𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟒

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"Tu sei la ragazza dell'altra sera?" chiese Kyle incredulo "Non pensavo fossi tu, mi ero completamente dimenticato di te" concluse con occhi sgranati

"Sono proprio io"

"Come hai fatto a risalire a me? io ti ho dato il biglietto da visita di un'azienda che non era neanche la mia...come hai fatto a ritrovarmi?" chiese lui ignorando la ragazza che cercava di parlare

"Articolo 67 delle cattive ragazze: c'è un segreto professionale" rispose divertita lei

"E comunque c'è un motivo se ti ho chiesto di venire qui..." iniziò la ragazza avvicinandosi e sedendosi accanto a Kyle che, non sapeva se avvicinarsi o allontanarsi.

"Bè già che ci siamo, che ne dici di uscire, solo tu ed io? andiamo in qualche locale"

"Volevi che venissi qui solo per un'appuntamento? comunque, il bar più vicino è in-" non fece in tempo a finire la frase che si ricordò della promessa fatta, non volva tradirla sul nascere ma...

"Era solo un pretesto per farti venire, sei troppo intelligente per questi giochetti" continuò lei.

'Cazzo se era bella...'

'Aspetta che cosa sto dicendo? La conosco da pochissimo e non mi sembra il caso di andare in giro con una sconosciuta'

"Ehm si, certo andiamo" bonfichiò Kyle, la mente non ragionava più, soltanto il cuore; Ma a volte si sa, il cuore è cieco.

Lui passò una bella serata, e, a quanto pare anche lei: si chiamava Faith, aveva qualche anno in meno di lui, una sola sera e Kyle già sentiva il cuore sbattere bruscamente sulla gabbia toracica, minacciando di frantumarsi.

Faith indossava un tubino nero con scollo a cuore, tacchi argentati e collana del medesimo colore, una treccia a spina di pesce e un rossetto rosso opaco, era davvero sexy...

Alcool, vino birra, vodka c'era davvero tutto in quel bar...

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5:32

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Kyle aprì gli occhi di scatto e si mise a sedere

"Faith" urlò lui, ma non era più nello stesso locale, era stanco, la testa minacciava di esplodere; era...un déjà vu?


NO...

NO

NO

NO

E' successo di nuovo.

Si alzò di scatto e corse verso il bagno...era fradicio, di nuovo: la maglietta era sporca di vino, molto plausibile come cosa

Il carico nero era pieno di polvere bianca...droga? occhi rossi e pupille dilatate. Sì, era sicuramente droga.

Lui non era una persona che faceva uso di sostane, per fortuna la quantità che aveva assunto era molto poco, si riprese dopo poco

In punta di piedi camminò verso la cucina, pensando di ritrovare Matt, ancora più stanco degli altri giorni a rimproverarlo ancora, ma stranamente non c'era.

C'era qualcosa che non quadrava... Matt non usciva mai senza dire dove andava, o quanto meno lasciando un bigliettino sul frigorifero; niente di niente.

Kyle si accasciò sul divano, specchiandosi nel riflesso della televisione vide che era terribile il suo aspetto, per non palare dell'odore di vino.

'E se mi sistemassi prima che arrivi?' pensato girando la testa verso l'orologio 'Tanto sono quasi le 6:00' e si convinse che era ora di fare una doccia, anche se l'aria mattutina era ancora gelida

Si chiuse in bagno e appena tolse la camicia rimase immobile.

Tanto. baci. Fatti con il rossetto. E lui sapeva bene a chi apparteneva quel rossetto...

"Ma che cazzo?" sgranò gli occhi esterrefatto mentre si guardava e riguardava perennemente il corpo 

"Cosa? Come è successo? Io" non fece in tempo a formulare tutta la frase che gli venne in mente una pensiero, a dir poco inquietante.

Con molta lentezza prese l'elastico dei pantaloni insieme a quello dei boxer e- "Ew, è disgustoso!" strillò lui guardandosi sotto le mutande, anche il suo sesso era costellato da baci

Iniziò ad ansimare pesantemente, mentre una nube di ricordi si abbattè su di lui con una forza micidiale che lo costrinse ad indietreggiare

Rossetto rosso, sesso in macchina, vino e droga...adesso tutto quadrava; era stata lei a riportarlo qui, a casa.

"Kyle posso entrare un secondo" Matt? ora cazzo?! detto fatto, entrò senza aspettare una risposta

"Eccoti, ieri non sei tornato ma adesso sei qui, scusa se non c'ero, sono andato al super....mercato" finì la frase quasi con fatica e le buste gli sfuggirono di mano; Kyle con la maglietta ancora tra le mani lo guardava senza più respirare

Nessuno dei due respirava più.

"Giuro che posso spiegare"

Matt si avvicinò e gli strappò brutalmente la maglietta dalle mani, al quale Kyle si allontanò e Matt fece lo stesso per squadrarlo meglio. Non sapevano cosa dire...

"Kyle..." Matt sembrava in attesa di risposte, si mordeva il labbro inferiore era triste, arrabbiato, deluso...non si riusciva a scorgere nessuna emozione 'lievemente positiva' 

"Io posso spiegare" ribadì Kyle, era nervoso, anzi nervosissimo

"Ti ascolto"

"AH, non credo rimanessi ad ascoltarmi sul serio" borbottò Kyle guardando verso il basso le piastrelle bianche del bagno.

"Come immaginavo, è...stata lei a portarti qui? intendo ieri notte..." mormorò Matt ferito

"Cosa? come lo sai?"

"Mi hai chiamato, probabilmente ubriaco, hai dimenticato di chiudere la chiamata e...ho sentito il necessario" 

Cazzo, un guaio dopo l'altro. 

'Sempre le mie solite coglionate' pensava Kyle guardando in basso, la maglietta buttata sul pavimento insieme alla spesa, dimenticata per terra

 'Perché devo sempre deludere tutti'

La doccia da rilassante si trasformò in una cascata di rimpianti e dolori, sempre lo stesso errore, commetteva sempre lo stesso identico errore...

Qual era l'errore? Non si preoccupava, di nessuno, stava davvero preferendo una sconosciuta che gli aveva tolto la verginità, al suo migliore amico...

Si, era questa la dura verità, una verità a dir poco triste; Si sarebbe fatto perdonare prima o poi...

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22:47

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"Kyle, sei strano, cosa ti succede? Siamo in questo locale da più di 1 ora e non hai proferito parola" Faith lo riportò alla realtà, sembrava preoccupata? NO.

Si preoccupava per lui? non lo sapeva bene

"Io-Io"

"Lo so cosa vuoi, non serve parlare, solo io ti conosco così. Andiamo a casa" conclude lei prendendo Kyle per mano e trascinandolo via, verso casa sua, per una nottata molto piacevole. 

spazio autore

Io- muoio '-'

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