6. Maria

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Ciro
Erano giorni che non ci parlavamo più, tu mi ignoravi e io altrettanto.
Come ogni giorno facevo colazione, uscivo, e tornavo a sera tardi.
Non riusco ad averti intorno e fingere per ore intere.
Credevo di crollare prima o poi.

Mi ero ritrovato a casa di mio padre a conoscere la mia futura "moglie", la ragazza era già a conoscenza di tutto.
Sapeva già che non ci saremmo sposati davvero e che ero innamorato di te.
Aveva accettato, a quanto pare suo padre ora defunto, aveva dei debiti con mio padre, e per ripagarli...beh si era venduta a noi Ricci.

Provavo dispiacere per lei, ma cosa potevo farci?
In fin dei conti doveva solo fingere di essere mia, avrebbe anche continuato a vivere nel suo appartamento popolare nelle palazzine.
Forse l'unico carico era dover portare avanti un bambino con un uomo che conosceva da poco, ma ognuno ha dei propri doveri, non sempre belli.

<Ciru ess è Maria, è na bella uaglion no?> me la presentò mio padre con un sorriso compiaciuto sul volto.

<Ciro.
Si bell si, ma no comm e muglierm.> affermai.

<iatv a fa nu gir Cirù.> cambiò discorso mio padre indicandoci la porta.

Così uscimmo silenziosamente entrando nella mia macchina.
Mi spiegò il suo appartamento, era a un dieci minuti dal nostro rione.

<come fai ad andare a letto con altre se ami tua moglie?> mi chiese improvvisamente.

Cazzo bella domanda.

<sono un amante del sesso forte.
Io e mia moglie non siamo in un bel periodo.
Mi intrattengo con altre, ma è solo piacere fisico.
Nun m fann pruvà chell c prov cu ess.> ammisi ignorando il suo sguardo mantenendolo dritto sulla strada.

> ammisi ignorando il suo sguardo mantenendolo dritto sulla strada

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<anche io, amo il sesso.
Sono una santarella è vero, ma non sul sesso.
A me piace essere libera, divertirmi, tra un po' sarò mamma, quindi...dovrò sfogarmi per bene non credi?>

<è giusto.
Ora che sei legata con me, non andrai a letto con nessuno.
Ij pozz soddisfà tutte le tue fantasie erotiche.> sorrisi malizioso.

Ammetto che questa ragazzina da quattro soldi mi eccitava, forse solo perché era schietta.

Ma era attrazione fisica.
Niente di più.

Amavo e amo solo te.

<sali da me?
Possiamo iniziare i nostri esperimenti se vuoi.> mi disse in modo seducente quando parcheggiai sotto le sue palazzine.

Feci un ghigno divertito e così la seguì sopra.
Quando entrammo nell'appartamento non perse tempo a togliersi le scarpe.

Si catapultò sulle mie labbra come un affamata.
Ne avevo viste di ragazzine arrapate, ma non così, ma la situazione non mi dispiaceva affatto.

<non mettermi ancora incinta va bene?
Aspettiamo almeno qualche giorno.> si staccò dalle mie labbra parlando affaticata.
Io annuì, nemmeno io volevo, era ancora troppo presto e dovevo abituarmi alla situazione che si era creata.

Le stracciai completamente la tutina nera aderente che indossava, rivelandola già con soli slip a coprirla.

<meglio se andiamo in camera che dici?
Siamo più comodi.> mi tolse la t-shirt tirandomi dal braccio mentre io, le guardavo il latoB.

Ci tuffammo entrambi nudi sopra al letto.

<non sono vergine.> mi avvisò.

Così la misi sotto di me ed entrai con una slinta forte e violenta.
Il sesso sfrenato che piaceva a me.

Non lo avevo mai fatto in modo così rude con te, avevo paura di farti male.

Ma di questa Maria a me poco importava e poi a lei piaceva, non a caso mi incitava continuamente.

<spingi ahhh...
C-continua...
p-più veloce ti pre-ohhh!> urlava come una gatta in calore.

<rimmell...ch vuo?> ringhiai al suo orecchio rallentando le spinte.

<voglio che spingi più forte!> mi disse in una supplica.

E io l'accontentai facendole addirittura male ma lei conteneva il dolore grazie al piacere che le stavo facendo provare.

<ahhhh cazzo!> un ultimo urlo prima di venire entrambi in un forte orgasmo.

Mi liberai del mio seme nelle sua bocca che lei ingoiò subito.
Sfiniti ci sdraiammo sul letto.

<è stato il sesso più bello della mia vita!
Anche se un po' ha fatto male.> ti girasti col corpo verso di me.

<ci piace selvaggio.
E questa è stata solo la prima volta.> risi io.

<beh, la prossima volta voglio farlo per ore intere.
Non sono una troia, ma per me è l'unica valvola di sfogo.
È cosi liberatorio, non credi?>

<pure per me.> risposi secco chiudendo gli occhi per addormentarmi.

Che cazzo avevo per la testa in quei momenti?

Mi svegliai qualche ora dopo a causa dei suoi baci sul mio collo.

<finalmente ti svegli.
Avevo per la mente una bellissima idea.> si staccò subito quando vide aprire i miei occhi.

<mh?> le incitai a parlare.

<voglio che mi metti incinta scopandomi in casa tua.
Insomma, con tua moglie farai finta che io sia solo una tua troia.
So che ne porti parecchie in casa.
È una delle mie fantasie sai...>

Era un idea orrenda per me, ma aveva ragione, ne avevo portate molte in casa.
Mi ritrovai ad accettare quella strana proposta con un peso al petto.

lesioni al cuore// Ciro Ricci Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora