13. surprises

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-la notte dopo-

HARRY

"Louis ti prego, dimmi dove stiamo andando, cos'è questa sorpresa?" Lo imploro. L'ho assillato tutto il giorno durante le sue lezioni, messaggiando incessantemente il suo telefono.

11:43

Lou, ti prego, dimmi qual è la sorpresa.

12:46

la tua terza lezione è finita, so che stai leggendo questo messaggio, qual è la sorpresa? non hai sentito il dottore? lo stress fa male al bambino!!!!

1:45

Louisssssss.... se me lo dici adesso ti faccio un pompino

oh merda volevo dire cazzo (L'autrice aveva fatto un gioco di parole tra cazzo e anatra - dick & duck- ma non sapevo come tradurlo)

quack quack dimmi qual è la sorpresa, fottuto idiota 🦆

2:00

aspetta fino a stasera, Haz, sei così impaziente, vengo a prenderti a casa tua alle 6, quindi tieniti pronto.

2:04

ok, va bene, ma non ti succhio l'uccello

2:05:

*quack triste* 🦆

"Siamo arrivati, prendimi per mano così ti accompagno" ordina, mentre io obbedisco ai suoi comandi.

Louis mi accompagna per qualche passo verso un luogo, ma non riconosco dove mi trovo, so però che non abbiamo guidato a lungo.

Quando mi toglie la benda, vedo una piccola casa di mattoni, con un sentiero di ciottoli e un piccolo cortile davanti.

"Dove siamo?" Chiedo.

"Siamo a casa nostra" mi dice sorridendo, prendendomi per mano e accompagnandomi all'interno.

La stanza è poco illuminata, con librerie che circondano il soggiorno, un divano e un tavolino nuovi. C'è un piccolo tavolo da pranzo e non ci sono molte decorazioni, ma è un inizio. Rimango lì ipnotizzato, quasi senza parole.

"Louis, è bellissimo" gli dico.

"Non è nemmeno la parte migliore, da questa parte" dice lui, afferrandomi la mano e tirandomi in una delle stanze.

È una stanzetta per bambini, con una culla e un fasciatoio, tutto il necessario per un bambino. L'ha anche arredata con una sedia a dondolo e un tappeto, oltre a piccoli quadri appesi alle pareti.

"Ho pensato che, sai, il bambino avrebbe potuto avere un posto carino tutto per sè" mi dice "Finché non saprai di essere pronto a tornare a scuola, potrebbe crescere qui" mi dice, facendomi ricordare una conversazione avuta per capire come avrebbe funzionato la coabitazione.

Il piano iniziale prevedeva che Louis rimanesse nella camera degli ospiti per qualche settimana, finché non avessimo preso una routine con il nostro neonato. A Harry non dispiaceva affatto che avessero una casa loro, avevano molta più privacy.

"E Harry, abbiamo lavorato duramente per trovare una via d'incontro tra noi. So che il momento è così difficile, ma non posso fare a meno di sentirlo. Dovremmo essere una famiglia, abbiamo così tanto amore intorno a noi e sono stanco di cercare il momento giusto, perché forse qualsiasi cosa facciamo non sarà perfetta, ma noi siamo perfetti l'uno per l'altro. Non c'è nessun altro al mondo che possa farmi sentire sicuro e amato come te" dice "Che ne dici? Diventiamo una famiglia, diamo al nostro bambino la migliore vita possibile con due genitori che lo adorano" aggiunge.

"Sì, sì, certo" rispondo, stringendomi a lui per baciargli le labbra.

Mi mostra il resto della nostra casa. È così carina e se voleva sorprendermi, ci è riuscito. Siamo d'accordo che l'arredamento sarà affidato a me, visto che ho un occhio molto raffinato per questo, ma mi sento già a casa stando qui con Louis.

N/A:
Domani capitolo mancante della scorsa settimana!

Scusatemi davvero <3

Differences | LARRY MPREG| Italian translationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora