Missione 1: Seth, parte 1

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Il giorno dopo mi ero svegliata di buon'ora. La mia gioia era a mille: la mia prima missione iniziava tra... sette minuti? COME? Precipitandomi giù dalle scale come se un serpente mi avesse morso il sedere, mi ero messa di corsa il giubbotto anti-proiettile, sistemata i capelli, messo a posto una decina di pugnali e pistole, mangiata un panino... e tutto questo in sette minuti (sono orgogliosa di me stessa)! Arrivando alla Sala Principale mi ero accorta che le mie tre nuove compagne, Mia, Random e Imperfect, erano già lì, accompagnate dal colonnello Jack e dal dottor Cooper. Gettandomi in mezzo al gruppetto, avevo strillato un velocissimo " Buon giorno"... ed ero finita sopra a Random! Ridendo, io e lei ci eravamo alzate a fatica, tanto eravamo aggrovigliate. Per fortuna il gruppo era numeroso! Proprio in quel momento, quando stavo per chiedere chi aspettavamo, Sheila era scesa di corsa dalle scale... ed era caduta addosso a Mia! Poi non dite che io sono imbranata, mi raccomando. Il coro di risate che si era alzato proveniva, questa volta, da tutte le persone presenti nella Sala. Finalmente, dopo vari ritardi e cadute, potevamo partire tranquillamente. Dopo che i Portal aveva finito il suo dovere, io mi ero accorta che non avevo ne giramenti di testa ne altro... Evviva, mi ero abituata al Portal! Di certo, in quel gruppo, l'unico che ne soffriva era il dottor Cooper. Povero! Con un cenno, il colonnello Jack ci aveva detto di seguirlo. Mentre camminavamo, Sheila aveva deciso di raccontarci del pianeta: era il suo pianeta natio, si chiamava Seth e, in poche parole... era magnifico. La gente che ci viveva era pacifica, era composto principalmente da terra; tra tutte queste cose, ci aveva anche accennato di un piccolo problema con un piccolo gruppo di invasori... ma questo commento era sbiancato con le descrizioni del pianeta stesso:" Ci sono immense praterie verdi, ricche di piante e animali, tra cui quelli che voi chiamate Cavalli". All'ultima parola, i miei occhi si erano accesi all'improvviso e avevo chiesto:" Cavalli? Di che specie?", sorriso amichevole di Sheila:" Sono quasi tutti Purosangue. I Purosangue sono molto facili da vedere, piuttosto i più rari sono i Morgan". I  MORGAN? Dallo stupore avevo quasi lasciato cadere la pistola. I Morgan erano cavalli molto docili, almeno con me. Li adoravo fin da piccola, soprattutto quelli neri. Era un segno del fato? "Quando arriviamo mi porti a vedere i cavalli. Assolutamente", risatina dell'interrogata:" D'accordo". Tre ore dopo eravamo arrivate al villaggio. Io, praticamente, saltellavo dall'impazienza: quando si dice la parola cavalli, niente e nessuno può fermarmi! Vedendo la mia impazienza, Imperfect mi aveva per un braccio e mi aveva trascinata lontano dal gruppo. Insieme, ci eravamo dirette verso un campo fiorito, che prima non avevo notato: c'erano rose nere, gigli blu, uno strano fiore molto grande color perla... tutta una meraviglia di colore e di luce. Imperfect, come leggendomi nel pensiero, aveva commentato:" Molto bello. Somiglia ad un Giardino che avevo visitato tanto tempo fa". Io ero al settimo cielo, mentre guardavo quel giardino stupendo. Beh, in realtà era solo un campo... ma i fiori rari sulla Terra lì sembravano molto comuni. Imperfect mi aveva chiesto se venivo con lei, ma io le avevo risposto che volevo rimanere ancora un po'. In fondo, chi se ne andrebbe da un posto così bello? Poco tempo dopo mi ero diretta verso l'accampamento, ma uno sbuffo vicinissimo mi aveva frenato. Mi ero girata e avevo strabuzzato gli occhi dalla sorpresa. Come avevo fatto a non vederlo? Dietro di me, avevo trovato un meraviglioso Morgan di un nero lucente, simile al colore dei miei capelli

To be continued... 

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