Ciro Ricci.