Uno strano incontro

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Voi forse vi starete chiedendo perché vi ho raccontato proprio questo caso. La risposta è semplice: è quello da cui è iniziato tutto. Ero davanti alla centrale con quel maledetto sospettato, che mi aveva rovinato il venerdì costringendomi a rincorrerlo dopo pranzo, quando mi si era parato davanti una jeep nera. Sembrava costosa: lucida, con ruote molto sofisticate e delle scritte d'oro sul cofano. Per me non era niente di particolare, avendo io una Ferrari rossa con pennacchi d'oro sullo sportello... ma ciò che mi aveva fatto fermare era proprio la scritta Servizi Segreti. Da quella jeep era uscita una donna in camicia bianca, con pantaloni neri a strascico. Credo che il mio sospettato aveva perso un bel po' di saliva: "Lei è Daisy Celsius, vero?". La richiesta mi aveva leggermente turbato, ma cercavo di nascondere la mia curiosità:" Sì signora, ma se dobbiamo parlare allora porto prima il sospettato in cella". Detto-fatto, ero tornata indietro e l'avevo trovata ancora lì, a lisciarsi i pantaloni. " Bene, ora possiamo parlare tranquillamente. Sono la dottoressa Monroe, dei Servizi Segreti". Sorridendo furbamente, avevo accennato alla macchina prima di rispondere:" L'ho già intuito. Mastodonti del genere li comprate solo voi. Non era meglio la scritta d'argento sullo sportellone? Costano anche meno di quelle dorate". La dottoressa aveva sorriso, ma con un'espressione... triste, come se ne avesse passate tante. Mi era quasi venuta la voglia di abbracciarla, di consolarla, ma il mio istinto di detective mi aveva fermato appena in tempo. Ed ecco che, nell'auto, mi ero accorta di un movimento, che nonostante i vetri scuri aveva attirato la mia attenzione. Dopo quella pausa, mi ero finalmente decisa a chiedere:" Che succede? Sono nei guai? Vi avverto, questo arresto era in piena regola". Anche se non ero del tutto sicura sul mio metodo, il mio istinto lo era... e io mi fido del mio sesto senso." No, stia tranquilla, non ha fatto niente di male, ma deve farsi un giretto con noi in macchina". Le chiedo se ho altra scelta, ma lei scuote la testa e, sedendomi in macchina, accendo il mio registratore. Meglio essere preparati a tutto! Ma speravo che le mie precauzioni fossero superflue.

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