15. Frazione di secondo

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Hermione si era svegliata da poche ore. Le ossa le dolevano. La stanza era deserta. La luce del sole filtrava dalle finestre aperte, da cui entrava uno spiraglio di vento molto fastidioso. La ragazza scrutava con gli occhi il paesaggio esterno: piccoli cumuli di soffice neve bianca si poggiavano sulla cima delle montagne più alte.

«Vieni, tesoro, questo ti farà bene alle ossa» Madama Chips le offrì un sorriso caldo, poi le alzò il mento per ingurgitare quella pozione disgustosa. Si rese conto che non riusciva a muovere le braccia e neanche il busto. Ci mise poco a ricollegare le ultime cose che aveva visto, prima di trovarsi su quel lettino.

«Madama Chips, che giorno è?» la voce di Hermione era raschiata, tossicchiò appena.

«È il primo dicembre, cara. Sono passate due settimane da quando sei arrivata. Sono riuscita pian piano e recuperare le ossa rotte dalla fattura, ne ho fatte una o due al giorno, non avresti retto di più. Poi ci è voluto un po' di tempo per trovare il materiale dell'antidoto. Te l'ho somministrato ieri sera e oggi, finalmente, ti sei svegliata»

«Harry? Ginny? Ron e Malfoy?»

«Oh, i Grifondoro venivano a trovarti almeno tre volte al giorno. Anche Nevill e Luna e molti altri tuoi compagni» Madama Chips le diede le spalle mentre rispondeva.

In maniera velata, le stava dicendo che del Serpeverde, non c'era stata traccia. Quasi le veniva da piangere. Si era presa tutto quello, per lui - non se ne sarebbe mai pentita - ma non si era degnato neanche di andarla a visitare? Un vuoto si aprì nel petto della ragazza. Voltò lo sguardo di lato, concentrandosi su un piccolo angolo in cui il suo Grattastinchi si leccava le zampe.

Aveva pranzato molto presto, la solitudine le giocava brutti scherzi. Alcune ossa non poteva ancora muoverle perché erano a riposo. Non riusciva a leggere, né ascoltare musica. Parlava con Grattastinchi, ma non gli rispondeva.
Fortunatamente il primo pomeriggio arrivò e, con lui, anche l'orda di Grifoni che bussava con veemenza alla porta dell'infermeria. Madama Chips urlò, aprendo la porta; Harry sgomitò per passare per primo, Ron si infiltrò gattonando, Ginny afferrò Neville per i capelli - mentre provava ad entrare - lo tirò indietro, facendolo finire contro al muro del corridoio e si fiondò dentro.

Il sorriso di Hermione andava a un orecchio all'altro. Il suo cuore si riempiva di gioia, mentre i suoi amici le raccontavano cos'era successo in quelle settimane senza di lei. Ron si era trasformato per sbaglio i capelli in una cima di rapa, Harry aveva litigato con Luna ma lei l'aveva beatamente ignorato, Seamus si era fidanzato con una dei Tassi, Cho stava riprovando a parlare ad Harry - Ginny era diventata rossa di rabbia, la McGranitt si era per sbaglio trasformata in un gatto e non riusciva a tornare umana. E soprattutto che, i Grifondoro, avevano guadagnato 50 punti per il suo coraggio, in merito a quello che era successo.

Le sembrò che avessero parlato per dieci minuti, invece erano passate ore. Harry e Ron tentarono di abbracciarla, senza farle del male. Poi, Ginny li cacciò, spingendoli per le spalle, dicendo che dovevano parlare di ciclo, piega e smalti.

Si sedette sul bordo del letto di Hermione e gli occhi le divennero lucidi.

«Mi sei mancata tanto»

Per qualche minuto, Ginny la aggiornò sulla situazione Harry-ha-paura-di-parlarmi-e-finge-che-tra-di-noi-non-ci-sia-mai-stato-nulla. Conclusero con un teatrale 'ah, gli uomini!', sapendo benissimo, dopo quel piccolo sospiro, di chi sarebbero andate a parlare di lì a poco.

«Non è vero che è sparito, Hermione» gli occhi ambrati della fanciulla tornarono a brillare, speranzosi che l'amica sapesse qualcosa che nessuno le aveva detto.

«Era devastato, quando ti ha trovata. Ha ribaltato la scuola. Credo davvero che avrebbe potuto uccidere chiunque si trovasse sul suo cammino. Avresti dovuto vederlo, metteva quasi paura...»

Scusa ma ti chiamo Granger - #Dramione HPFFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora