𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟐

21 0 0
                                    

Mentre Kyle si avviava verso casa decise di controllare il cellulare, era successo qualcosa? Bè si, il suo amico lo aveva chiamato ben...12 volte? Cazzo.

L'imprenditore esitò un secondo, ma tanto la strigliata se la sarebbe presa comunque, quindi, perché aspettare?

Aspettò di arrivare in un parco, forse vicino casa? non lo sapeva bene, si sedeva su una panchina e iniziò a digitare il numero dell'amico, era troppo sobrio per tornare a casa da solo

Anche se stordito, riuscirà ad avere ancora in mano un'altra bottiglia di birra che, ovviamente, doveva finire, sarebbe stato uno spreco

Segreteria telefonica...

Provare a richiamare? eh, perché no? cos'altro aveva da perdere

Silenzio.

"Dove cazzo eri coglione? Mi hai fatto preoccupare tantissimo!" strillò infuriato l'amico dall'altra parte del telefono.

"M-Matt, come stai, eh? io non volevo farti - preoccupare ma..."

"Hai bevuto tanto, forse troppo, non credi Kyle?"

"Io? m - ma stai scherzando? Quando mai" disse Kyle frastornato, vedeva sfocato...era stanco ma la testa gli scoppiava e sentiva il bisogno di staccarsela.

"Dove sei?" sospirò Matt con una nota di tristezza, non tanto nel vedere così ubriaco, ma nel fatto che non si fosse preoccupato di dirgli se stava bene.

"Non lo so bene ma, credo in...un parco?" mormorò Kyle sul punto di svenire "Io non credo che riuscirò a rimanere cosciente a lungo Matt" sospirò Kyle, vedendo le stelline, poi nero.

---

Le palpebre erano pesanti, ma non impedirono a Kyle di aprire gli occhi, la vista dapprima offuscata, ma col tempo le cose iniziavano a prendere forma.

Dov'era? Cosa succedeva?

Queste le domande che gli passavano per la testa, si mise a sedere e osservò che la camera, era semplice ma pulita e ordinata, non poteva essere di certo la sua... con tutto quell'ordine, la sua casa in confronto sembrava un porcile.

Appena alzato si guardarono i vestiti, erano quelli dell'altra sera, erano macchiati e puzzavano di... Alcool

Cercò un armadio con gli occhi, nella speranza di trovare dei vestiti puliti e, dopo avrebbe pensato a dove si trovasse 

Una camicia bianca molto sobria, cargo nero (che per precisione, gli stava stretto) e la faccia di chi ha dormito malissimo ma per un tempo indeterminato, senza farsi troppe domande uscì dalla camera e si diresse verso la cucina, quasi guidato dall'odore di caffè

aprì la porta e trovò Matt con una tazza di caffè pieno fino all'orlo, mentre cominciava a fissarlo torvo.

"Buon giorno Matt...dormito bene?" azzardò Kyle, anche se la risposta si leggeva nei solchi neri sotto ai suoi occhi

"Dormito bene? Io? Spero PER TE che tu stia scherzando 'Mr. imprenditore che devo venire a prendere sbronzo e fradicio come lo schifo' non credi?" sibilò lui a denti stretti, facendo le virgolette con le mani"

"Lo così ma-"

"No, non ho ancora finito, non solo non ho dormito, ma potrei non dormire mai più brutto stronzo. Lo sai quanto ero in pensiero? ti avrò chiamato una decina di volte alle dieci di sera e tu, bello sbronzo come la merda ti sei fatto sentire alle 4:35 di notte!" urlò ancora più forte di prima

"Se fossi in te, mi farei schifo, sei un...un arrogante, presuntuoso e non so che altri insulti affibbiare ad un'idiota, scemo come te!" mentre parlava la tazza del caffè che teneva in mano continuava a muoverla e un po' di caffè cadde per terra

Silenzio.

Silenzio carico di disapprovazione e un velo di tristezza

"Oh, e mi hanno detto di darti questa" sputò acido Matt porgendogli una lettera candida con uno stemma rosso

Kyle appena la vide non esitò un secondo e la prese, era lo stemma del suo lavoro? La apri e la meno con molta velocità prima di richiuderla e imbambolarsi per fissare un punto non preciso

"Kyle? Kyle...andiamo, muovi il culo e dimmi cosa ti prende" parlò Matt sedendosi sulla sedia e invitando l'amico a fare lo stesso, al quale però, nonostante lo stimolo Kyle non si mosse, neanche di un millimetro

"Mi sono licenziato" 

"Ti hanno licenziato?"

"No. Io mi sono licenziato" disse Kyle con un mezzo sorriso sul viso, alzando la testa per guardare in faccia l'amico, visibilmente confuso

"Ero così ubriaco che ho fatto una telefonata e, mi sono licenziato..." affermò infine, prima di crollare e accasciarsi in un angolo della cucina. Non poteva fare niente, in quell'istante era impotente.

"Sono rovinato" borbottò Kyle con la testa fra le mani, lanciando uno sguardo impietosito all'amico

"Puoi sempre rimanere da me, non mi dispiace, sempre se ti senti a tuo agio "rispose Matt guardandolo di rimando, anche lui non poco scosso dalla notizia 

"Visto che non devi mai arrivare a quello stato di ebrezza? poi fai pasticci, testa di cazzo" lo rimproverò l'amico guardando con occhi socchiusi l'ex imprenditore.

Kyle si alzò di scatto e si diresse verso la sedia vuota che gli era stata riservata, si sedette molto lentamente, aveva ragione...era una verità scottante, non doveva più tornare ubriaco

Kyle lo guardò supplicante di qualcosa

"Cos'altro vuoi non ti è bastata la ramanzina e il licenziamento?" chiese l'amico cercando di catturare lo sguardo di Kyle 

"Hm, gentile come al solito vedo" sbuffò lui, facendo l'offeso

"Perché, cosa ti aspettavi? un 'bravo che ti sei licenziato e che sei tornato fradicio?' pensi davvero che a me non importi niente di te? Mi importa, e se pensi di no, allora ti sbagli di grosso...ma non posso dire altrettanto di te, neanche un 'ciao' vero Kyle?" sputò acido Matt uscendo dalla stanza prima che potesse ribattere; 

Ma in verità non c'era assolutamente niente da ribattere...

Kyle era dalla parte del torto, come sempre d'altronde

***

Mentre scorreva la galleria notò delle chiamate da un numero sconosciuto che lo aveva chiamato...32 volte???

'Com'è possibile essere una persona così scocciante' pensava lui guardando il soffitto candido della camera, richiamarlo era la scelta migliore

'Che schifo il genere umano' pensava mentre il telefono squillava a vuoto.

Finalmente qualcuno risponde

"Pronto?"

"Mi chiedevo quando mi avresti richiamata"

"Chi sei? Se vuoi vendermi qualcosa, ti dico subito che non sono interessato"

"Non lavoro per nessuna pubblicità, sei tu al massimo sei tu che mi devi vendere qualcosa, senti, devo parlarti" disse l'interlocutore frettoloso

"Dimmi in fretta, sono un'uomo impegnato " mentì spudoratamente , ormai era senza lavoro da un pezzo... era disoccupato

"Su parla prima che riattacchi"

"Voglio un'appuntamento romantico"

spazioautore

Bella, e niente questo è il nuovo capitolo, ragazzi vi devo dire...

QUANTO HOT ME LO IMMAGINO MATT 🥵 

quando l'ho inserito ero tipo "Lui è mio" non si tocca boiz e gurls, e niente torno a studiare (piange forte; aka. le cascate del Niagara stanno uscendo dai miei occhi) 

😒 devo farlo. 

Piango forte *-* e nada, ci vediamo al prossimo capitolo amici :) 


'✵•.¸,✵°✵.。.✰ 𝕒𝕞𝕠𝕣𝕖 𝕚𝕞𝕡𝕠𝕤𝕤𝕚𝕓𝕚𝕝𝕖 ✰.。.✵°✵,¸.•✵'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora