Quattordici

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Riassunto capitolo precedente: Amber fa il suo coming out come Ghostface.

Avvertenze:toxic!Amber, violenza fisica.

Piccolo ritorno al passato per scoprire cos'è successo a Talyssa.

Essendo nati o cresciuti a Woodsboro, noi tutti eravamo rimasti particolarmente colpiti dal film di Stab. Ci incuriosiva, perché tratto da una storia vera avvenuta nella nostra città natale. Dunque, chi con il permesso dei propri genitori e chi senza, avevamo visto almeno un film. Alcuni, come Mindy ed Amber, avevano nutrito quella passione continuando a guardare anche i sequel. Altri, come Tara e me, avevano deciso di fermarsi al primo. Lei perché non lo trovava un genere di suo interesse, io perché ero rimasta sconvolta da una singola scena: nei momenti finali, quando Sidney scopre che uno dei due assassini è il suo ragazzo. Il dolore e la sorpresa sul volto dell'attrice mi avevano sempre catturato, compreso il tono di voce che utilizzava per parlargli e il modo in cui quasi sembrava rifiutarsi di credergli. C'era qualcosa di tremendamente doloroso, secondo il mio punto di vista, nello scoprire che la persona che amavi era colei che aveva fatto del male ai vostri amici ed anche a te. Inoltre, realizzare che quell'episodio era accaduto veramente ad una semplice ragazza, mi aveva fatto avere gli incubi più di qualsiasi scena splatter avessi visto in quel film. 

Ne ero rimasta così sconvolta, quindi, da decidere di non vederlo più e, da allora, l'incubo che qualcuno a cui tenevo potesse diventare un mostro aveva preso a tormentarmi. Mai Amber, però. La guardavo e vedevo una ragazza normale, certo un po' brusca e certe volte fin troppo sincera, ma mai un'assassina. Mai l'individuo che avrebbe potuto fare del male a Tara ed uccidere Judy e Wes.

Però era lei. Era lei e non c'era più niente che potessi fare o dire per convincermi del contrario, dato che mi teneva con la schiena premuta al muro, il braccio contro il mio collo e una pistola poggiata sulla mia guancia. Le mie gambe avevano smesso di funzionare, infatti ero ancora in piedi solo grazie al suo corpo e la parete alle mie spalle. Le mie mani erano pressate sul suo stomaco, però sembravo aver perso tutta la forza che possedevo, dato che mi trovavo incapace di spingerla via. 

<<Non hai più niente da dire, bellissima? Niente suppliche per essere perdonata, niente promesse di "non ha significato nulla"? No? Niente?>> mi stuzzicò, passando il metallo freddo contro la mia pelle.  

<<Perché lo fai?>> domandai.

<<Le spiegazioni non arrivano in questo momento del film, Talyssa, dovresti saperlo. Ma penso di poter fare un'eccezione...sai che non sono brava a dirti di no>> commentò con ironia, perché invece dirmi di "no" era la cosa che le veniva meglio.

<<Per Sam>> rispose poco dopo, alzando le spalle. Strinsi le sopracciglia, guardandola con confusione. Purtroppo per me, non c'era nessuno al secondo piano e la musica era troppo forte, perciò anche se avessi urlato non avrei avuto eroi pronti a soccorrermi. 

<<Due anni fa, prima dell'inizio dell'anno scolastico, quando andammo a quella festa e Tara bevve un po' troppo...non so se ricordi>> disse, ma era evidente che non voleva ascoltare una risposta. <<Mi chiedesti di riaccompagnarla a casa e assicurarmi che stesse bene, quindi lo feci. Ma a casa c'era sua madre, altrettanto ubriaca in cucina e con un diario aperto davanti a sé. Dopo aver fatto da babysitter alla figlia, lo feci anche alla madre. Continuava a chiamarmi Sam, a dirmi che era dispiaciuta per quello che era successo, alternando parole dolci a frasi piene di odio perché avevo rovinato tutto. Incuriosita da quel bipolarismo, tornai in cucina per dare un'occhiata al diario ed eccola lì. L'informazione di cui non sapevo nemmeno di aver bisogno>> spiegò. 

<<Lo sapevi già?>>

<<Già. Inizialmente era solo curiosità e pensai di avvicinarmi a te cercando informazioni. Non mi aspettavo che tu sapessi dov'era, tuttavia speravo che potessi conoscere qualcosa riguardo le sue origini. Insomma, le correvi dietro in continuazione, avresti potuto benissimo ascoltare qualcosa anche per sbaglio. Ma molto presto capii che non sapevi nulla proprio come Tara e, in un primo momento, la cosa per me terminò lì. Però, poco tempo fa, è uscito l'ultimo Stab che ho odiato a morte e allora abbiamo deciso che dovevamo fare qualcosa>> esclamò, sorridendo. Notai l'uso del plurale quasi subito.

Scream for me, pretty girl Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora