Arrivo ad Orione

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Confesso: il Portal non è poi così tanto piacevole, all'inizio. Ma non è neanche così terribile: secondo me, niente regge il confronto con le montagne russe. Comunque, stavo dicendo? Ah, sì: Orione. Neanche io ci credevo quando il dottor Coo-coso me lo aveva detto, eppure eccomi qui... nella città più tecnologica dell'Universo. Mentre riflettevo su queste cose, un uomo era sceso dalla scalinata, venendomi incontro di gran fretta:"Salve, lei dev'essere il sergente Celsius... scusi il fiatone. Io sono il colonnello Jack Rider, e lei", aveva indicato dietro di sè," è Sheila. Noi siamo i tuoi nuovi compagni di squadra". Io non gli avevo risposto, perchè... era bellissimo! Aveva i capelli corti, neri come la notte, e due occhi di un verde incredibile, quasi soprannaturale. Cercavo in tutti i modi di nascondere i miei sentimenti, ma credo che tutti possono capire la difficoltà che incontravo. Alla fine ne ero uscita con un colpo di tosse e avevo chiesto:" Ehm, scusi, signore, ma cosa devo fare, dove devo andare?". I suoi occhi si erano accesi di malizia per un attimo, come se fossero stati risvegliati da un ricordo divertente. Si era girato e si era messo di nuovo a correre, con un SEGUIMI come solo avvertimento. Ma non la smette mai di correre? Concentrata com'ero sulla sua bellezza, non mi ero accorta delle somiglianze fra noi: il colore dei capelli, l'espressione eternamente divertita e ironica... E, mentre mi accingevo a seguirlo, mi ero accorta che si era rivolto a me con il tu.

Dopo un'ora di corsa per corridoi e corridoi (persino con la mia buona memoria non riuscivo a ricordare la strada), eravamo arrivati ad una stanza nella Torre degli Alloggi. Non era un hotel a cinque stelle, ma era meglio di un minuscolo camper. Facendolo notare a Jack, gli avevo strappato una risata musicale, leggermente dura ma pur sempre piacevole da sentire. Non entrerò nei particolari: la stanza era semplice e comoda. Appena entrata mi ero buttata sul letto, stanca e desiderosa di riposare. Il colonnello aveva sorriso e si era dileguato. Evidantemente aveva fretta. Mentre ripensavo ad Orione e a tutti gli altri eventi accaduti in quei giorni, il sonno si era mescolato ai pensieri e, quasi senza accorgermene, mi ero addormentata.

Orione (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora