Semplicemente, io

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Sapete, prima di finire qui, in una galassia tanto lontana quanto quelle di Star Wars io ero una semplice... poliziotta. Niente di che direte, ma non immaginate quanto sia diverso dalle misere imitazioni nelle serie tv: era un lavoro duro, spesso disonesto, pieno di agenti pronti a lottare com le unghie e con i denti pur di salire di grado e ricevere una paga maggiore. Ebbene... Io ero il perfetto contrario.
Lavorare come semplice agente di pattuglia non mi ha mai infastidito, anzi: spendevo poco e in maniera controllata, evitando così tutti i possibili problemi finanziari, deviando in questo modo la gelosia dei miei compagni con uno scudo di indifferenza e tranquillità professionale; con il tempo avevo imparato anche a prendere alla leggera eventuali commenti, insulti, trasformando la mia personalità dapprima timida e onesta ad una sarcastica e piena di brio. É così che mi conoscerete, ed è questa Daisy Celsius che si presenterà a voi tra le pagine del diario, tra le righe che scrivo mentre si avvicina la bufera.
Insomma, quello dell'agente di pattuglia non è un ruolo semplice, soprattutto perché essere maratoneti è un vantaggio enorme sui sospettati in fuga. Io non lo sono e mai lo sarò, ma in cinque anni di servizio avevo imparato a scattare come un ghepardo utilizzando quel poco di fiato che la natura mi ha dato... E non solo.

"Fermo, idiota! Ti voglio fare una domanda, non c'è bisogno di ammazzarsi!"
"Sì, le conosco io le vostre domande. Siete spregevoli, dei figli di... Ahia!"
Beh, ve l'ho detto che non vanno mai abbastanza veloci da scapparmi,"Ecco, scemo, ti volevo semplicemente chiedere dove si trova la sesta". La sua faccia è la cosa più divertente che io abbia mai visto: "Quindi non vuoi arrestarmi? Ma... oh, mio Dio". Ancora una volta, il sospettato ha parlato da solo. Visto che furba, eh?

"Perché ti dovrei arrestare, amico?", faccia del sospettato sorpresa, "Ma per l'omicidio di Carla Ferron... no, ci sono ricascato!". Che vi dicevo? Purtroppo, dovete sapere una cosa sul mio lavoro: se non hai abbastanza prove per incriminarlo, il sospettato è libero con un "grazie e arrivederci". Il problema è che "arrivederci" equivale ad un "addio", perché quando trovi abbastanza prove per incriminarlo, quello è già in Antartide che fa "ciao ciao" con la mano e ti mostra le smorfie, mentre tu puoi solo guardarlo attraverso il binocolo. "Non hai abbastanza prove, bella. Posso anche andarmene in Antartide e tuffarmi con i pinguini. Nel frattempo tu, dolcezza, ti beccherai le sgridate del tuo capo", che pappagallo, presuntuoso! Almeno, io avevo la sicurezza di poterlo metterlo in carcere. "Guarda cos'ho qua, brutto", adorabile pausa ad effetto, "Ta-daaa! Sorpresina". E tiro fuori dalla tasca dei pantaloni il mio gioiellino da lavoro: un registratore Samsung di ultima generazione. Acceso e funzionante come non mai. Brutt... ok, voglio un avvocato. E SUBITO!". Evidentemente, a certe persone non si insegna la modestia. "Non ce lo avrai, perché scapperanno tutti da te. Sei in arresto per l'omicidio di Carla Ferron. non ti dettero tutti i diritti: con tutte le volte che sei finito in carcere... a proposito: i tuoi pinguini si tufferanno senza di te"

Orione (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora